Grazie al percorso ‘Il process drama e le pratiche performative in contesti educativi e formative’, che si svolgerà dal 31 maggio al 14 giugno, gli studenti di Scienze dell’Educazione, Scienze della Formazione Primaria, Psicologia delle Risorse Umane e Scienze dello Spettacolo avranno la possibilità di toccare con mano quelle che sono le potenzialità di questo metodo comunicativo e scoprire tutti i lati nascosti di quella che è una vera e propria arte. Soggetto promotore dell’iniziativa la prof.ssa Maria D’Ambrosio, docente di Comunicazione e pedagogia, collaborerà al corso la prof.ssa Erika Piazzolli, visiting professor di Arts Education al Trinity College di Dublino.
“Le Università, grazie a risorse proprie e fondi dell’Erasmus Programme, possono ospitare ‘visiting professor’ per ampliare la loro offerta formativa e connettere docenti di altri Atenei del mondo per sviluppare progetti di ricerca comuni. Nel mio caso il focus parte dai temi del gruppo di ricerca ‘embodied education’ di cui sono fondatrice e responsabile scientifico. Con la prof.ssa Piazzolla ci siamo conosciute ad un ciclo di seminari organizzato dall’Associazione AGITA Teatro per il progetto CITIES (Crocevia Internazionale dei Teatri Invisibili in ambito Educativo e Scolastico). Eravamo invitate come relatrici e da subito abbiamo iniziato a immaginare di lavorare insieme e di ampliare le opportunità di attività professionalizzante per i nostri studenti e le nostre studentesse”, spiega la prof.ssa D’Ambrosio.
Il Teatro, sottolinea la docente, “è pratica educativa per eccellenza: mette al centro la questione dell’incontro, del rapporto con l’altro, della comunicazione tra mondi differenti. Il Teatro è la ricerca continua tra visibile e invisibile”. Sul concetto di arti performative, tema di cui si parlerà nel corso, chiarisce: “Performativo è tutto ciò che rinvia all’azione in situazione: la dimensione performativa dell’agire riguarda un corpo in grado di situarsi e di rispondere a ciò che accade, fuori da ogni logica preordinata. La sfida sarà quella di costruire un gruppo di lavoro proattivo in grado di essere sempre più partecipe e consapevole della propria formazione in chiave professionale”. Una peculiarità del percorso risiederà nel suo aspetto itinerante. Infatti, oltre agli spazi universitari, gli studenti avranno opportunità di lavorare anche a Casa Morra e a Fondazione Morra Greco.
Si dice “emozionata” nel condividere il suo lavoro degli ultimi quindici anni con il gruppo la prof.ssa Piazzolli: “Nutro una sincera curiosità nel conoscere i partecipanti e nel riscoprire i miei stessi studi attraverso i loro occhi freschi e innovativi. Credo che questa interazione possa portare a uno scambio fruttuoso. Sono certa che questo processo di reciproca condivisione e apprendimento mi porterà in direzioni inaspettate, arricchendo ulteriormente il mio percorso professionale e personale. Ritengo fondamentale che i nostri futuri insegnanti riflettano sul potenziale del teatro, sia come strumento didattico che come risorsa sociale, specialmente considerando l’attuale contesto sempre più multiculturale. È altrettanto importante che i corsisti iscritti a Scienze dello Spettacolo comprendano che ciò che viene rappresentato sul palcoscenico, in televisione o sui social ha un impatto significativo dal punto di vista educativo e sociale”.
Simone Cerciello
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Ateneapoli – n.08 – 2024 – Pagina 29