Diritto Privato, a gennaio esercitazioni scritte

“Esperienze non scontate” al corso del prof. Rossi

Esercitazioni scritte, seminari di approfondimento, laboratorio sulle banche dati giuridiche, ricevimento docenti in piccoli gruppi. La seconda cattedra di Diritto Privato del prof. Francesco Rossi si fa in quattro per indirizzare le matricole ad un miglior approccio alla disciplina. A raccontare il percorso seguito fino ad ora sono gli studenti. “Il corso del prof. Rossi non prevede solo lezioni tradizionali – spiega Fabiana Tardi, matricola – Partecipiamo a seminari, ricevimenti ed incontri mirati ai temi trattati durante le lezioni. I seminari con esperti si tengono ogni due settimane. Abbiamo parlato, ad esempio, della figura dell’amministratore di sostegno, non limitandoci a spiegarne il ruolo, ma inserendo la figura in un più ampio contesto”. Il seminario sulle banche dati ha fornito le dritte su “come ricercare una nozione giuridica all’interno delle banche dati contemplate dal nostro Ateneo. Un lavoro non semplice per chi è alle prime armi ma che si rivelerà fruttuoso in futuro, quando ci ritroveremo a cercare le fonti del diritto”. La cattedra propone anche ricevimenti ‘seminariali’ “nel senso che durante un orario prestabilito ciascuno studente può esporre un tema trattato davanti ai suoi colleghi, in modo da ripetere l’argomento. Il professore ascolta e poi interviene per aiutarci a migliorare la proprietà di linguaggio e a vincere la timidezza”. A gennaio sono in programma le prime esercitazioni ‘facoltative’ scritte: “In un incontro introduttivo il docente ci ha spiegato la modalità delle esercitazioni e le linee guida per imparare a scrivere temi giuridici. Riprenderemo così contatto con la scrittura, pronti ad immergerci nel mondo del linguaggio giuridico”. Da quest’anno le matricole si confronteranno con l’annualità degli insegnamenti. Dovranno affrontare gli esami di 6 discipline a partire da maggio. L’opinione di Fabiana esprime “un parere condiviso”. “Materie come Privato necessitano di molto tempo per essere metabolizzate, tuttavia occorrono consapevolezza e maturità per affrontare sei materie tutte insieme. Vedremo come andrà la sessione estiva per poi trarre un bilancio”. Giurisprudenza, conclude la studentessa, è stata “una bella scoperta, avevo una visione distorta di questi studi, debbo dire che il Corso ha soddisfatto le mie aspettative”. Anche per Gaia Arcella l’esperienza dei seminari è stata positiva: “Il professore ci ha spiegato alcuni argomenti del programma e sono intervenuti esperti del diritto. Lo studio è più piacevole e approfondito. Ho partecipato sia al seminario sui diritti della personalità, sia a quello dell’amministratore di sostegno. In entrambi i casi ho trovato benefici ai fini dello studio. Così come per l’incontro sulle banche dati, è stato spiegato a cosa servono e come si usano. Nei prossimi mesi, ci è stato promesso, vi saranno più dimostrazioni pratiche. Il primo impatto con Giurisprudenza? “Pensavo peggio. Ho trovato, invece, professori molto attenti. Ho capito che con una buona organizzazione si arriva agli esami in tranquillità”. Gaia si dice favorevole all’annualità: “perché credo che ci voglia tempo per studiare”. Rispetto all’organizzazione semestrale: “Sono due metodi diversi, sta a noi studenti adattarci al calendario esami che abbiamo”. Eduardo Serafino, matricola, ritiene che lo scopo dei seminari sia stato ben recepito se si guarda alla folta partecipazione. “Queste iniziative – sottolinea – ci permettono di acquisire in primis il linguaggio giuridico e ci preparano a scrivere di diritto, abilità necessaria nel post laurea. Sono esperienze non scontate, che rendono abbordabile l’esame più difficile del primo anno. Pro e contro l’annualizzazione: “Da un lato c’è il vantaggio di avere un quadro generale della materia. Da un punto di vista pratico, invece, avrei preferito che gli insegnamenti fossero spezzettati, magari prevedendo prove intercorso. Studiare tanti mesi senza vedere risultati non è facile da un punto di vista psicologico. Al secondo anno tornerà la semestralità, potremo quindi fare un confronto”. Per Gioia Sirangelo: “I seminari sono un’opportunità per ascoltare giuristi particolarmente esperti ed approcciarsi allo studio con interesse e non in modo piatto”. I ricevimenti seminariali rappresentano “una grossa occasione per parlare di argomenti spiegati in aula e per confrontarsi con gli altri”. Il ruolo delle esercitazioni di gennaio: “Il docente ci ha spiegato come avvicinarci ad un tema scritto, poter contare su queste basi per trattare i temi giuridici non è scontato e ci invoglia a studiare di più”. Inoltre: “Siamo  invitati ad uno studio concreto, Codice alla mano. Anche il seminario sulle banche dati è stato un modo piacevole per avere delle informazioni che sfrutteremo negli anni a venire. Da matricola mi sento fortunata”. Annualità del primo anno, pollice in su per Privato e Costituzionale mentre “avrei preferito affrontare le discipline con meno crediti in modalità semestre. Ho paura di perdermi con tutti questi esami dal mese di maggio”.

Susy Lubrano

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