Tra gli spazi più apprezzati al CUS Napoli c’è senza dubbio la piscina: la possibilità di acquistare singoli ingressi, per farsi una nuotata quando si vuole e senza impegno, costituisce una grande attrattiva per gli studenti che, tra lezioni ed esami, non vogliono accollarsi ulteriori impegni. Trovare la motivazione per allenarsi, però, alle volte sembra impossibile. Dopo lunghe giornate di università o di studio, è facile che la stanchezza fisica e mentale prenda il sopravvento. Allora perché non un corso? Tra una chiacchiera con i compagni e l’impegno fisso che ti ‘obbliga’ a staccare la spina, almeno una volta alla settimana, anche solo per un’ora.
C’è scelta per tutti i gusti: dai corsi di nuoto, all’idrostation, all’acquagym. Anche per chi, come Martina Di Francia, studentessa al secondo anno Magistrale in Ingegneria Aerospaziale alla Federico II, ha sempre detestato fare movimento: “Odio fare sport. Non l’ho mai praticato da piccola, anche se hanno provato a convincermi in tutti i modi”. Inaspettatamente, confessa, “l’idrostation mi ha preso tantissimo: inizialmente l’avevo scelto perché potevo pagare anche solo i singoli mesi quindi, qualora mi fossi stancata, me ne sarei potuta andare tranquillamente. Invece, sono due anni che lo frequento!”. In cosa consiste? “Si tratta di eseguire dei circuiti in acqua, per un’ora, divisi in gruppi che ruotano tra cyclette in acqua, step e salto sui trampolini, pesantissimo da fare in piscina. Siamo seguite dall’istruttrice e, intanto, c’è la musica, quindi l’oretta passa in fretta ed è piacevole”.
Soprattutto in compagnia: “Sono diventata molto amica con le universitarie che frequentano il corso e ci vediamo spesso, anche fuori dall’acqua. Ciò mi motiva e mi rendo conto che vado in piscina con gioia”. Inoltre, grazie agli orari comodi dei corsi, “riusciamo perfettamente a conciliare l’allenamento con lo studio: due volte a settimana per un’oretta la sera è comodissimo, perché si ha tutto il giorno per studiare. Anche se si segue fino a tardi come me, che esco dall’aula alle 18:00, è un ottimo modo per staccare e concludere la giornata sereni. In più, avendo avuto modo di deconcentrarmi, il giorno dopo riesco a ricominciare a studiare a mente fresca”.
Per gli affezionati al nuoto classico, che apprezzano la dimensione individuale di questa disciplina ma, ogni tanto, vorrebbero anche scambiare una chiacchiera tra una bracciata e l’altra, un corso potrebbe essere il compromesso che stavate cercando. “Nuotare in un gruppo mi ha insegnato la condivisione, alcune cose si possono affrontare assieme, nella vita come in vasca. Quando, ad esempio, fai una gara, è vero che sei da solo e tutto dipende da te, ma hai anche una squadra alle spalle con cui hai sostenuto tutto il percorso che ti ha portato ad essere lì”.
Lo racconta Francesco Pisani, dottorando al Dipartimento di Fisica della Federico II, che esorta gli studenti a non temere di avvicinarsi ad altre attività al di fuori dell’università: “Se durante il percorso universitario c’è qualcosa che ti appassiona e ti fa stare bene, ben venga: l’università insegna ma non tutto. Altro si impara fuori, come l’abitudine a ritagliarsi del tempo per se stessi”. Se, invece, siete alla ricerca di un’atmosfera un po’ più frizzantina, il corso di acquagym con i suoi esercizi a tempo di musica vi riporterà con la mente all’estate.
In aggiunta, come spiega la coach Antonella Bonanno, “è uno sport completo: c’è sia un lavoro aerobico/muscolare che di resistenza, con anche attrezzature, manubri o tubi per sollecitare di più i muscoli e fare più forza sia nelle braccia che nelle gambe”. Alla fine, “un bello stretching per rilassarsi e allungare i muscoli”. Un buon motivo per sceglierlo? “Non è monotono, si sta in gruppo e ci si diverte insieme. La musica stimola tantissimo, alleni sempre ogni tipo di muscolo e, a differenza degli sport di terra, non sollecita molto le articolazioni”.
Giulia Cioffi
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Ateneapoli – n.18 – 2024 – Pagina 31