Avanza la squadra femminile di tennis del CUS Napoli nella Coppa Italia TPRA: un torneo in cui tutti i giocatori e le giocatrici, senza limiti di età, ruotano tra le tre categorie del ‘maschile’, ‘femminile’ e ‘misto’, seguendo la formula ‘due singoli e un doppio’. A spiccare nella rappresentativa cusina, in questa prima fase di Coppa Italia, è stata soprattutto Federica Vallefuoco, dottoranda di ricerca in Ingegneria dei prodotti e dei processi industriali alla Federico II, che si è imposta sulla terra rossa fin dalle primissime partite.
Dopo aver portato a casa, alla prima giornata, sia l’individuale che il doppio nella categoria ‘femminile’, ha ripetuto l’impresa lo scorso weekend, primeggiando sia nel doppio femminile che nell’individuale del ‘misto’. A discapito di quanto potrebbe apparire dai risultati, Federica non ama l’agonismo: le piace “vivere il tennis per giocare e non per le pressioni delle partite”, come racconta, ed è tornata solo di recente a calcare i campi da gioco. Durante gli anni della Triennale e della Magistrale in Ingegneria Chimica, infatti, aveva deciso di fermarsi per concentrarsi interamente sullo studio e, oggi che sta svolgendo il dottorato di ricerca, racconta di aver ripreso in mano la racchetta “perché ne sentivo la necessità. Scarico molta tensione e vivo meglio il lavoro”.
Col senno del poi, un po’ di rimorso per aver accantonato per così tanto tempo una passione che si portava dietro fin da piccolissima c’è: “il mio livello sarebbe migliorato molto, se non mi fossi fermata, e i primi mesi sono stati abbastanza difficili. Avrei almeno giocato ogni tanto, per tenere l’allenamento, ma all’epoca ero molto concentrata sullo studio”, ammette. In ogni caso, dopo la laurea e sei mesi in un’azienda, “sono tornata nell’ambiente universitario e sono stata accolta molto bene. Inizialmente pensavo di fare il dottorato fuori, ma poi ho verificato che l’ambiente di ricerca qui è molto bello, così come il progetto che stiamo portando avanti”.
Poi, l’arrivo al CUS, dove è nato fin da subito un bellissimo rapporto sia con le altre tenniste che con l’allenatrice: “le compagne mi supportano e tra di noi c’è una bella sintonia, anche con la Maestra. Ci troviamo bene a giocare insieme”, mentre rivela: “quando ho giocato nella squadra con il ragazzo è andata molto peggio”.
Alla fine, pur non essendo una grande amante dei tornei, Federica è entusiasta di aver accolto l’invito delle sue compagne a prendere parte alla Coppa Italia, e non solo per le vittorie che sta collezionando: “Il torneo è abbastanza competitivo. Non c’è limite di età e io sono la più giovane. Molte atlete hanno tra i quaranta e i cinquanta e lo vivono molto competitivamente. Io, rispetto a loro, mi sento un po’ inesperta. Però è bello confrontarsi con persone con ritmi di gioco completamente diversi: invece di andare sulla forza fisica e sulla velocità, alleni la mente e la strategia”.
Giulia Cioffi
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Ateneapoli – n. 5 – 2025 – Pagina 39