“Andate oltre il programma, approfondite con piacere”

Pronti a partire con il secondo semestre i docenti di Lettere Classiche di due tra le principali materie che interesseranno gli studenti del primo anno: la tanto amata Letteratura Italiana e quella Greca. Per la prima, mentre Lettere Moderne vede una tripartizione della cattedra, il Corso di Laurea in Lettere Classiche subisce una bipartizione con i professori Francesco Botti e Adriana Mauriello: “si chiama corso integrato e va dalle origini della Letteratura italiana al 1700. È sempre un po’ difficile trattarla così velocemente, in ogni caso riesco a soffermarmi sia sugli autori, che sulle letture antologiche. ‘La Locandiera’ di Goldoni verrà trattata per intero, poi leggeremo brani de ‘Il Principe’ di Machiavelli, poesie di Petrarca e ci soffermeremo su episodi dei testi di Ariosto e Tasso”, spiega il prof. Botti. Gli studenti di Lettere Classiche sono più avvantaggiati rispetto a quelli di Lettere Moderne: “semplicemente perché provengono in maggioranza dal Liceo Classico, quindi per loro gli autori trattati sono una ripetizione, mentre per chi proviene da Istituti tecnici o Ragionerie anche il pronunciare correttamente i titoli in latino dei componimenti di Petrarca può risultare difficile”. Purtroppo, considerando il tempo limitato, al corso non si può approfondire un argomento: “i monografici che tanto interessano gli studenti della Magistrale, non sono concepibili al Triennio poiché bisogna colmare lacune di base, soprattutto a Lettere Moderne. In ogni caso sono disponibile in orario di ricevimento per qualsivoglia domanda, ma le più diffuse spesso sono relative al corso, non esulano molto. Al primo anno è difficile mediare tra livello base e approfondimento critico per un professore”. Attraverso i classici il discorso si può ampliare: “prospettive critiche e metodologiche le posso fornire attraverso la lettura dei brani antologici, ad esempio abbiamo analizzato Tasso in rapporto con la psicoanalisi”. Dividere il corso in tre parti con tre docenti può essere un arricchimento: “ma anche un disorientamento per chi si abitua ad un solo docente. Nonostante la tripartizione, a Lettere Moderne le aule del primo semestre erano comunque piene”, chiarisce. Per il professore, insegnare è sempre stimolante: “nonostante alcuni studenti facciano cadere le braccia”. Perciò fa delle raccomandazioni prima dell’esame con lui. Consiglia cosa evitare: “i testi dei classici teneteli puliti, senza parafrasi scritta. Mi costringete a sostituirli. Siamo diventati molto tolleranti, poiché purtroppo se ne vedono di tutti i colori agli esami. C’è anche chi sbaglia a collocare l’autore nel secolo di appartenenza. Non fatelo. Seguendo, magari perderete meno passaggi”.  Per il docente sarebbe auspicabile un test d’ingresso anche per i Corsi di Laurea in Lettere: “in modo che non diventino un refugium peccatorum, dove chi non supera la selezione per altri Corsi ripiega sui nostri”. Un ultimo consiglio agli studenti: “andate oltre il programma, che può essere ripetitivo e scolastico per chi ha già affrontato bene gli autori fino al 1700. Approfondite con piacere, poiché, se non lo si sceglie per passione, questo Corso è inutile sceglierlo, considerate anche le difficoltà occupazionali che ne conseguono”.
 
L’uso di slide per un rapporto diretto con il testo
 
Lingua e Letteratura Greca è tenuto dal prof. Raffaele Grisolia, integrato con la prof.ssa Daniela Milo. Il docente anticipa subito la novità: “mi avvarrò dell’ausilio di slide, strumento imprescindibile per affrontare una materia apparentemente lontana da questi strumenti, in modo che gli studenti abbiano un rapporto diretto con il testo, proiettato sullo schermo”. Non solo quindi una sterile ripetizione delle elucubrazioni testuali: “ma un incontro con il sesto libro dell’Odissea, dove Ulisse in terra dei Feaci stabilisce un contatto con Nausicaa. Ciò consente di mostrare il costruirsi di stilemi narrativi di ogni paese in ogni tempo, attraverso l’approccio con la storia, che permette la conoscenza del mondo dei Feaci, ad esempio”. La proiezione del testo consente anche un avvicinamento maggiore alla metrica: “spesso trascurata al Liceo, ma importantissima. Io mi occuperò della parte epica, trattando non solo Omero, ma anche Esiodo, nonché della lirica, con Saffo e Archiloco”. La prima cosa da fare per un docente, una volta entrato in aula, è verificare le conoscenze pregresse: “spero siano tali da consentire un lavoro immediato, altrimenti si dovrà pensare ad ore di recupero”. Per queste si va incontro ad alcune difficoltà: “purtroppo non si possono tenere lezioni, se non corredate da crediti, secondo il nostro ordinamento”. I corsi di greco elementare non sono per il momento partiti, poiché all’avviso pubblicato un anno e mezzo fa sul sito dell’Unina non ha risposto nessuno. “Ci attrezzeremo per i prossimi mesi con una nuova pubblicazione, e i corsi potranno partire da giugno, non in contemporanea con le canoniche lezioni dunque”, precisa. Anche Grisolia, come il prof. Botti, dà alcuni consigli agli studenti, chiedendo loro di evitare figuracce all’esame: “non imparate a memoria la traduzione a fronte del testo. Traducete da soli, anche male, ma fatemi vedere quello che sapete fare. Tenete un quaderno per appuntare le parole da ricordare. Il greco che studiate, anche se ora non è una lingua parlata, è sempre espressione di una civiltà, ed è servito a scopi comunicativi, non dimenticatelo”. Nel caso ci fossero perplessità è possibile usufruire dell’orario di ricevimento. Sollecita, inoltre, “l’uso del sito web docenti. Iscrivetevi on line al mio corso, in modo che possa divulgare materiale utile ai corsisti e contattarvi in caso di necessità di informazioni aggiuntive”.
Allegra Taglialatela
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