“Avvisate se non c’è lezione”, l’appello ai professori

“Non ci avvisano quando saltano le lezioni. Veniamo qua e perdiamo intere giornate. Sta succedendo spesso. Basterebbe una mail per metterci al corrente”. Un avviso per ottimizzare i tempi ed evitare inutili viaggi in via De Amicis. Lo chiede Laura, studentessa al secondo anno di Biotecnologie per la salute, facendosi da portavoce dei suoi colleghi. Basterebbe poco per risolvere uno dei problemi emersi a un mese dal rientro in aula. Sulla questione si sofferma Chiara: “il primo anno i professori erano più presenti. Adesso stanno avendo molte difficoltà organizzative. A volte mancano e non ci avvisano”. A parte questo, comunque, “la docenza resta ottima”. Dopo qualche settimana di lezioni ha già un quadro di quello che l’aspetta: “Biochimica è un esame molto pesante e complesso. Biologia molecolare riprende molto gli argomenti di Biologia trattati il primo anno. L’aver studiato bene l’anno scorso aiuta tantissimo”. A completare il piano di studi: “Microbiologia e Immunologia, un esame in due moduli, è qualcosa di completamente nuovo che forse mi ha dato per la prima volta la sensazione chiara di stare all’università”. È abbastanza soddisfatta Teresa. Qualcosa comunque poteva essere organizzato meglio: “a parte
l’accavallamento delle prove intercorso di Biochimica e Biologia molecolare fissate tutte nello stesso giorno, l’11 novembre, il secondo anno è iniziato bene”. La strada resta in salita: “seguiamo quattro volte a settimana, non è semplice trovare tempo per lo studio individuale. Dopo sei ore di corsi non si ha tanta lucidità”. Nessun problema
per il materiale di studio: “sia slide che libri li abbiamo reperiti facilmente”. Sulle difficoltà del semestre, Assunta:
“mi spaventa Microbiologia e Immunologia. Una pagina del libro riporta mille concetti da apprendere. Anche Biochimica è dura perché cisono tante reazioni da capire. Sappiamo che all’esame orale ci saranno domande molto specifiche”. Più ottimista è Carmela: “L’aver superato l’anno scorso Chimica mi dà tranquillità in merito a Biochimica”. Discorso diverso per Microbiologia e Immunologia: “i due moduli sono troppo complessi. Ognuno dovrebbe costituire un esame a sé stante”. Se dal secondo anno arriva qualche lamentela, dalle matricole emerge un bilancio del tutto positivo. Marco: “i professori sono bravi e sanno spiegare. Mi piace come si rapportano a noi, non c’è differenza rispetto a scuola. Inoltre, il carico di studi non è troppo pesante”. Entra nello specifico Antonio, che ha già scelto il suo corso preferito: “la docente di Chimica, Romanelli, è molto brava e ci spiega i concetti col cucchiaino”. Fa tesoro del recente passato Andrea: “lo studio fatto per i test mi ha dato una buona infarinatura di
tutto quello che stiamo affrontando adesso in aula. Spesso per me è una ripetizione. Credo che quando entreremo nel vivo di materie nuove mi fermerò a studiare qua”. In una struttura che “funziona e ci offre tanti servizi”. A dargli una grossa mano “il sito dei docenti. Iscrivendoci ai corsi abbiamo a disposizione tanti materiali, come i lucidi usati a lezione o le simulazioni delle prove degli anni scorsi. Vengo con piacere a seguire i corsi. Questa nuova avventura mi sta entusiasmando”. Un coro unanime conferma quanto afferma Andrea. Roberto Cremona: “pensavo che l’Università fosse diversa rispetto al Liceo, invece le due realtà sembrano simili”. Nessun problema di comunicazione è emerso con i docenti finora: “un docente di informatica non poteva venire, ma ci ha avvisato in tempo. Stesso discorso per il prof. di Fisica che ci informò di un ritardo di mezz’ora”. Parla di “professori umani e molto vicini” Alfredo Mauriello, che continua: “non mi sento un numero”. Esame che sosterrà per primo: “indubbiamente Fisica”. Perché? “Al Liceo si studia poco. Farlo qui significa conoscere benissimo la matematica. Io vengo dal Classico, per me è dura sentir parlare di sommatorie e integrali”. Proverà a fermarsi in sede a studiare
Giorgio Trinchillo. L’impresa, però, è ardua: “le aule studio sono bellissime. Tuttavia, il posto non sempre si trova facilmente perché siamo tanti. Spesso vengono da fuori, è quasi una corsa all’oro”. Tante le risorse disponibili per non perdere una virgola di quanto spiegato in aula. Lo sottolinea Pietro Romano: “oltre i libri, i professori ci mettono a disposizione le slide. Iscrivendoci al corso, su Dropbox sono condivisi tutti i materiali di cui abbiamo bisogno e le spiegazioni della giornata. Se non si riesce a prendere gli appunti, c’è un modo per risolvere. Inoltre, troviamo esercizi e prove degli anni scorsi. È una risorsa molto preziosa”. Meno rosea la situazione da questo punto di vista al terzo anno. Lo spiega Marco Pannone: “Il semestre è ben organizzato. C’è qualche problema a reperire il materiale didattico, ma per fortuna i docenti ci aiutano a stare al passo con la lezione. Le slide le troviamo facilmente grazie a web docenti. Discorso diverso per i manuali, visto che molti corsi non hanno libri consigliati”. Possibili rimedi: “ognuno provvede singolarmente a cercarsi materiali idonei allo studio. Io sto adottando libri dell’anno scorso come l’Alberts di Biologia che è una vera e propria bibbia. Uso anche fonti on-line”. Un aspetto preoccupa Raffaella: “il carico di lavoro è molto ampio e abbiamo soltanto due mesi per affrontare gli esami. Ci servirebbe tanto una sessione a marzo”. Le sensazioni lasciate dalle prime lezioni inducono Gianluca Scerra a lanciare un appello ai colleghi degli anni precedenti: “più andiamo avanti e più riprendiamo cose studiate in precedenza, entrando nel dettaglio. Ciò significa che se hai studiato bene prima, non avrai difficoltà dopo. È un consiglio che do ai colleghi più piccoli”.
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