“È uno dei periodi più belli della vostra vita. Vivetelo con entusiasmo e passione”

Pandemia o meno, in presenza o in modalità streaming, resta una necessità per i neo iscritti ai diversi Corsi di Laurea quella di conoscere attraverso la voce di professori e studenti come si svolgeranno i loro prossimi anni di esperienza universitaria. Proprio pensando alle matricole, il Dipartimento di Medicina Veterinaria ha organizzato sulla piattaforma Teams un incontro di presentazione del Corso di Laurea quinquennale che una sessantina di studenti, tra le diverse migliaia che avevano tentato il test d’accesso, hanno appena intrapreso. L’appuntamento del Welcome Day è stato per il 16 novembre e i numerosi interventi hanno dato la possibilità alle matricole di avere un quadro generale del loro futuro percorso. Il prof. Gaetano Oliva, Direttore del Dipartimento, ha portato il suo saluto agli studenti e sottolineato il pregio di far parte di uno dei Dipartimenti – ex Facoltà – di Medicina Veterinaria più antichi d’Europa: “i nostri laureati si distinguono in tutto il mondo per la loro competenza, questo grazie ai tantissimi sforzi dell’Ateneo e del Dipartimento per sopperire alle carenze logistiche dovute alla collocazione in una sede, storica e molto importante, un po’ complessa. Sono ancora in corso, a questo proposito, i lavori sia per una nuova sede, che sarà collocata nell’area Frullone, sia per un nuovo ospedale veterinario. Spero sarete voi la generazione studentesca che celebrerà la laurea presso la nuova struttura”. Caratteristica distintiva del Dipartimento è il suo essere a misura d’uomo in quanto accoglie un numero piuttosto ristretto di iscritti: “si realizza una familiarità sia tra voi studenti che con i docenti che non ha pari. Questo vi permette un percorso seguito in maniera capillare e vi aiuterà a superare questo particolare momento, come anche tutte le difficoltà che potreste incontrare in futuro”. La professione del veterinario ha da sempre un certo limite di comprensione di tutte le possibili potenzialità, perché non si tratta soltanto del medico che si occupa degli animali di compagnia, ma di una professione che ha una sua importanza e un’applicazione a 360 gradi nel mondo animale e di tutti i suoi derivati. Lo si sta constatando durante quest’anno complicato, durante il quale il contributo di esperti è stato fondamentale per identificare e chiarire se e come il virus Covid-19 possa attaccare anche gli animali e in che percentuale è possibile un contagio dall’animale all’uomo, come chiarisce il prof. Oliva: “è recente la notizia di un intervento dei NAS in un allevamento di visoni per controllare se questi animali possano fare da incubatori ad altre varianti del virus. Il garante di ogni specie animale e i riflessi che la loro produzione possono avere sull’uomo, tutto resta di nostra esclusiva responsabilità. Il presente ci sta mostrando prospettive future per la nostra professione a cui nessuno avrebbe mai pensato fino a poco tempo fa. Non nascondo che si stanno vivendo difficoltà enormi in questo periodo – conclude il direttore – ma voglio ricordarvi che siamo vicini a voi, che siamo un corpo unico e che vi sosterremo in questo percorso che formerà, ne siamo certi, ottimi professionisti”. Sull’aspetto di una figura professionale in costante definizione ritorna anche il prof. Paolo Ciaramella, Coordinatore del Corso di Laurea: “il nostro ruolo nella società a volte è da costruire, perché non curiamo solo il cane e il gatto, gli aspetti sono molteplici e focalizzati sulla One Health, cioè su un benessere unico, una salute a 360 gradi. La loro salute è la nostra salute”. A spiegare la strutturazione del percorso di studio ha pensato la prof.ssa Simona Tafuri, responsabile per il primo anno, che ha mostrato agli studenti l’articolazione del calendario didattico tra lezioni e finestre per sostenere gli esami, e di come sia consigliabile portare a termine tutti i moduli di un esame così da poter andare avanti senza problemi: “fare un primo modulo e poi accantonarlo per iniziare qualcos’altro rende ancora più difficile riprendere lo studio della materia e ottenere l’esame. Senza contare poi che molti esami a moduli sono propedeutici per gli anni successivi”. Lo studente deve poi sostenere un tirocinio di 23 settimane, suddiviso in 4 aree tra cui può scegliere: Clinica, Zootecnica, Infettivologica e Ispettiva. In questo momento di emergenza sanitaria, invece, non è possibile sostenere le pur molto importanti attività pratiche presso l’Ospedale Veterinario Universitario Didattico, di cui il prof. Gerardo Fatone è Direttore Sanitario: “le finalità di tutte le attività organizzate in ospedale sono didattiche, infatti senza la presenza degli studenti, attualmente, la funzione dell’ospedale viene meno”, dice il professore. L’ospedale è all’interno del Chiostro seicentesco della Chiesa di Santa Maria degli Angeli, nella sede in via Delpino 1, con la sala accettazione e i vari ambulatori specialistici. Altre attività, spiega il prof. Fatone, vengono invece svolte all’esterno, come le attività didattiche su grandi animali. Tra le opportunità legate all’area clinica rientra anche il Rotating Internship post laurea, che dà ogni anno la possibilità ad alcuni studenti di svolgere un internato di un anno in Medicina e Chirurgia per Piccoli Animali presso l’Ospedale veterinario, al fine di una formazione specialistica e conformandosi con quanto proposto da altre facoltà del settore in America ed Europa. Questa opportunità rientra tra quelle proposte a seguito dell’ammissione del Dipartimento alla EAEVE – European Association of Establishments for Veterinary Education, ovvero l’ente ufficiale europeo che accredita il livello della formazione accademica nell’ambito della Medicina Veterinaria entro lo standard degli altri stati europei. Aver ottenuto nel 2013 la certificazione EAEVE assicura ai laureati di questo Corso di Laurea il riconoscimento del loro titolo di studio in moltissimi stati dell’Unione. La prossima visita di questa associazione è prevista per il 2023 ed è a questo proposito che viene sottolineata l’importanza del mantenere alto il livello della formazione studentesca “perché voi siete la generazione EAEVE. Sarete anche voi parte del giudizio della commissione europea e per questo oggi teniamo in modo particolare a farvi conoscere questa realtà”, chiarisce la prof.ssa Monica Cutrignelli, dal 2014 presente nella lista degli esperti dell’associazione. Tra le numerose opportunità di internazionalizzazione proposte dal Dipartimento ci sono il programma Erasmus+, con più di 30 convenzioni strette tra i paesi europei, e la possibile adesione ad IVSA – International Veterinary Students’ Association, che annualmente organizza seminari ed incontri di approfondimento che conferiscono anche l’ottenimento di crediti formativi, ma che offre anche la possibilità agli studenti di prendere parte a scambi internazionali di alcune settimane presso numerose università del mondo. Dall’America all’Inghilterra, dalla Turchia alla Croazia, IVSA propone un’esperienza formativa in un contesto lontano dal proprio. Si contano 73 paesi membri dell’associazione e gli scambi studenteschi possono essere singoli o di gruppo, al fine di attività teoriche o pratiche, tutto a misura di studente: “per IVSA c’è bisogno di tempo, che noi abbiamo e non abbiamo, ma si tratta di esperienze importantissime e molto formative, a livello accademico e personale e per questo altamente raccomandate”, racconta per la sua esperienza Vincenzo Gaita, componente del direttivo globale dell’associazione e laureato presso il Dipartimento. A conclusione del quadro dei servizi a disposizione dello studente c’è anche il Centro Sinapsi per l’inclusione attiva degli studenti, che offre e promuove iniziative per favorire la partecipazione di tutti gli studenti alla vita universitaria e il contributo dei rappresentanti degli studenti. Poi il personale augurio del prof. Ciaramella: “questo è uno dei periodi più belli della vostra vita. Vivetelo con entusiasmo e passione, se vi siete iscritti vuol dire che è un percorso che vi piace. Vi consiglio di aprire al massimo la vostra mente, per acquisire il più possibile e capire al meglio come sviluppare il vostro futuro”.
Agnese Salemi

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