“Sono molto contento di poter partecipare come giurato a questo concorso, perché credo sia una bellissima iniziativa, in quanto dà la possibilità ai giovani universitari di guardare al loro futuro e realizzare il sogno di diventare scrittori”. A parlare è uno dei volti noti della Rai in Campania, che non vede l’ora di partecipare con il suo giudizio esperto alla selezione delle cinque opere vincitrici del concorso ‘Inchiostro Digitale’, organizzato da Ateneapoli e dal Centro di Ateneo per la comunicazione e l’innovazione organizzativa dell’Università Federico II. Antonello Perillo, giornalista professionista e consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, racconta di aver già preso parte, nel 2006, ad un concorso letterario, nell’isola di Procida, come Presidente di Giuria, “si trattava del premio ‘Amici della vita’, istituito dall’associazione culturale Tam Tam Brasile per sostenere i bambini di questo Stato del Sud America. La ricordo come un’esperienza molto bella, alla quale hanno partecipato molti giovani procidani”. Perillo ha anche partecipato come autore a concorsi letterari, vincendo, nel 2005, la menzione speciale al Premio ‘Elsa Morante’, per il libro ‘L’Isola che c’è. Capri raccontata ai ragazzi’, e, nel 2007, sempre per lo stesso libro, si è aggiudicato il Premio ‘Provensannio’. “Ho cominciato la mia carriera giornalistica a 18 anni, per l’agenzia di stampa Rotopress. Ho collaborato con ‘Il Giornale di Napoli’, poi con ‘Il Tempo’, ‘Il Mattino’. In quegli anni il mio interesse era rivolto verso la scrittura giornalistica, ma il sogno nel cassetto, come quello di tanti giovani giornalisti, era di vedere un mio libro esposto in libreria. Ricordo che Roberto Ciuni, stimatissimo ex direttore de ‘Il Mattino’ scomparso lo scorso anno, una volta mi disse: ‘Sono stato direttore di molti giornali, vicedirettore del Corriere della Sera, ho dovuto delle volte tagliare dei pezzi di Indro Montanelli, ma niente si può equiparare all’emozione che provo quando, entrando in una libreria, vedo sugli scaffali un libro col mio nome’. Questo credo sia valido per tutti. I concorsi come questo offrono la possibilità di realizzare un sogno”.
Per vedere pubblicato un proprio testo, quindi, questa è una buona strada. E’ necessario, invece, prestare attenzione alle tante case editrici che pubblicano dietro pagamento. “Bisogna accettare la pubblicazione solo se non ci sono costi da sostenere. In caso contrario, vuol dire che l’editore non crede in te. Si può accettare che un giovane esordiente, con una casa editrice piccola che punta su di lui, non guadagni nulla, ma non che debba pagare”, si sente di consigliare Perillo. Un altro aspetto da curare nel lancio di un libro è la pubblicità, “ma con i nuovi media ognuno può promuovere se stesso”. L’importante, sottolinea, è l’originalità dell’idea. “Bisogna proporre qualcosa di nuovo. Ad esempio, nei miei due blog – Azzurrissimo.it e Azzurrissima.it, il primo dedicato alla squadra del Napoli, il secondo alla città – ho cercato di lanciare un’idea nuova di blog, dove protagonisti sono gli utenti”. Così, anche nel giudicare le opere in concorso, il giornalista napoletano valuterà “oltre alla scrittura, che deve essere corretta e di facile comprensione, l’originalità dell’idea. E’ l’idea, la storia che si racconta, a fare la differenza. A guidarmi, comunque, sarà l’intuito, perché di solito riesco a capire subito se quello che sto leggendo mi piace o meno”.
I vincitori del concorso vedranno le loro opere pubblicate su e-book e questo, per Perillo, è un aspetto molto interessante del concorso. “Sono entusiasta delle nuove tecnologie e quella di pubblicare su e-book è un’idea molto intelligente. Sono un divoratore di e-book, ormai leggo anche il giornale in digitale – racconta il giornalista che per tanti anni ha condotto Tg3Neapolis – e sono convinto che per i giovani sia ancora più naturale usare queste nuove tecnologie, che ormai rappresentano il presente. Sono stato molto colpito dalle parole pronunciate dal prof. Luciano De Menna, durante la conferenza stampa di presentazione del concorso, il quale ha detto che per lui un giornale cartaceo è come un Ipad rotto, dove non puoi interagire né approfondire con un clic”.
Un ruolo importante nella diffusione delle tecnologie e delle nuove frontiere per la scrittura lo svolge proprio l’Università, che oggi aiuta molto i ragazzi anche nella carriera giornalistica, con le, a volte criticate, Scuole di Giornalismo. “Fra i colleghi ci sono due scuole di pensiero. C’è chi ritiene che per lavorare bisogni fare la gavetta, come una volta, e chi, invece, come me, vede nelle Scuole, gestite dalle Università, una grande risorsa, perché preparano culturalmente, nella tecnica, e danno anche la possibilità di fare pratica. E’ una buona strada per chi vuole intraprendere questo mestiere”.
Oltre ad usare bene i mezzi messi a disposizione dall’Università, un augurio per tutti i partecipanti al concorso, aspiranti scrittori e aspiranti giornalisti, è quello di “vivere con serenità, andare d’accordo con se stessi. E’ solo la serenità e la pace interiore che permette di fare scelte lucide e di uscire con successo anche dalle situazioni più difficili”.
Valentina Orellana
Per vedere pubblicato un proprio testo, quindi, questa è una buona strada. E’ necessario, invece, prestare attenzione alle tante case editrici che pubblicano dietro pagamento. “Bisogna accettare la pubblicazione solo se non ci sono costi da sostenere. In caso contrario, vuol dire che l’editore non crede in te. Si può accettare che un giovane esordiente, con una casa editrice piccola che punta su di lui, non guadagni nulla, ma non che debba pagare”, si sente di consigliare Perillo. Un altro aspetto da curare nel lancio di un libro è la pubblicità, “ma con i nuovi media ognuno può promuovere se stesso”. L’importante, sottolinea, è l’originalità dell’idea. “Bisogna proporre qualcosa di nuovo. Ad esempio, nei miei due blog – Azzurrissimo.it e Azzurrissima.it, il primo dedicato alla squadra del Napoli, il secondo alla città – ho cercato di lanciare un’idea nuova di blog, dove protagonisti sono gli utenti”. Così, anche nel giudicare le opere in concorso, il giornalista napoletano valuterà “oltre alla scrittura, che deve essere corretta e di facile comprensione, l’originalità dell’idea. E’ l’idea, la storia che si racconta, a fare la differenza. A guidarmi, comunque, sarà l’intuito, perché di solito riesco a capire subito se quello che sto leggendo mi piace o meno”.
I vincitori del concorso vedranno le loro opere pubblicate su e-book e questo, per Perillo, è un aspetto molto interessante del concorso. “Sono entusiasta delle nuove tecnologie e quella di pubblicare su e-book è un’idea molto intelligente. Sono un divoratore di e-book, ormai leggo anche il giornale in digitale – racconta il giornalista che per tanti anni ha condotto Tg3Neapolis – e sono convinto che per i giovani sia ancora più naturale usare queste nuove tecnologie, che ormai rappresentano il presente. Sono stato molto colpito dalle parole pronunciate dal prof. Luciano De Menna, durante la conferenza stampa di presentazione del concorso, il quale ha detto che per lui un giornale cartaceo è come un Ipad rotto, dove non puoi interagire né approfondire con un clic”.
Un ruolo importante nella diffusione delle tecnologie e delle nuove frontiere per la scrittura lo svolge proprio l’Università, che oggi aiuta molto i ragazzi anche nella carriera giornalistica, con le, a volte criticate, Scuole di Giornalismo. “Fra i colleghi ci sono due scuole di pensiero. C’è chi ritiene che per lavorare bisogni fare la gavetta, come una volta, e chi, invece, come me, vede nelle Scuole, gestite dalle Università, una grande risorsa, perché preparano culturalmente, nella tecnica, e danno anche la possibilità di fare pratica. E’ una buona strada per chi vuole intraprendere questo mestiere”.
Oltre ad usare bene i mezzi messi a disposizione dall’Università, un augurio per tutti i partecipanti al concorso, aspiranti scrittori e aspiranti giornalisti, è quello di “vivere con serenità, andare d’accordo con se stessi. E’ solo la serenità e la pace interiore che permette di fare scelte lucide e di uscire con successo anche dalle situazioni più difficili”.
Valentina Orellana