“Fare impresa è un’opzione praticabile”

Fare impresa è un’opzione concreta e le idee imprenditoriali che nascono tra i banchi dell’università o durante un percorso di ricerca possono effettivamente trasformarsi in imprese reali. Questo è Start Cup Campania, il premio per l’innovazione promosso dai sette Atenei Campani, con l’obiettivo di stimolare una competizione tra progetti di impresa che intendono sviluppare processi e prodotti innovativi grazie alle competenze acquisite in ambito universitario. Universitario, dovendo essere, almeno il capogruppo dei team in gara, uno studente, docente, ricercatore o tecnico amministrativo delle università promotrici. L’edizione 2020 ha avuto la direzione de L’Orientale, con il prof. Giuseppe Lucio Gaeta, e il supporto operativo, come in ogni edizione, del COINOR della Federico II. Ad annunciare la vittoria del vanvitelliano EHPO (Energy Harvester Power Optimizer), capogruppo il prof. Alessandro Lo Schiavo, è stato il prof. Mario Raffa che è il delegato Start Cup federiciano. “L’organizzazione di questa edizione è stata complessa – commenta il prof. Gaeta nel delinearne un bilancio – Tutto il lavoro di promozione del concorso che si è sempre fatto nelle aule, quest’anno, è stato online. Con un po’ di preoccupazione, perché temevamo che l’assenza di contatto fisico ci penalizzasse; invece, grazie alla collaborazione dei colleghi del direttivo e all’entusiasmo dei partecipanti, abbiamo avuto un’edizione 2020 ricca e positiva”. Questa affermazione ha, alla base, dei numeri significativi: “Abbiamo avuto tre cicli di incontri online, per un totale di 21 giornate formative dedicate a studenti e docenti nell’ambito del premio. Il primo ciclo è stato coordinato dalla Parthenope, il secondo dalla Vanvitelli, il terzo organizzato grazie alla partecipazione dei più importanti incubatori di impresa campani, nostri partner fondamentali”. E ancora: “Abbiamo avuto almeno 100 partecipanti ad incontro, per alcuni siamo arrivati anche a 400 prenotati. Alla finale hanno assistito più di 2500 persone; è stata trasmessa sulla piattaforma Webex e sulla pagina Facebook di Innovation Village che è stato un altro importante partner di questa edizione”. Più di 40 i business plan presentati “e noi siamo grati a chi crede che si possa fare impresa a partire da quello che studiamo e ricerchiamo all’università. Circa la metà dei progetti ha avuto un capogruppo donna e, rispetto allo scorso anno, è cresciuto il numero di quelli con declinazione sulle scienze umane e sociali. Importante anche la presenza, tra i nostri finalisti, di gruppi composti di soli studenti”. A testimonianza del valore di Start Cup Campania, il docente cita il nome di MegaRide, vincitrice dell’edizione 2016, “che quest’anno ha ottenuto un premio molto prestigioso, l’Italian Master Start Up Award, che premia le start up che muovono dalla ricerca accademica ed evidenziano le migliori performance di crescita e risultati sul mercato”. Questo testimonia la validità del lavoro “che facciamo su base regionale. I primi cinque classificati, poi, parteciperanno al Premio Nazionale dell’Innovazione che si terrà tra novembre e dicembre. A loro facciamo un grande in bocca al lupo”. L’università “ha tre missioni: ricerca, didattica e la terza missione che è proprio l’attività di trasferimento scientifico, tecnologico e culturale con cui gli Atenei entrano in contatto con la società e il suo tessuto imprenditoriale. Il nostro lavoro in questo senso – conclude – è stimolare, negli studenti e nei ricercatori, la consapevolezza che fare impresa è un’opzione praticabile nonché promuovere le loro idee e arricchire e completare la loro formazione multidisciplinare”.
Carol Simeoli

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