“Il primo mese è quello più duro”

“Il miglior modo per imparare al meglio la lingua e superare soprattutto le difficoltà iniziali è fidanzarsi”:
il suggerimento scherzoso, dietro il quale però c’è una saggia verità, agli studenti dalla prof.ssa Roberta Catalano, delegato Erasmus per il Dipartimento di Giurisprudenza. Infatti: “i maggiori ostacoli che i ragazzi incontrano quando vanno a svolgere un periodo di studio all’estero sono legati alle fasi iniziali della permanenza. Noi, quindi, prima della partenza, li mettiamo in contatto con giovani che già hanno avuto questa esperienza e che possono dare loro consigli utili, ad esempio sull’alloggio o sui servizi. Il mio suggerimento, comunque, è di non cercare una sistemazione singola, ma di trovare un compagno, meglio se di altra nazionalità, in modo da affrontare insieme eventuali problemi e poi per sviluppare gli aspetti legati alla socializzazione e alla lingua che sono molto importanti in questa esperienza. Il primo mese è sempre quello più duro e con un amico si affronta meglio”. Sono sempre di più i giovani giuristi che guardano all’Europa, così le borse assegnate sono aumentate dalle 60 dello scorso anno alle 75 di quest’anno. Ma quanto uno studente di diritto in Italia può trovare di corrispondente in un’università straniera? “Ormai il diritto interno deve molto alle influenze dell’Unione Europea, quindi il giurista non è solo italiano, ma è un giurista europeo. Questo i ragazzi lo hanno capito. Inoltre, secondo statistiche presenti sul sito dell’Agenzia Europea, gli studenti che hanno aderito al programma Erasmus hanno più possibilità di trovare inserimento, sia per la competenza linguistica acquisita che per le capacità sviluppate di
problem solving durante i periodi vissuti da soli. Inoltre, è un ottimo argomento per un curriculum di qualità”. Insomma, chi fa l’Erasmus si dà una sveglia, deve imparare a cavarsela da solo e trova prima lavoro anche grazie ad un curriculum più corposo. Il consiglio, però, è di permanere all’estero almeno 10 mesi: “Anche all’estero l’organizzazione didattica è semestrale, quindi bisogna restare il tempo necessario per poter seguire
il corso e dare l’esame”. Quest’anno la procedura di selezione è stata semplificata: “il test di lingua si sosterrà solo se si è selezionati dal colloquio motivazionale. Attraverso i corsi di lingua forniamo agli studenti gli strumenti necessari per superarlo, ma, considerato che ci sono atenei che richiedono standard linguistici particolari, nel caso questi non fossero raggiunti, li aiutiamo a ripiegare su un’altra destinazione”. Le mete più ambite restano la Spagna e il Portogallo ma si sta lavorando molto anche con l’Albania: “Oltre all’Erasmus, offriamo agli studenti la possibilità di iscriversi a Corsi di Laurea con il doppio titolo con le università di Murcia in Spagna e con Scutari in Albania. Stiamo lavorando per attivare accordi simili anche con Valona e con il Portogallo. Inoltre, ci si sta operando per dar vita ad un progetto che, grazie a finanziamenti europei, porti a scambi più intensi proprio con l’Albania e la Spagna. Con il double degree ai ragazzi si aprono nel paese iberico le opportunità legate all’abilitazione, mentre con i Balcani ci sono crescenti opportunità commerciali”. La prof.ssa Catalano ricorda anche le possibilità offerte dal programma Traineeship, per i tirocini professionalizzanti: grazie a questo bando,parte del programma Erasmus+, i ragazzi hanno, infatti, la possibilità di svolgere un periodo di tirocinio presso una struttura europea che linvita. “Sono ancora in pochi coloro che vi aderiscono. Lo scorso anno una decina. La maggiore difficoltà sta nel trovare il partner, che sia un ente pubblico o privato, che ti chiami. Devono essere, infatti, gli stessi studenti a fornire il contatto con la struttura dove svolgere il tirocinio, e questo non sempre è facile anche perché devono naturalmente svolgere mansioni attinenti ai loro studi. Chi lo ha fatto, però, ne è rimasto soddisfatto. Alcuni, come una studentessa che ha svolto il tirocinio in Belgio, restano a lavorare all’estero. In ogni caso, l’aver già una esperienza professionale prima della laurea consente di essere un passo avanti agli altri”. Il Dipartimento ha uno sportello Erasmus in sede a disposizione degli studenti che hanno bisogno di informazioni, aperto una volta a settimana (per adesso il martedì).
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