1° marzo. Riprende ufficialmente l’attività didattica a nL’Orientale. Centinaia gli studenti che si dimenano tra i corridoi delle sedi universitarie e per le vie del centro storico di Napoli correndo da un corso all’altro. “Il problema principale del ‘corsista’, nuova figura paragonabile all’atleta nella staffetta, è avere corsi consecutivi, se si è fortunati. Il quarto d’ora accademico non è rispettato da tutti i docenti”, testimonia Marianna Micciarelli, iscritta al primo anno del Corso di Laurea Magistrale in Lingue e Comunicazione Interculturale in Area Euromediterranea. Quando si ha meno fortuna, invece, “ci si ritrova a dover essere contemporaneamente a Letteratura Italiana e, che so, a Lingua Francese, non nella stessa aula chiaramente e purtroppo spesso neanche nella stessa struttura. Come si fa? Alternando la presenza, in altre parole arrangiandosi”, altro suggerimento che proviene da studenti ormai esperti, come Fabrizio, laureando. Se per gli studenti di annualità già rodate la ‘frequenza’ è una consuetudine ben accolta, le matricole non sembrano essere dello stesso parere. “La guerra al posto è una costante. Mi aspettavo stavolta di non dover occupare la sedia un’ora prima della lezione e invece mi sbagliavo. C’è chi scappa magari mezz’ora prima dal corso delle 10.30-12.30 e all’una è già nell’aula del corso successivo. Tutto questo, inimicizie comprese, solo per un posto a sedere”, racconta con estremo disappunto Luciana Di Gioia, di Mediazione Linguistica e Culturale.
Si salta la mensa per seguire seduti
“Molti di noi pranzano in un’aula vuota per la paura di dover stare per terra a lezione. Per quelli che, invece, preferiscono mangiare in cortile o alla mensa, a volte neanche il pavimento è assicurato”, prosegue la collega Roberta Maggio, al rientro da un affollatissimo corso di Lingua Inglese. Sovrapposizione di orari e carenza di posti sono due delle criticità ricorrenti per cui buona parte degli studenti insiste sulla disorganizzazione dell’Ateneo. “D’altra parte, i corsi che vengono ripartiti in gruppi in base alla matricola – l’esempio più calzante è il Laboratorio di Italiano scritto (ben otto suddivisioni) – si seguono con piacere, anche perché si può usufruire di un contatto più diretto col docente. Questo aspetto è molte volte indice di un buon esito dell’esame”, garantisce Rosaria Esposito, iscritta al secondo anno di Mediazione, in uscita dal corso di Apprendimento Linguistico, anch’esso diviso in tre blocchi. Ulteriore segreto per coloro che aspirano a seguire una lezione in tutta tranquillità è “essere mattinieri”, rivela Antonella Bianco: “Mi spiego: i corsi dei lettori, molti dei quali fissati alle 8.30, sono un’occasione imperdibile per approfondire la grammatica, usufruire di spiegazioni personalizzate e approfittare della possibilità di dialogo con i madrelingua”. Durante un corso ‘classico’, “mettiamo il caso di Spagnolo, nessun docente può impiegare due ore nella correzione degli esercizi. Questo sia perché il tempo a disposizione è di per sé limitato, sia perché siamo tutti alle prese con il programma da portare all’esame”. Di contro, “seguire i lettorati è la parte più viva, interessante, dinamica della didattica. Innanzitutto, non dobbiamo affannarci nel ricopiare le slide in maniera pedissequa, ma poi finalmente parliamo. E, ascoltandoci, molti dubbi sulla produzione orale via via scompaiono”. Quest’ultimo è il consiglio di Giuliana, laureatasi nel luglio scorso in Letterature e Culture Comparate e oggi dottoranda. “Un sacrificio che ha reso giustizia alla fatica di svegliarsi alle 6 e l’unico che mi ha consentito di tenermi in allenamento con la lingua”, aggiunge, raccomandando la presenza assidua ai lettorati almeno due volte la settimana. Al contrario, c’è chi inizia con tutte le buone intenzioni, ma è stroncato dall’imprevisto. “Il mio primo giorno di corsi è cominciato col piede sbagliato.
Ho preso il treno alle 8 per arrivare in tempo a Letteratura Italiana, e lì un’incresciosa sorpresa: aula affollata, professore assente e nessun avviso in proposito”, riporta Cristian Rea, neoiscritto.
Ho preso il treno alle 8 per arrivare in tempo a Letteratura Italiana, e lì un’incresciosa sorpresa: aula affollata, professore assente e nessun avviso in proposito”, riporta Cristian Rea, neoiscritto.
Corsi e lettorati coincidono
Preoccupazioni di tutt’altro genere occupano i pensieri dei fuori corso. “Riprenderò a seguire verso la fine del mese. Adesso mi sto preparando per l’esame di Letteratura Inglese che darò l’8 marzo”, sostiene Marcello Imparato. “Il ritmo frenetico esami-corsi-esami esige una pausa, soprattutto a livello mentale. Dopo il 7 marzo, convalidato Tedesco II e archiviato l’incubo della semantica, mi recherò con piacere a seguire Letteratura III. Prima di allora, reclusione forzata”, afferma Annachiara Pontillo, intenta a sfogliare i manuali della temutissima Linguistica presso la biblioteca di via Duomo. E proprio la maggioranza degli studenti di Tedesco, iscritti alla Triennale in Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe, lamentano un accavallamento di orari con i corsi di Inglese. “I lettorati di Tedesco coincidono con Inglese III. Abbiamo chiesto ai docenti di venirci incontro. Già al primo semestre ci siamo sacrificati per tre mesi con lezioni che finivano nel tardo pomeriggio e riprendevano
alle 8 del giorno seguente”, racconta Simona Lenoci. “Adesso non ci stiamo più. Abbiamo un lunedì e un giovedì di fuoco e non credo sia giusto dover sempre sacrificare una delle lingue principali da noi studiate. Tra l’altro, Inglese- Tedesco è l’accoppiamento più gettonato, prediletto da almeno il 70% in aula”. Una problematica comune, tuttavia, anche ai neoispanisti. “Letteratura Spagnola III e Letteratura Tedesca III negli stessi giorni e orari. Non posso
scegliere uno al posto dell’altro, né voglio delegare i miei compagni per una raccolta di appunti. Sarò costretta a valutare per uno dei due l’immenso programma da non corsista, ciò significa manuali e monografie in più”, commenta basita Alessia Balletta. Intanto, si aspetta la seconda settimana di marzo per un regolare assestamento della faccenda allo scopo di concordare soluzioni ad hoc con i docenti e condurre fino a giugno una piacevole routine da universitari.
Sabrina Sabatino
alle 8 del giorno seguente”, racconta Simona Lenoci. “Adesso non ci stiamo più. Abbiamo un lunedì e un giovedì di fuoco e non credo sia giusto dover sempre sacrificare una delle lingue principali da noi studiate. Tra l’altro, Inglese- Tedesco è l’accoppiamento più gettonato, prediletto da almeno il 70% in aula”. Una problematica comune, tuttavia, anche ai neoispanisti. “Letteratura Spagnola III e Letteratura Tedesca III negli stessi giorni e orari. Non posso
scegliere uno al posto dell’altro, né voglio delegare i miei compagni per una raccolta di appunti. Sarò costretta a valutare per uno dei due l’immenso programma da non corsista, ciò significa manuali e monografie in più”, commenta basita Alessia Balletta. Intanto, si aspetta la seconda settimana di marzo per un regolare assestamento della faccenda allo scopo di concordare soluzioni ad hoc con i docenti e condurre fino a giugno una piacevole routine da universitari.
Sabrina Sabatino