Incontro con Suzanne Wasum-Rainer, Ambasciatore tedesco in Italia, prima donna ad aver ricoperto questa carica

“Quale Europa vogliamo per il nostro futuro?”. È l’interrogativo aperto con cui la Rettrice Elda Morlicchio accoglie un cospicuo numero di studenti e docenti nella tarda mattinata di mercoledì 1° marzo, tutti riuniti presso l’Aula T1 di Palazzo del Mediterraneo per dare il benvenuto a un ospite di rilievo internazionale, Suzanne Wasum- Rainer, Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia. “Una presenza significativa in visita in Ateneo volta non solo a rafforzare le relazioni istituzionali, accademiche e didattiche con il Paese che oggi rappresenta la maggiore economia europea, ma soprattutto un’occasione importante per ricevere spiegazioni e preparare il giusto terreno di un dialogo a due voci”. Inaugura così i lavori della giornata la prolusione in tedesco – in cui risuonano le parole ‘democrazia’, ‘unione’ e ‘cooperazione’ – pronunciata dalla stessa Rettrice per poi cedere la parola alla diplomatica. L’ambasciatrice – ma lei confessa di preferire il titolo al maschile – è originaria della città di Meinz. Con un mandato iniziato nel settembre 2015, è la prima donna ad aver ricoperto questa carica. Vanta alle spalle una laurea in Legge seguita da una lunga carriera da giudice federale, arricchita da studi a Monaco e all’estero, un dottorato in diritto internazionale e incarichi presso l’Ambasciata tedesca in Marocco e in Israele, e poi dal 2012 in Francia. “Sono lieta di aver ricevuto questo invito ed essere oggi qui con voi, in questa Università dalle illustri tradizioni. Mi dispiace se non parlo bene l’italiano, ma sto imparando. Amo moltissimo l’Italia, l’ospitalità che mi circonda, qui mi sento sempre a casa”, afferma in apertura. Oggetto dell’incontro è stata una riflessione mirata per parlare del futuro dell’Unione Europea con i suoi giovani protagonisti del domani. “Un’occasione importante per non credere più alle bugie, o alle criticità, che ci raccontano i detrattori dell’UE”, sintetizza la Rettrice dando l’avvio a un dibattito libero in cui ogni relatore, studenti compresi, ha valutato le proposte per la costruzione di un’Europa unita, forte e solidale oltre le barriere della cosiddetta ‘eurofobia’. Questo, peraltro, un appuntamento irrinunciabile per gli studenti di lingua tedesca, nonché quelli iscritti a Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, che hanno approfittato dell’evento per dialogare alla pari con la diplomatica in un’atmosfera amichevole e cordiale.
Il dibattito
Si è parlato molto di iniziative a favore degli studenti e della mobilità internazionale in Paesi extra- europei. “Se è vero che la partecipazione a progetti di scambio e formazione avanzata risulta sempre una carta vincente per trovare lavoro, perché le disponibilità sono sempre così limitate?”, il quesito spinoso posto da Anna Coppola, studentessa reduce da un’esperienza di tirocinio, prima ad Amburgo  poi a Berlino. La risposta dell’Ambasciatore:
“Erasmus per lavorare, o Erasmus per diventare ‘cittadini del mondo’, sono slogan ormai molto diffusi. Ma bisogna sempre farsi carico di una buona dose di realismo. I programmi di mobilità favoriscono senza dubbio l’integrazione a livello mondiale tra le comunità. Eppure, questo fenomeno – causa la diminuzione di borse di studio – ha creato un effetto a catena la cui conseguenzapiù visibile è la ‘fugadi cervelli’, cui cerchiamo di porre rimedio da anni con un aumento, seppure minimo, di finanziamenti offerti”. Economia, ma anche investimenti e lavoro sono le tematiche più discusse. Un ambito che suscita particolare apprensione è l’inoccupabilitàdei giovani. Il dottorando Paolo Micoli chiede: “Esiste una strategia valida per ovviare a questa situazione drammatica, senza dover necessariamente muoversi altrove?”. La ‘cultura’ è l’unica risposta, “il veicolo essenziale per uscire da un impasse inaccettabile. La cultura e soprattutto le culture”, dice l’Ambasciatore accennando alla necessità di possedere competenze interculturali e multitasking. “Qui posso notare – prosegue – che siete già a metà dell’opera”, facendo
riferimento all’ottimo livello di tedesco  padroneggiato dall’uditorio.
L’attualità politica
Il botta e risposta non ha risparmiato argomenti di primo piano nello scenario politico attuale. Il caso Trump, uno tra tutti. “La costruzione di un muro non è mai la soluzione per l’avvio di un processo democratico”, continua l’Ambasciatore riallacciandosi all’ordine del Presidente americano di innalzare una barriera al confine con il Messico. A tal proposito, “ci sono domande – continua la dr.ssa Wasum- Rainer – a cui oggi neppure io saprei dare risposta. Muri culturali, anziché fisici, che rasentano in parte anche la storia del popolocui appartengo. Ed è proprio la storia a insegnarci i principi della civilizzazione e le basi per un lavoro riconciliatorio”. La stessa UE – ricorda – “nasce come progetto di pace e libertà seguito alle sofferenze dei Paesi coinvolti nella Seconda Guerra Mondiale. Questa è una delle ragioni per cui la Germania è fortemente europeista e continua ad adoperarsi per l’ulteriore evoluzione dei programmi di Intesa”. Al centro della discussione affiorano perplessità ricorrenti correlate alle spinte centrifughe di singole realtà, segnatamente “il vertice della destra europea che fa l’eco al Fronte Nazionale di Marie Le Pen e la Lega di Salvini, all’indomani della Brexit”. Le prospettive scoraggianti che si intravedono sulla scia della nuova ondata nazionalista (e/o populista) riportano i presenti a ripensare una risoluzione delle controversie. Espedienti efficaci a tale scopo vanno rintracciati nel rapporto tra le Istituzioni e lo spazio pubblico, tra le Università e il Consiglio europeo, senza eludere il discorso sul sistema produttivo interno. “Sul piano della politica finanziaria, Germania e Italia sono partner affiatati che stanno lavorando a stretto contatto, se si considera l’ampio passo compiuto nell’ultimo decennio dalle relazioni commerciali bilaterali italo- tedesche”. Nell’immaginario collettivo tedesco, “si guarda all’Italia non solo per il calcio, le vacanze o il turismo. Anzi, mi preme sottolineare la crescita della fiducia reciproca tra i due Paesi, direi quasi una sorta di interdipendenza”. Federalismo, emergenza rifugiati e sviluppo globale le ultime tappe affrontate nel colloquio. “Una delle colonne portanti della cittadinanza europea è la circolazione libera delle persone, oggi a rischio. Per affrontare la crisi dei rifugiati occorre una risposta comunitaria”. Ancora lungo è il cammino da fare, ma tenendo sempre presente la missione comune: un impegno di ‘do ut des’, “una costante sinergia tra i Paesi, intesa a contestare derive antieuropee e favorire la comunicazione con le molteplici rappresentanze”.
Onorificenza alla Rettrice
A conclusione di una giornata dal respiro internazionale dai frutti molto proficui, l’Ambasciatore ha insignito la Rettrice Morlicchio di una prestigiosa onorificenza, il Cavalierato dell’Ordine al merito della Repubblica Federale di Germania, a lei assegnata per volontà del Presidente Federale Joachim Gauck, in una cerimonia che ha avuto luogo nel pomeriggio presso Palazzo du Mesnil. “Abbiamo voluto onorare una cittadina italiana che si è distinta per meriti acquisiti nella ricerca scientifica e nelle relazioni culturali tra Italia e Germania spingendo i suoi studenti a un vivace e intenso confronto con la lingua e la cultura tedesca”, conclude l’Ambasciatore.
Sabrina Sabatino
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