“Il Rettore di oggi è l’Amministratore delegato di un’azienda”

Giuseppe Paolisso, Rettore dell’Università Luigi Vanvitelli, è dottore in “Administration of innovation and social trasformation”. La laurea ad honorem arriva dalla Russia, dall’Università di Pyatigorsk, che con la Vanvitelli ha un solido rapporto di collaborazione. Mentre oltre confine arriva la corona d’alloro, in Campania la “azienda Vanvitelli” prosegue il suo cammino tra investimenti, ristrutturazione degli ambienti didattici e conto alla rovescia per il nuovo Corso di Laurea professionalizzante per geometri. 
Professore, è arrivata la laurea ad honorem, cosa significa per lei e per l’Università Vanvitelli?
“Per me è sicuramente un onore. È un riconoscimento al modo di gestire l’Università su base aziendale. Prima si pensava l’Università come una scuola che doveva solo elargire saperi. Oggi, oltre a trasmettere conoscenza, deve contaminare il territorio, generando lavoro. Tutto questo richiede l’impostazione di un’azienda in cui il Rettore è l’Amministratore delegato che ha la necessità di portare introiti”. 
Con l’Università di Pyatigorsk c’è un rapporto solido. In chiave internazionalizzazione, dove sta andando l’Università Vanvitelli?
“C’è un aumento esponenziale dei ragazzi che scelgono l’Erasmus e di quelli che vengono da noi. A questi si aggiungono circa 30 visiting professor all’anno che vengono da tutto il mondo per svolgere attività di insegnamento e di ricerca. È un indirizzo ben chiaro che potenziamo anno per anno con investimenti significativi. In ricerca finora abbiamo investito 41 milioni di euro”. 
Quali saranno i prossimi partner esteri?
“Cina e USA. Stiamo puntando su questo. Ci teniamo ad aprire attività culturali e didattiche con Università cinesi con le quali abbiamo rapporti consolidati. Siamo partiti. Il punto, adesso, è potenziare il rapporto”. 
Il rapporto con il territorio campano resta uno dei punti fermi della sua Università…
“Bisogna farsi conoscere, fare delle attività e avere rapporti con le altre istituzioni del territorio, perché da soli non si va da nessuna parte. Tutto questo ovviamente prevede degli investimenti, perché a costo zero è difficile avere dei risultati”.
Tra le iniziative in Campania, c’è Officina Vanvitelli, pensata per la formazione post-laurea per il Design e per la Moda. Come prosegue questo progetto?
“Sta andando benissimo. Nei giorni scorsi è terminata la selezione dei dieci talenti che inizieranno a lavorare e ai quali è garantita una retribuzione. Avranno rapporti con le aziende, quasi tutte del territorio, e saranno supportati da due banche, Unicredit e Banca Intesa San Paolo, per tutte le necessità collegate ad attività di ricerca. Inoltre, l’Ateneo ha già finanziato una serie di tecnologie di primo livello, tra le quali una stampante 3D, che costa circa 300mila euro, e che servirà per realizzare le loro idee. Ad oggi l’investimento totale ammonta a un milione e 200mila euro”.
Restando tra Napoli e Caserta. Sono in programma degli interventi per le varie sedi. Qual è lo stato di avanzamento dei lavori?
“Sono già partiti su tutto il territorio casertano e corrispondono a un investimento di circa 800mila euro. A Napoli partiranno il mese di giugno. Tutte le aule saranno ristrutturate e, laddove è possibile, saranno migliorati gli arredi. Per Napoli la spesa è di circa un milione di euro”. 
Didattica: si lavora a nuovi percorsi di studio?
“Quest’anno presentiamo la Laurea professionalizzante Tecniche per l’Edilizia, il Territorio e l’Ambiente che nasce a Ingegneria ed è stata concordata con l’Ordine dei Geometri di Aversa. Per il futuro immaginiamo altre iniziative del genere, ma stiamo ancora in fase di gestazione”. 
Come vede la Vanvitelli in futuro?
“Al momento vedo più luci che ombre, ma bisogna sempre stare attenti e proseguire lungo la strada che è stata tracciata”.
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