“Per noi inchiodati al pc la dad è un lockdown a tutti gli effetti”

È vero: la didattica a distanza ha permesso di risolvere una situazione altrimenti tragica e non farci perdere mesi preziosi. Non tutti dicono, però, che ognuno ne usufruisce in maniera diversa. A casa mia c’è un solo computer, che ormai più nessun altro della famiglia può utilizzare perché serve a me per la maggior parte del giorno, quando mi capita di avere anche quattro o cinque lezioni e stare seduta davanti a uno schermo per oltre dieci ore. I dpcm cambiano, ma per noi studenti inchiodati al pc la Dad è già un lockdown a tutti gli effetti”. Sono le parole di Emma Di Lorenzo, studentessa al secondo anno del Corso di Laurea Triennale in Mediazione Linguistica e Culturale, parole che riflettono un clima generale di insofferenza verso il gap digitale e di risorse. “Ho seguito più a distanza che in condizioni normali, ho frequentato l’Università solo per due mesi scarsi nel primo semestre dell’anno scorso. Sta diventando quindi questa la nostra normalità”, aggiunge. Anche se le lezioni continuano a tenersi regolarmente, ciò che manca di più agli studenti è la condivisione dello spazio universitario. “Abito in una casa piccola, senza balcone. Arrivare ogni mattina all’Università per me significava anche abituarmi in sede, nei corridoi del Palazzo di via Duomo, alla routine dello studio universitario”, racconta Renata Esposito di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe. “Paghiamo le tasse e, anche se il loro importo è stato lievemente ridimensionato, non abbiamo modo di usufruire di materiali di supporto, come è avvenuto in altri Atenei con lo stanziamento di ebook gratuiti ad esempio. Non sarebbe possibile lasciarci accedere alle sedi sebbene non ci sia lezione e permetterci comunque di studiare lì, in edifici attualmente vuoti, limitando gli ingressi?”, è la domanda provocatoria di Carolina De Luca, secondo anno di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali. “Siamo alienati da questa contingenza e chiediamo all’Ateneo di fornirci un maggiore supporto, anche di tipo umano. Chiediamo, per esempio, che torni a essere attivo lo Sportello di Ascolto e Counselling di cui tutti i docenti hanno parlato qualche mese fa nelle giornate di orientamento ma che nella realtà dei fatti tace da mesi, considerato anche che l’Asl Napoli 1 Centro con cui era stata attivata inizialmente la convenzione è impegnata in questo momento su altri fronti. Ebbene, se come tutti sappiamo l’aiuto psicologico è davvero così importante in condizioni di spaesamento, non si potrebbe pensare di rendere lo Sportello un Centro permanente dedicato al recupero delle difficoltà incontrate dagli studenti?”, chiede invece Antonella De Nicola, laureanda. C’è invece chi si è appena iscritto (le immatricolazioni sono formalmente aperte fino a fine dicembre) e vorrebbe recuperare le lezioni perse. “Nessun docente ha pensato però di rendere accessibile online un archivio delle lezioni svolte finora. È sicuramente un’occasione sprecata perché questi corsi avrebbero potuto tornare utili anche a chi perde un singolo incontro, a chi ha necessità di riascoltare o per offrire un pacchetto ad hoc di ogni disciplina”. C’è chi appena iscritto al primo anno si chiede sconfortato ‘Cosa succede se non riesco a dare neanche un esame?’. “Bisognerà che quegli esami si facciano prima o poi”, prosegue Antonella. “L’unico vero svantaggio è che si resti bloccati nel percorso dal momento che alcune discipline sono propedeutiche, sia quelle obbligatorie – ad esempio sostenere Linguistica Generale che serve per poter accedere al secondo anno all’esame di Apprendimento Linguistico – sia quelle a scelta dello studente come le lingue. Se non si dà l’esame di Letteratura Inglese I, ad esempio, non si può accedere a Lingua e Linguistica Inglese II”. In ogni caso, è possibile dalle ultime settimane compilare il piano di studio e rettificare la scelta delle lingue curriculari. “Ho un problema con l’approvazione del piano. Il sito dice che non soddisfa le regole del percorso e non so come risolverlo dal momento che il Polo è ancora chiuso e non esiste un docente tutor per queste questioni burocratiche”, fa presente Renata. Gli uffici amministrativi continueranno a essere operativi al telefono, mentre si paventa nei prossimi giorni una riapertura ufficiale delle biblioteche, anche sulla spinta del nuovo Rettore insediato Roberto Tottoli. Intanto, è ancora tempo di esami per i fuoricorso con gli appelli cominciati nella prima settimana di novembre. Laureandi e studenti del terzo anno lamentano, però, di non poter accedere a queste date per sostenere gli esami mancanti. “È così che prevede il regolamento di Ateneo, ma in una situazione come questa si poteva fare un’eccezione”: la replica più diffusa.
Sabrina Sabatino

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