“Quasi invariata” l’offerta formativa de L’Orientale

Pochi cambiamenti, solo qualche accorpamento! È la direzione scelta da L’Orientale in vista del prossimo anno accademico. “L’offerta formativa si manterrà quasi invariata – spiega la prof.ssa Valeria Micillo, delegata all’orientamento d’Ateneo – Gli inglobamenti sono dovuti ad una necessaria razionalizzazione delle risorse”. La Facoltà che subirà maggiori modifiche sarà Scienze Politiche che, per la Triennale, passerà da cinque a due curricula: Studi Internazionali e Studi dell’Asia e dell’Africa. “Ci siamo resi conto che alcuni Corsi di Laurea erano molto simili tra loro. Quindi abbiamo pensato di unirli e offrire insegnamenti unici che sono meno dispendiosi”. “Abbiamo avuto per molto tempo la fama di essere un’Università un po’ disorganizzata, ma adesso possiamo dire che le cose sono cambiate”, afferma orgogliosa la docente. Un Ateneo più grande e più maturo ma che conserva sempre la linea “internazionalista” che lo caratterizza. Infatti, chi si iscriverà potrà scegliere, come sempre, tra oltre 40 lingue (anche se l’insegnamento di alcuni idiomi minori verrà svolto ad anni alterni) ed avrà moltissime possibilità di studiare all’estero grazie ai numerosi accordi con le università di tutto il mondo (248 solo europee). “Secondo una ricerca di Almalaurea (il consorzio universitario che svolge indagini sulla carriera accademica degli studenti e sui possibili sbocchi occupazionali),  più del 63% dei nostri studenti ha a che fare con molteplici esperienze all’estero”, sottolinea la docente. Tante sono, infatti, le esperienze che L’Orientale offre al di fuori dell’Italia. Ricordiamo, ad esempio, oltre al canonico Erasmus, il placement che permette di svolgere un periodo di tirocinio presso imprese e centri di ricerca di uno dei Paesi dell’Unione Europea. Per il post-laurea, invece, iniziative come il Progetto Leonardo che ha lo scopo di integrare la formazione professionale degli studenti permettendo, attraverso l’attribuzione di borse di studio, di partecipare ai vari progetti promossi dagli Stati europei. “Le richieste degli studenti per queste iniziative sono sempre più numerose”, chiarisce la prof.ssa Micillo. 
Ma con che tipo di preparazione linguistica dovrebbe arrivare chi sceglie di studiare all’Orientale? “Per gli idiomi che non si studiano normalmente alle superiori non possiamo pretendere alcun tipo di livello. Quindi si parte da zero – risponde la docente – Il livello di partenza, per le lingue più diffuse, ad esempio l’inglese, dovrebbe essere il B1”. L’ambiente che troveranno le future matricole sarà interessante tanto quanto la particolarità dei piani di studio. “Noi consigliamo sempre di frequentare. I Corsi di Laurea si integrano tra di loro e questo permette una maggiore permeabilità anche tra gli studenti – racconta la Micillo – Inoltre, l’ambiente dell’Orientale è vivo e pulsante e offre molti spunti di approfondimento”. D’altra parte, di occasioni per rimanere all’università oltre gli orari dei corsi ce ne sono molte. Dai seminari ai cineforum, dalle esperienze teatrali ai laboratori: si tratta di attività che non solo consentono di acquisire un certo numero di crediti, ma anche di aprire una finestra sul mondo. 
L’Ateneo guida e orienta i suoi studenti dall’ingresso al post-laurea.  “Quest’anno abbiamo presentato le nostre Facoltà direttamente nelle scuole. Inoltre, abbiamo organizzato un tour presso le nostre sedi, nel mese di maggio, che ha riscosso molto successo tra i giovani. Un’esperienza che ripeteremo”, dice la prof.ssa Micillo. Chi – matricola o studente iscritto ad anni successivi – avesse bisogno di maggiori delucidazioni, può rivolgersi al Sort – Sportello Servizio Orientamento e Tutorato – che è in Via Nuova Marina 59, Palazzo del Mediterraneo, VIII piano, stanza 6; di norma è aperto dal lunedì al venerdì (ore 10.00-12.00). Placement: L’Orientale promuove, attraverso convenzioni, stage e tirocini sia curriculari che post-laurea. Un’opportunità da cogliere se, come afferma la Micillo, “coloro che hanno svolto uno stage hanno il 30% in più di possibilità di trovare lavoro”. Sugli sbocchi occupazionali, la docente sottolinea: “le Facoltà umanistiche sono, a torto, considerate lauree deboli. Invece, la duttilità dei nostri laureati consente di adattarsi a diversi ambiti lavorativi. A patto, naturalmente, che ci sia una forte motivazione”. 
Marilena Passaretti
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