Ingegneria delle Telecomunicazioni è il Corso di Laurea al secondo anno di vita attivato presso la Facoltà di Ingegneria del Navale, che ha alle sue spalle la lunga tradizione di ricerca e di didattica svolta nel settore delle telecomunicazioni fin dagli anni 50. “Un corso impegnativo ma fattibile -così lo definisce il professor Paolo Corona Presidente del Comitato Tecnico Ordinatore- Sebbene sia attivato secondo l’attuale ordinamento, è già oggi articolato in funzione del nuovo, che prevede il conseguimento della laurea in tre anni ed una ulteriore specializzazione da conseguirsi nel successivo biennio. Il curriculum acquisto sarà, quindi, trasferibile al nuovo ordinamento in forma di moduli e di crediti”.
Ma qual è l’identikit del futuro ingegnere delle telecomunicazioni? “Non esiste un’identità unica e la diversità degli iscritti del primo anno lo conferma -sottolinea il professor Corona-. Ora si parla tanto di requisiti minimi di accesso ai corsi ma come conoscenze minime oltre ad una ragionevole matematica di base, penso che la curiosità dovrebbe essere considerata una delle principali doti. La mente deve essere curiosa e aperta. Si può bene parlare anche di ‘caratterizzazioni’: frequentare i corsi con assiduità, ma anche la facoltà; collaborare con i colleghi; studiare in biblioteca; imparare a sfruttare i punti di forza del proprio corso: ad esempio il buon rapporto con i docenti, favorito non solo dal basso numero di iscritti ma anche dalla specificità delle discipline”. “Studiare, ma non troppo, con serietà, ed impegno per ottimizzare il tempo. Studiare bene non è cosa da ‘secchioni’, conta più la qualità della quantità” raccomanda il professore, evidenziando anche “l’importanza della flessibilità e della partecipazione dei ragazzi al processo formativo in questo delicato momento di trasformazioni”. Non bisogna dimenticare, poi, due aspetti importanti di questo Corso: i possibili sbocchi occupazionali (“le telecomunicazioni sono il regno del futuro, un futuro sempre più totalizzante è quindi logico aspettarsi interessanti sbocchi occupazionali, tanto più che gli ingegneri non hanno mai avuto problemi occupazionali”) e la riforma universitaria (“il corso è contraddistinto da un’impostazione applicativa delle metodologie e caratterizzato dalla presenza simultanea di discipline specifiche e dall’esigenza di anticipare i contenuti professionali, così come vuole la riforma secondo la logica di fornire gli strumenti analitici in concomitanza alla loro applicazione”).
I corsi sono semestrali, le lezioni, organizzate in moduli (due moduli corrispondono ad un’annualità). Durante il primo anno si studiano le seguenti discipline: Analisi matematica, Fisica generale, Elettrotecnica, Elettronica, Economia aziendale, Metodi probabilistici statistici e processi stocastici, Inglese. Ulteriori informazioni, sulla facoltà sono disponibili anche sul sito Internet: www.ingegneria.uninav.it
Ma qual è l’identikit del futuro ingegnere delle telecomunicazioni? “Non esiste un’identità unica e la diversità degli iscritti del primo anno lo conferma -sottolinea il professor Corona-. Ora si parla tanto di requisiti minimi di accesso ai corsi ma come conoscenze minime oltre ad una ragionevole matematica di base, penso che la curiosità dovrebbe essere considerata una delle principali doti. La mente deve essere curiosa e aperta. Si può bene parlare anche di ‘caratterizzazioni’: frequentare i corsi con assiduità, ma anche la facoltà; collaborare con i colleghi; studiare in biblioteca; imparare a sfruttare i punti di forza del proprio corso: ad esempio il buon rapporto con i docenti, favorito non solo dal basso numero di iscritti ma anche dalla specificità delle discipline”. “Studiare, ma non troppo, con serietà, ed impegno per ottimizzare il tempo. Studiare bene non è cosa da ‘secchioni’, conta più la qualità della quantità” raccomanda il professore, evidenziando anche “l’importanza della flessibilità e della partecipazione dei ragazzi al processo formativo in questo delicato momento di trasformazioni”. Non bisogna dimenticare, poi, due aspetti importanti di questo Corso: i possibili sbocchi occupazionali (“le telecomunicazioni sono il regno del futuro, un futuro sempre più totalizzante è quindi logico aspettarsi interessanti sbocchi occupazionali, tanto più che gli ingegneri non hanno mai avuto problemi occupazionali”) e la riforma universitaria (“il corso è contraddistinto da un’impostazione applicativa delle metodologie e caratterizzato dalla presenza simultanea di discipline specifiche e dall’esigenza di anticipare i contenuti professionali, così come vuole la riforma secondo la logica di fornire gli strumenti analitici in concomitanza alla loro applicazione”).
I corsi sono semestrali, le lezioni, organizzate in moduli (due moduli corrispondono ad un’annualità). Durante il primo anno si studiano le seguenti discipline: Analisi matematica, Fisica generale, Elettrotecnica, Elettronica, Economia aziendale, Metodi probabilistici statistici e processi stocastici, Inglese. Ulteriori informazioni, sulla facoltà sono disponibili anche sul sito Internet: www.ingegneria.uninav.it