A Scienze Nautiche si tutela l’ambiente

Sono caratterizzati da una forte preparazione tecnico-scientifica i due Corsi di Laurea della Facoltà di Scienze Nautiche: Scienze Nautiche e Scienze Ambientali. Entrambi formano professionisti specializzati capaci di muoversi agevolmente in diversi settori dalla navigazione marittima a quell’aerea, dalla meteorologia all’oceanografia, dalla geodesia alla topografia, dall’ecologia al controllo dell’inquinamento, dalla gestione ambientale alle politiche di risanamento.
La specificità delle discipline, il basso rapporto numerico tra studenti e docenti, rappresentano i punti di forza di una facoltà che ha alle spalle una lunga tradizione di studi. Scienze Nautiche è il Corso storico della facoltà “unico in Italia con un’esperienza di decenni nello studio del mare e delle tecnologie ad esso connesse” spiega il Preside della Facoltà Antonio Pugliano. 
Scienze Nautiche è organizzato in 5 anni, con 26 esami, è diviso in un triennio mirato a fornire una solida preparazione fisico matematica, infatti gli esami del primo anno sono Analisi matematica I, Chimica, Fisica generale I, Geometria ed Algebra. Il successivo biennio è di specializzazione, tre gli indirizzi: Geodetico, Navigazione radioelettronica e Oceanografico. La preparazione è completata in modo operativo grazie alla partecipazione a campagne oceanografiche a bordo di navi del CNR e campagne topografiche. Sono previste borse di incentivazione per gli studenti che si iscriveranno secondo le norme previste dal bando disponibile in Facoltà.
“L’organizzazione in cinque anni del Corso di Laurea in Scienze Nautiche cambierà per effetto della riforma universitaria che sarà realtà già dal prossimo anno accademico -anticipa il Preside Pugliano-. Avremo 4 Corsi di Laurea triennali: Scienze nautiche, Scienze e tecnologie del Rilievo, Oceanografia e meteorologia, Scienze e tecnologia dei trasporti. Lo studente che si iscrive quest’anno deve considerare queste trasformazioni ed operare una scelta di discipline soprattutto in base alle proprie attitudini perché studiare deve essere un piacere”. Qualunque sia il percorso di studi intrapreso “verrà offerta la possibilità di optare per il nuovo ordinamento e verranno riconosciuti gli esami superati e i crediti acquisiti” sottolinea il Preside e anticipa che dall’anno accademico 2001-2002 verrà attivato nell’ambito della Facoltà un nuovo Corso di Laurea: Scienze dell’Informazione.
Scienze Ambientali non è più a numero chiuso. “All’ottavo anno di attivazione, abbiamo notato che il numero degli immatricolati è assestato intorno ad un centinaio di studenti -spiega il professor Giancarlo Spezie Presidente del Corso di Laurea-. Un numero compatibile con le strutture della facoltà, che da quest’anno avrà, finalmente, anche i suoi laboratori didattici, in via Acton, e non dovrà più appoggiarsi a strutture esterne”.
L’organizzazione didattica del Corso è impostata in modo da garantire agli studenti il passaggio al nuovo ordinamento, senza perdere nessun esame. “L’attivazione della riforma con la laurea di primo livello e la successiva specializzazione potrebbe anche risolvere i problemi nati con la passata tabella 35, che creando un range di competenze troppo ampio finiva per essere dispersiva -continua il professore- Attraverso la specializzazione si vedrà meglio la figura professionale dello studioso dei sistemi ambientali”.
Il Corso è organizzato in 5 anni con 28 esami, suddivisi in un triennio formativo di base e un biennio di indirizzo. Due gli indirizzi attivati: marino ed atmosferico. Le attività didattiche sono articolate in semestri. La frequenza ai corsi di laboratorio è obbligatoria e durante il triennio gli studenti devono dimostrare attraverso un colloquio, la comprensione di una lingua straniera di rilevanza scientifica. Gli esami del primo anno sono: Biologia vegetale, Chimica generale ed inorganica, Fisica generale I, Istituzioni di matematica I, Laboratori di programmazione e calcolo I, Litologia e geologia, Sistematica delle alghe.
Scienze Ambientali è un Corso pluridisciplinare, caratterizzato dalla compresenza di discipline scientifiche che approfondiscono diversi campi. “L’ambiente è un sistema complesso, il cui studio può avvenire da diverse angolature, considerando gli aspetti biologici, fisici, chimici, ma anche ad esempio la valutazione economica” evidenzia il professor Spezie.
Una stima reale del tasso di occupazione non si può fare, poiché il numero attuale di laureati non è sufficientemente alto. “Si registra ancora la latitanza degli enti pubblici in tutte le problematiche ambientali, un’imperdonabile mancanza che colmata potrebbe offrire significativi sbocchi occupazionali -punta l’indice il professore-. Per fortuna ci sono enti privati e società che stanno reclutando molti laureati. Accanto a questo sono da segnalare numerose convenzioni firmate con la Regione Campania, il Comune di Napoli, con l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (ARPAC) che permettono ai laureandi di partecipare operativamente ad attività di ricerca e di sviluppare tesi”.
   (Grazia Di Prisco)
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