Aspettando e preparando la modifica dell’ordinamento previsto dalla nuova riforma, che a partire dal 2007-2008 introdurrà una diminuzione del numero degli esami con conseguente aumento dei rispettivi crediti, la Facoltà di Lettere e Filosofia sembra affacciarsi all’inizio del nuovo anno accademico con un carico di tendenze più che mai opposte e complementari, tra necessità di innovazione e contemporaneo mantenimento degli assetti tradizionali.
E’ soprattutto Lettere Moderne il Corso di Laurea che tra quelli della Facoltà guarda all’introduzione della riforma come ad una possibilità di rinnovamento risolutivo. E’ il Corso tradizionalmente più affollato, in cui un numero di iscrizioni sempre molto alte continua a tradursi, più che mai dopo la riforma del 3+2, in un numero proporzionalmente basso di laureati e di studenti che proseguono con la Specialistica di Filologia Moderna. Una forte selezione dovuta soprattutto, sostiene il prof. Antonio Saccone, Presidente della Specialistica, alla selva di esami che si trovano ad affrontare gli studenti della triennale: “la riduzione di tutti i programmi ad un numero uniforme di 4 crediti ha prodotto una polverizzazione degli esami – 37-38 in un triennio – e un abbassamento del livello dell’insegnamento, costretto ad adattarsi a moduli estremamente ridotti”. La riduzione quindi ad un massimo di 20 esami nella triennale e 12 nella specialistica sarebbe da considerare in questo senso “un’occasione”, continua Saccone, “per rimediare a tutti gli errori post-riforma, che aveva ridotto l’università ad una macchina burocratica elefantiaca, con il rischio di mettere in secondo piano le questioni culturali: la burocrazia deve essere uno strumento, non si possono subordinare le scelte culturali al suo funzionamento”. E se per un periodo ci sarà un’inevitabile e caotica sovrapposizione tra vecchio, nuovo e nuovissimo ordinamento, per Saccone è un rischio che vale comunque la pena di correre. Nel frattempo, anche quest’anno le matricole della triennale di Lettere Moderne sono più di 500, di cui si laurea circa un quinto, e quelli che sono arrivati a concludere il primo ciclo della Specialistica soltanto 17: il che, pur considerando tutti quelli che concluderanno la specialistica in ritardo, o quelli che hanno deciso di continuare gli studi altrove o di non continuarli affatto, è comunque un dato da selezione darwiniana esasperata.
Anche a Filosofia si aspetta l’attuazione della riforma, nell’ottica però del tutto diversa di un Corso che registra negli anni un andamento sostanzialmente costante, con un lieve margine di crescita. “Per quanto riguarda il numero di iscritti abbiamo una buona stabilità, anche se stiamo aspettando le cifre definitive; per il resto lavoriamo per la preparazione del nuovo ordinamento”, dichiara Gianfranco Borrelli, Presidente della triennale.
Clima di rinnovamento anche a Lingue, dove in realtà, spiega la prof. Silvia Disegni, Presidente del Corso triennale, è appena passata la tempesta. “Mi rendo conto che per uno studente può essere difficile da percepire, ma essere riuscita a ripristinare una situazione di normalità, dopo la fuoriuscita di diversi docenti per trasferimenti e avanzamenti di carriera, è un risultato per me davvero soddisfacente”. Più che innovare, ricomporre sembra essere quindi l’esigenza attuale, con una novità positiva, afferma la prof. Disegni, “quella del Laboratorio di Lingue, che, con un nuovo tecnico, permetterà di potenziare il lavoro autonomo dello studente”. Finita questa fase, e nell’attesa anche qui della riforma, nel secondo semestre potranno riprendere iniziative e incontri culturali promossi dal Corso di Laurea: “sicuramente riprenderà il seminario dei giallisti, molto apprezzato lo scorso anno, includendo questa volta anche il settore angloamericano, ma anche attività più ‘ordinarie’ per gli studenti come cineforum in lingua”, continua la Disegni. “Un punto centrale rimane poi l’Erasmus che permette lo scambio non solo di studenti ma anche di docenti, per una durata anche di alcuni mesi, che costituiscono una risorsa importante permessa dalla copertura economica della Comunità Europea”. Anche a Lingue il numero delle matricole rimane piuttosto alto, tra i 220 e i 250 –i dati non sono definitivi- così come rimane alto lo stacco tra gli iscritti alla triennale e quelli alla specialistica. Al Corso di secondo livello in Lingue e letterature moderne europee presieduto dal prof. Stefano Manferlotti, dovrebbero aggirarsi intorno alla sessantina.
Aria di maggiore solidità invece a Lettere Classiche, un Corso di Laurea dai numeri ridotti in cui però gli studenti procedono nel loro percorso dalla triennale alla specialistica in maniera abbastanza compatta. Gli immatricolati alla triennale quest’anno sono circa 70, ci fa sapere il Presidente del Corso, prof. Ugo Criscuolo. Una quarantina quelli della Specialistica. Un Corso di Laurea che, pur mantenendo la propria impostazione classica, non smette di rivendicare le proprie possibilità di apertura. “La maggior parte dei nostri laureati dopo si iscrive alla Sicsi per insegnare latino e greco nei licei, e quella del greco rimane sicuramente una competenza richiesta e non così diffusa”, sostiene il Presidente della Specialistica, Salvatore Cerasuolo. Insegnamento ma non solo. “Uno dei nostri primi laureati di quest’anno ad esempio è risultato primo nella selezione nazionale per l’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma: a dimostrazione il fatto che un background di cultura classica può essere spendibile in settori molto diversi tra loro”.
Un fenomeno simile per certi versi sembra essere costituito dai corsi triennale e specialistico in Storia, un settore che continua a richiamare un numero di iscritti costante seppure ridotto, dando vita ad un gruppo compatto di docenti e studenti dove gli standard didattici e organizzativi riescono a mantenersi piuttosto elevati.
Continua invece ad espandersi visibilmente il numero degli iscritti nel settore dell’Archeologia e di Beni Culturali, corsi più recenti ma che hanno trovato una risposta notevole. Archeologia e Storia delle Arti ad esempio è passato dai 58 iscritti del primo anno alle circa 200 matricole di quest’anno, per un totale di 887 studenti iscritti, afferma il Presidente del Corso Francesco Aceto. Nel frattempo, si prepara una Specialistica in Storia delle Arti che andrà ad affiancare quella già esistente in Archeologia.
E anche a Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali le cifre sono simili, quest’anno i nuovi iscritti sono circa 170. “Fin troppi – commenta il Presidente del Corso Giovanna Greco ma le iscrizioni sono aperte fino a dicembre e le cifre definitive sono ancora da vedere.
Viola Sarnelli
E’ soprattutto Lettere Moderne il Corso di Laurea che tra quelli della Facoltà guarda all’introduzione della riforma come ad una possibilità di rinnovamento risolutivo. E’ il Corso tradizionalmente più affollato, in cui un numero di iscrizioni sempre molto alte continua a tradursi, più che mai dopo la riforma del 3+2, in un numero proporzionalmente basso di laureati e di studenti che proseguono con la Specialistica di Filologia Moderna. Una forte selezione dovuta soprattutto, sostiene il prof. Antonio Saccone, Presidente della Specialistica, alla selva di esami che si trovano ad affrontare gli studenti della triennale: “la riduzione di tutti i programmi ad un numero uniforme di 4 crediti ha prodotto una polverizzazione degli esami – 37-38 in un triennio – e un abbassamento del livello dell’insegnamento, costretto ad adattarsi a moduli estremamente ridotti”. La riduzione quindi ad un massimo di 20 esami nella triennale e 12 nella specialistica sarebbe da considerare in questo senso “un’occasione”, continua Saccone, “per rimediare a tutti gli errori post-riforma, che aveva ridotto l’università ad una macchina burocratica elefantiaca, con il rischio di mettere in secondo piano le questioni culturali: la burocrazia deve essere uno strumento, non si possono subordinare le scelte culturali al suo funzionamento”. E se per un periodo ci sarà un’inevitabile e caotica sovrapposizione tra vecchio, nuovo e nuovissimo ordinamento, per Saccone è un rischio che vale comunque la pena di correre. Nel frattempo, anche quest’anno le matricole della triennale di Lettere Moderne sono più di 500, di cui si laurea circa un quinto, e quelli che sono arrivati a concludere il primo ciclo della Specialistica soltanto 17: il che, pur considerando tutti quelli che concluderanno la specialistica in ritardo, o quelli che hanno deciso di continuare gli studi altrove o di non continuarli affatto, è comunque un dato da selezione darwiniana esasperata.
Anche a Filosofia si aspetta l’attuazione della riforma, nell’ottica però del tutto diversa di un Corso che registra negli anni un andamento sostanzialmente costante, con un lieve margine di crescita. “Per quanto riguarda il numero di iscritti abbiamo una buona stabilità, anche se stiamo aspettando le cifre definitive; per il resto lavoriamo per la preparazione del nuovo ordinamento”, dichiara Gianfranco Borrelli, Presidente della triennale.
Clima di rinnovamento anche a Lingue, dove in realtà, spiega la prof. Silvia Disegni, Presidente del Corso triennale, è appena passata la tempesta. “Mi rendo conto che per uno studente può essere difficile da percepire, ma essere riuscita a ripristinare una situazione di normalità, dopo la fuoriuscita di diversi docenti per trasferimenti e avanzamenti di carriera, è un risultato per me davvero soddisfacente”. Più che innovare, ricomporre sembra essere quindi l’esigenza attuale, con una novità positiva, afferma la prof. Disegni, “quella del Laboratorio di Lingue, che, con un nuovo tecnico, permetterà di potenziare il lavoro autonomo dello studente”. Finita questa fase, e nell’attesa anche qui della riforma, nel secondo semestre potranno riprendere iniziative e incontri culturali promossi dal Corso di Laurea: “sicuramente riprenderà il seminario dei giallisti, molto apprezzato lo scorso anno, includendo questa volta anche il settore angloamericano, ma anche attività più ‘ordinarie’ per gli studenti come cineforum in lingua”, continua la Disegni. “Un punto centrale rimane poi l’Erasmus che permette lo scambio non solo di studenti ma anche di docenti, per una durata anche di alcuni mesi, che costituiscono una risorsa importante permessa dalla copertura economica della Comunità Europea”. Anche a Lingue il numero delle matricole rimane piuttosto alto, tra i 220 e i 250 –i dati non sono definitivi- così come rimane alto lo stacco tra gli iscritti alla triennale e quelli alla specialistica. Al Corso di secondo livello in Lingue e letterature moderne europee presieduto dal prof. Stefano Manferlotti, dovrebbero aggirarsi intorno alla sessantina.
Aria di maggiore solidità invece a Lettere Classiche, un Corso di Laurea dai numeri ridotti in cui però gli studenti procedono nel loro percorso dalla triennale alla specialistica in maniera abbastanza compatta. Gli immatricolati alla triennale quest’anno sono circa 70, ci fa sapere il Presidente del Corso, prof. Ugo Criscuolo. Una quarantina quelli della Specialistica. Un Corso di Laurea che, pur mantenendo la propria impostazione classica, non smette di rivendicare le proprie possibilità di apertura. “La maggior parte dei nostri laureati dopo si iscrive alla Sicsi per insegnare latino e greco nei licei, e quella del greco rimane sicuramente una competenza richiesta e non così diffusa”, sostiene il Presidente della Specialistica, Salvatore Cerasuolo. Insegnamento ma non solo. “Uno dei nostri primi laureati di quest’anno ad esempio è risultato primo nella selezione nazionale per l’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma: a dimostrazione il fatto che un background di cultura classica può essere spendibile in settori molto diversi tra loro”.
Un fenomeno simile per certi versi sembra essere costituito dai corsi triennale e specialistico in Storia, un settore che continua a richiamare un numero di iscritti costante seppure ridotto, dando vita ad un gruppo compatto di docenti e studenti dove gli standard didattici e organizzativi riescono a mantenersi piuttosto elevati.
Continua invece ad espandersi visibilmente il numero degli iscritti nel settore dell’Archeologia e di Beni Culturali, corsi più recenti ma che hanno trovato una risposta notevole. Archeologia e Storia delle Arti ad esempio è passato dai 58 iscritti del primo anno alle circa 200 matricole di quest’anno, per un totale di 887 studenti iscritti, afferma il Presidente del Corso Francesco Aceto. Nel frattempo, si prepara una Specialistica in Storia delle Arti che andrà ad affiancare quella già esistente in Archeologia.
E anche a Cultura e Amministrazione dei Beni Culturali le cifre sono simili, quest’anno i nuovi iscritti sono circa 170. “Fin troppi – commenta il Presidente del Corso Giovanna Greco ma le iscrizioni sono aperte fino a dicembre e le cifre definitive sono ancora da vedere.
Viola Sarnelli