“uno studente poco cittadino”

Cos’è il Corso di Laurea in Scienze forestali e ambientali? Risposta del suo Presidente, prof. Stefano Mazzoleni: “è un corso di introduzione alle tematiche territoriali e ambientali”. Domanda numero due: che caratteristiche deve avere lo studente di Scienze forestali e ambientali? “Dev’essere poco cittadino. Motivato all’osservazione dell’ambiente esterno, amante delle escursioni e della vita in campagna”. Domanda banale solo in apparenza: non deve avere paura degli insetti? “No, non deve”, risponde sorridendo il professore. Un botta e risposta che docente richiama alla mente i suoi allievi, i circa 40 ragazzi che lo scorso anno hanno scelto di battezzare il nuovo Corso di Laurea della Facoltà. “Sono studenti motivati – dice il prof. Mazzoleni- Si sono iscritti da noi avendoci pensato bene, si capisce da come seguono e da come studiano. E’ una classe vivace e simpatica, anche”. 
Il Corso si caratterizza per la presenza di due curricula distinti, tra i quali si è chiamati a scegliere al secondo anno: Gestione degli ambienti naturali, in cui l’attenzione è maggiormente puntata sulle tematiche forestali e Recupero degli ambienti degradati, in cui ci si sofferma essenzialmente sulle problematiche ambientali. Al primo anno si incontrano gli insegnamenti di base, Matematica, Fisica, Chimica, Genetica, più Botanica forestale ed Economia dell’ambiente. I settori disciplinari cui afferiscono le materie di insegnamento sono quattro: forestale, chimica e biochimica agraria,  ingegneristico dell’idrologia del suolo, difesa della vegetazione. Il prof. Mazzoleni precisa: “la nostra attenzione è puntata sulla natura. Si badi bene però, non la natura alla quale solitamente si pensa, incontaminata e selvaggia. Noi parliamo della natura inserita in un sistema in cui è intervenuto l’uomo, affrontiamo il problema della sua gestione in interazione con le attività antropiche. Infatti, ci occupiamo anche di dissesto idrogeologico e di riqualificazione ambientale, per fare degli esempi”. 
Proseguiamo il nostro botta e risposta con una domanda cruciale: il laureato triennale che lavoro farà? “Con questa laurea ci si può iscrivere all’albo dei dottori forestali e lavorare come liberi professionisti. Si può operare nella pianificazione e riqualificazione ambientale, settore tradizionalmente affidato agli architetti urbanisti ma in cui oggi la componente ambientale assume un’importanza sempre maggiore. Non vanno dimenticate le possibilità offerte dagli enti pubblici. Inoltre, noi affrontiamo anche problematiche di grande attualità, cui corrisponde una nicchia di lavoro  crescente, legata alle normative internazionali e comunitarie. Pronuncio alcune parole chiave e subito si capirà di cosa si tratta: biodiversità, effetto serra, protocollo di Kioto. Si potrebbe lavorare su progetti che riguardino questi temi, per i quali vengono spesso concessi finanziamenti”. 
E siamo all’ultima domanda: professore, le va di dare un consiglio agli studenti? “Semplice, devono studiare, non ci sono scorciatoie”. Possono farcela anche da soli, senza seguire i corsi? “Fino a un certo punto sì. Abbiamo investito molto sulla didattica on line, potenziando il sito web dei docenti, sul quale i ragazzi possono vedere in anticipo tutte le immagini che saranno proiettate a lezione. Per due corsi abbiamo addirittura svolto le prove d’esame al computer, in un’aula informatica da 30 postazioni. Gli studenti hanno gradito questo sistema, anche perché garantisce una certa imparzialità. E abbiamo notato che grazie ad esso si è alzata la soglia di coloro che riescono a superare gli esami”.
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