A spasso per un campo da golf allo scopo di comprendere quali sono le caratteristiche strutturali del prato. Può capitare a chi si iscrive al Corso di Laurea triennale in Produzioni vegetali, nato, a seguito della riforma, dalla trasformazione dell’omonimo diploma universitario. Un Corso che si caratterizza per la sua dimensione specifica e immediatamente applicativa, e in cui alla didattica in aula si affiancano numerose attività esterne, come le visite guidate presso serre, colture e, perché no, anche campi sportivi, com’è avvenuto per gli studenti che la primavera scorsa sono stati accompagnati presso un campo da golf in provincia di Caserta. “Sui campi da golf non c’è un semplice tappeto erboso – spiega il prof. Giancarlo Barbieri, Presidente del Corso di Laurea- Si tratta di un impianto costoso e difficile da trattare. Di specialisti in questo settore ce ne sono molto pochi in Italia”. Preparare degli esperti che siano da subito in grado di operare in settori come questo è l’obiettivo che si prefigge il Corso di Laurea in Produzioni vegetali. La specificità dell’approccio alle discipline contemplate dal programma didattico differenzia questo Corso da quello in Scienze e Tecnologie Agrarie, come precisa il prof. Barbieri: “noi lavoriamo in particolare, e quasi da subito, nel campo della biologia applicata al mondo vegetale, alla produzione e all’ambiente”. E’ per questo che il professore ritiene che gli studi di Produzioni vegetali siano particolarmente indicati, oltre che per coloro che per tradizione familiare hanno un contatto diretto con l’agricoltura e l’ambiente (“uno zoccolo duro di studenti che resta fermo nel tempo per tutti i Corsi di Laurea della facoltà di Agraria”), per tutti i ragazzi che siano interessati alle applicazioni biologiche nei sistemi produttivi.
In concreto: si studierà quasi da subito il campo farmaceutico e biofarmaceutico, in connessione alla patologia vegetale, il campo dell’ingegneria applicata all’agricoltura, quello dell’installazione, manutenzione e ristrutturazione di giardini, orti, serre. Così, accanto agli esami di base ci sono insegnamenti dell’area farmaceutica e ingegneristica. Il primo anno è dedicato alla matematica, alla fisica, alla chimica, alla botanica. “Già con la botanica il nostro Corso ha un approccio diverso rispetto agli altri, più applicativo, tant’è che l’insegnamento viene denominato Botanica applicata”. C’è da chiedersi, allora, se quest’approccio quasi immediatamente applicativo lo si riscontri anche nel mondo del lavoro. E’ possibile trovare occupazione solo con la laurea triennale? “I nostri laureati possono sostenere l’esame di Stato per iscriversi all’Ordine degli agronomi, con la laurea triennale si viene inseriti nell’elenco dei dottori junior – afferma il prof. Barbieri- Sarà dunque possibile loro svolgere delle consulenze come liberi professionisti, un settore molto attivo. Potrebbe esserci richiesta da parte degli enti locali o di società private, ma se si vuole avere maggiori opportunità di inserimento è consigliabile conseguire anche la laurea specialistica. Quasi tutti i nostri studenti proseguono negli studi, tra l’altro ciò consente loro di prendere in considerazione anche la ricerca”.
Gli immatricolati sono circa 50 l’anno, chiamati a scegliere tra tre curricula disciplinari: Produzioni ortofrutticole, Impianti a verde e Tecnologie di produzione ecocompatibile. I curricula stessi lasciano comprendere che l’ambito di interesse di questi studi non si riduce semplicemente al settore del verde, ma si estende oltre. “I percorsi incentrati sulle produzioni non riguardano solo il verde, e lo stesso dicasi per l’orientamento della difesa ambientale. Lavoriamo anche sul recupero di cave e di zone dismesse, ad esempio. Tutti i percorsi, come si comprende, hanno una loro specificità”.
In concreto: si studierà quasi da subito il campo farmaceutico e biofarmaceutico, in connessione alla patologia vegetale, il campo dell’ingegneria applicata all’agricoltura, quello dell’installazione, manutenzione e ristrutturazione di giardini, orti, serre. Così, accanto agli esami di base ci sono insegnamenti dell’area farmaceutica e ingegneristica. Il primo anno è dedicato alla matematica, alla fisica, alla chimica, alla botanica. “Già con la botanica il nostro Corso ha un approccio diverso rispetto agli altri, più applicativo, tant’è che l’insegnamento viene denominato Botanica applicata”. C’è da chiedersi, allora, se quest’approccio quasi immediatamente applicativo lo si riscontri anche nel mondo del lavoro. E’ possibile trovare occupazione solo con la laurea triennale? “I nostri laureati possono sostenere l’esame di Stato per iscriversi all’Ordine degli agronomi, con la laurea triennale si viene inseriti nell’elenco dei dottori junior – afferma il prof. Barbieri- Sarà dunque possibile loro svolgere delle consulenze come liberi professionisti, un settore molto attivo. Potrebbe esserci richiesta da parte degli enti locali o di società private, ma se si vuole avere maggiori opportunità di inserimento è consigliabile conseguire anche la laurea specialistica. Quasi tutti i nostri studenti proseguono negli studi, tra l’altro ciò consente loro di prendere in considerazione anche la ricerca”.
Gli immatricolati sono circa 50 l’anno, chiamati a scegliere tra tre curricula disciplinari: Produzioni ortofrutticole, Impianti a verde e Tecnologie di produzione ecocompatibile. I curricula stessi lasciano comprendere che l’ambito di interesse di questi studi non si riduce semplicemente al settore del verde, ma si estende oltre. “I percorsi incentrati sulle produzioni non riguardano solo il verde, e lo stesso dicasi per l’orientamento della difesa ambientale. Lavoriamo anche sul recupero di cave e di zone dismesse, ad esempio. Tutti i percorsi, come si comprende, hanno una loro specificità”.