A 26 anni già dottore di ricerca in Scienze Sociali

Dottore di ricerca a 26 anni, dopo che ha condotto un percorso universitario scandito dal conseguimento, nei tempi previsti, di tutti i traguardi. Augusto Cocorullo, un ragazzo di Meta di Sorrento, racconta la sua esperienza di studente modello ad Ateneapoli. “Il 18 maggio – dice – ho discusso la tesi (dedicata al fenomeno degli spin-off universitari ed alla cosiddetta Academic Entrepreneurship) di Dottorato di Ricerca in Scienze Sociali e Statistiche del Dipartimento di Scienze Sociali, dove mi sono laureato in Sociologia nel 2011 e in Comunicazione pubblica, sociale e politica nel 2013”. Il segreto di un cammino così regolare? “È evidente che non esiste una ricetta valida per tutti, perché sono diverse le esigenze, i contesti familiari e le necessità di vita
personale. In genere: costanza, pianificazione e dedizione sono importanti. Occorre che si riescano ad incastrare gli impegni di studio con quelli lavorativi, affettivi e familiari. Solidarietà e mutuo aiuto, poi, aiutano ad andare avanti. Condividere gli appunti e le informazioni con gli altri ragazzi, dimostrarsi disponibili e solidali ripaga, perché c’è sempre il momento nel quale si avrà bisogno di un collega ed è più facile che lui sia disponibile se tu lo sei stato a tua volta. Tra le piattaforme social avevo una pagina dove caricavo appunti, mappe concettuali e powerpoint per consentire ai colleghi di scaricare gli appunti sul pc”. Prosegue nel racconto: “Il mio primo esame alla Triennale fu Statistica. Professore era Aldo Eramo. Ebbi 27”. Sottolinea: “Alla Triennale sono certamente da seguire i corsi di Statistica, Metodologia della ricerca sociale, Sociologia generale, Storia della sociologia, Economia politica. Frequentavo comunque con notevole assiduità anche altre discipline, sebbene non tutte. Per ottimizzare i tempi, durante il viaggio in Circumvesuviana da Meta di Sorrento a Napoli e viceversa, mettevo a posto gli appunti e ripassavo. In treno ho scritto, utilizzando l’iPad, anche un po’ della mia tesi di laurea. Se sei studente pendolare, il tempo che si portano via i viaggi sui mezzi pubblici può essere davvero tanto e diventa importante, nei limiti del possibile, che si sfrutti anche quel tempo”. Argomento della tesi Triennale di Cocorullo è stato l’e-Learning, in particolare il caso del Consorzio Uninettuno di Roma. “Relatore, il professore Stefano Boffo, il quale mi chiese se fossi interessato ad iniziare una collaborazione con lui, che insegna Sociologia generale a Culture digitali e Sociologia della comunicazione nel Corso di Sociologia. Naturalmente fui entusiasta ed ho iniziato una collaborazione che è proseguita fino ad oggi”.Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica: la Laurea Magistrale scelta da Cocorullo. “Il metodo di studio necessario ad affrontarla – racconta – è stato identico a quello della Triennale: pianificazione, organizzazione, costanza. In più, ho rispolverato le competenze in materia di scrittura e di elaborazione di un testo che avevo acquisito a scuola, perchè nella Magistrale spesso gli esami sono scritti”. La laurea di secondo livello è arrivata nel 2013. “Il professore Boffo coordinava un Prin sulle formedi rappresentanza dei lavoratori non standard e mi occupai in particolare del Movimento dei disoccupati napoletani. Interviste, indagini di campo ed analisi qualitativa furono il metodo che utilizzai anche per la laurea di secondo livello”. Speranzeper il futuro? “Naturalmente mi piacerebbe  insegnare e continuare a svolgere ricerca in ateneo. Per ora ho scomposto la tesi di Dottorato in una serie di contributi che sono stati accettati in tre conferenze di ricercatori sull’alta formazione. Il mese scorso ho illustrato un paper a Le Havre. A fine agosto sarò in Finlandia e ad inizio settembre in Portogallo. Quello degli spin off accademici è il futuro dell’Università. Certo, non mi illudo, perché so bene quanto oggi sia complicatoaprirsi una strada e ritagliarsi un futuro nel mondo accademico. Non mi scoraggio, però. Ho passione, sono giovane ed ho la fortuna di avere una famiglia che può ancora sostenermi economicamente”.
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