Matassa ancora da sbrogliare per la Facoltà di Scienze Politiche di Benevento. La comunicazione tra il Rettore Filippo Bencardino e gli studenti, sostenuti dai Presidi Anna Clara Monti (Economia), Gianmaria Piccinelli (Studi Politici “Jean Monnet” SUN) ed alcuni docenti tra cui Pasquale Femia (professore di Diritto Privato, già Presidente del Corso di Laurea), sembra interrotta da problemi di comprensione.
Lo scorso lunedì si è svolta una manifestazione unitaria dell’Unisannio promossa dagli studenti di Scienze Politiche con la collaborazione delle Associazioni studentesche ed il sostegno della Facoltà di Economia (sede dell’incontro). Dopo gli interventi degli studenti ed un discorso sul Diritto allo Studio del prof. Femia, che ha concluso con la battuta “Conosco una sola dittatura peggiore della dittatura della maggioranza: la dittatura dell’ignoranza”, si è mosso un corteo verso Piazza Guerrazzi, sede del Rettorato dell’Università, per una richiesta di colloquio con Bencardino. “Il Rettore ha accolto noi studenti ed i Presidi – ci dice Domenico Teti, rappresentante degli studenti – ma si è rifiutato di ricevere il prof. Femia”.
Gli studenti non sono usciti soddisfatti dall’incontro: “Il Rettore ha dichiarato che ha preso la sua decisione e pertanto non ha intenzione di partecipare ad un ipotetico tavolo tecnico per rivedere la Convenzione insieme al Rettore della Seconda Università di Napoli. Ha affermato che non sarà la voce di 130 studenti a fargli cambiare idea”, continua Teti che aggiunge: “La convenzione tra Unisannio e Sun è venuta meno senza una disposizione giuridica valida. Le motivazioni avanzate dal Nucleo di Valutazione d’Ateneo sono discutibili”. “Tutto l’iter seguito dall’Ateneo è stato caratterizzato da alcune irregolarità: non è stato ascoltato il Comitato di coordinamento sul Corso di Scienze Politiche, istituito dalla Convenzione; non è stato ascoltato il Consiglio di Facoltà di Economia, che fornisce le strutture per lo svolgimento della didattica del corso; è stato ascoltato il Consiglio di Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali, assolutamente incompetente a decidere sulla questione; non sono stati ascoltati gli studenti di Scienze Politiche circa le eventuali difficoltà patite nell’ambito delle attività didattiche e formative del Corso”, è quanto si legge nel comunicato diffuso dall’Associazione Studentesca DEMOS.
La confusione, intanto, cresce. Il Rettorato, con un comunicato stampa del 9 aprile scorso, ha prontamente risposto ad un articolo apparso, il giorno stesso, sul giornale “Il Sannio Quotidiano” in cui si sosteneva la chiusura certa del Corso di Laurea. Bencardino fuga ogni dubbio chiarendo che “non è stato affatto deciso di chiudere il Corso di Laurea in Scienze Politiche ma di avviare un percorso istituzionale di riflessione sul futuro, migliore assetto di tale Corso di Laurea, in funzione dell’offerta formativa dell’Ateneo del Sannio”. Diversamente, infatti, da quanto molti erroneamente credono, “Scienze Politiche non è un Corso interateneo, ma rientra nell’offerta formativa della Seconda Università degli Studi di Napoli, dove risultano iscritti gli stessi studenti sanniti”, continua il comunicato specificando che, in realtà, l’Università del Sannio “mette a disposizione solamente strutture e personale tecnico-amministrativo, come previsto dalla Convenzione Quadro del 29 gennaio 2009”.
Dal canto loro, i Presidi Piccinelli e Monti sostengono che il Rettore non ha ascoltato né richiesto il parere dei diretti interessati nel momento in cui ha dato atto alla sua decisione di rivedere la Convenzione e di sospenderne il vigore.
Il Rettore sottolinea che, se si continuasse a procedere come da Convenzione, “il nostro Ateneo diverrebbe un grande Aulario che potremmo, a questo punto, mettere a disposizione anche di altre Facoltà” ed aggiunge: “Vedere docenti mettersi a capo di simili manifestazioni è a dir poco imbarazzante”.
Tornando, invece, agli studenti, ciò che lamentano sono i “disagi nei quali verserebbero tutti gli iscritti a Scienze Politiche. I ragazzi, per lo più della provincia di Benevento, rischierebbero di non poter più seguire i corsi degli anni precedenti e di rimanere ‘segregati’ in un Corso di Laurea ad esaurimento già ad un anno dalla nascita. Inoltre, nessuno potrebbe più iscriversi il prossimo anno”. Per Teti “noi non possiamo fungere da cavie, non possono permettersi di fare esperimenti sugli studenti solo per salvaguardare gli interessi di qualcuno”. La risposta del Rettore è chiara e precisa: “Qualunque saranno le decisioni future, gli interessi degli studenti attualmente iscritti non saranno in alcun modo lesi, restando invariate le conclusioni previste dalla Convenzione Quadro sino alla conclusione del primo ciclo del Corso di Laurea”.
Barbara Leone
Lo scorso lunedì si è svolta una manifestazione unitaria dell’Unisannio promossa dagli studenti di Scienze Politiche con la collaborazione delle Associazioni studentesche ed il sostegno della Facoltà di Economia (sede dell’incontro). Dopo gli interventi degli studenti ed un discorso sul Diritto allo Studio del prof. Femia, che ha concluso con la battuta “Conosco una sola dittatura peggiore della dittatura della maggioranza: la dittatura dell’ignoranza”, si è mosso un corteo verso Piazza Guerrazzi, sede del Rettorato dell’Università, per una richiesta di colloquio con Bencardino. “Il Rettore ha accolto noi studenti ed i Presidi – ci dice Domenico Teti, rappresentante degli studenti – ma si è rifiutato di ricevere il prof. Femia”.
Gli studenti non sono usciti soddisfatti dall’incontro: “Il Rettore ha dichiarato che ha preso la sua decisione e pertanto non ha intenzione di partecipare ad un ipotetico tavolo tecnico per rivedere la Convenzione insieme al Rettore della Seconda Università di Napoli. Ha affermato che non sarà la voce di 130 studenti a fargli cambiare idea”, continua Teti che aggiunge: “La convenzione tra Unisannio e Sun è venuta meno senza una disposizione giuridica valida. Le motivazioni avanzate dal Nucleo di Valutazione d’Ateneo sono discutibili”. “Tutto l’iter seguito dall’Ateneo è stato caratterizzato da alcune irregolarità: non è stato ascoltato il Comitato di coordinamento sul Corso di Scienze Politiche, istituito dalla Convenzione; non è stato ascoltato il Consiglio di Facoltà di Economia, che fornisce le strutture per lo svolgimento della didattica del corso; è stato ascoltato il Consiglio di Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali, assolutamente incompetente a decidere sulla questione; non sono stati ascoltati gli studenti di Scienze Politiche circa le eventuali difficoltà patite nell’ambito delle attività didattiche e formative del Corso”, è quanto si legge nel comunicato diffuso dall’Associazione Studentesca DEMOS.
La confusione, intanto, cresce. Il Rettorato, con un comunicato stampa del 9 aprile scorso, ha prontamente risposto ad un articolo apparso, il giorno stesso, sul giornale “Il Sannio Quotidiano” in cui si sosteneva la chiusura certa del Corso di Laurea. Bencardino fuga ogni dubbio chiarendo che “non è stato affatto deciso di chiudere il Corso di Laurea in Scienze Politiche ma di avviare un percorso istituzionale di riflessione sul futuro, migliore assetto di tale Corso di Laurea, in funzione dell’offerta formativa dell’Ateneo del Sannio”. Diversamente, infatti, da quanto molti erroneamente credono, “Scienze Politiche non è un Corso interateneo, ma rientra nell’offerta formativa della Seconda Università degli Studi di Napoli, dove risultano iscritti gli stessi studenti sanniti”, continua il comunicato specificando che, in realtà, l’Università del Sannio “mette a disposizione solamente strutture e personale tecnico-amministrativo, come previsto dalla Convenzione Quadro del 29 gennaio 2009”.
Dal canto loro, i Presidi Piccinelli e Monti sostengono che il Rettore non ha ascoltato né richiesto il parere dei diretti interessati nel momento in cui ha dato atto alla sua decisione di rivedere la Convenzione e di sospenderne il vigore.
Il Rettore sottolinea che, se si continuasse a procedere come da Convenzione, “il nostro Ateneo diverrebbe un grande Aulario che potremmo, a questo punto, mettere a disposizione anche di altre Facoltà” ed aggiunge: “Vedere docenti mettersi a capo di simili manifestazioni è a dir poco imbarazzante”.
Tornando, invece, agli studenti, ciò che lamentano sono i “disagi nei quali verserebbero tutti gli iscritti a Scienze Politiche. I ragazzi, per lo più della provincia di Benevento, rischierebbero di non poter più seguire i corsi degli anni precedenti e di rimanere ‘segregati’ in un Corso di Laurea ad esaurimento già ad un anno dalla nascita. Inoltre, nessuno potrebbe più iscriversi il prossimo anno”. Per Teti “noi non possiamo fungere da cavie, non possono permettersi di fare esperimenti sugli studenti solo per salvaguardare gli interessi di qualcuno”. La risposta del Rettore è chiara e precisa: “Qualunque saranno le decisioni future, gli interessi degli studenti attualmente iscritti non saranno in alcun modo lesi, restando invariate le conclusioni previste dalla Convenzione Quadro sino alla conclusione del primo ciclo del Corso di Laurea”.
Barbara Leone