Paolisso a Medicina, Mazzoni ad Economia, i neo Presidi

“Cambiare, ringiovanire e rinnovare”, l’esigenza espressa con il voto, per il prof. Giuseppe Paolisso, 53 anni, ordinario di Medicina interna e Geriatria, neo eletto a Medicina della Seconda Università. “La Facoltà ha appoggiato un programma di rinnovamento sostanzioso”, sottolinea. Una sorta “di iniezione di energia per uscire dalla crisi, una terapia intensiva per un malato grave”,  il Policlinico. Dalle cui “difficoltà logistiche-assistenziali” si esce, per Paolisso, attraverso un protocollo d’intesa con la Regione che investa non solo gli aspetti economici ma intraveda soluzioni (“non pasticciate come quella che ci avevano proposto l’anno scorso”) di ampio respiro. Occorre in primo luogo “definire il trasferimento o decongestionamento di Piazza Miraglia”. Insomma, “è semplice essere eletti, il lavoro difficile arriverà dopo. Ma non lo affronterò da solo. Sarò affiancato da una squadra di colleghi – cui assegnare ampie deleghe – con i quali condividere non solo l’impostazione ma anche l’anagrafe”.
Preoccupante la situazione al contorno. Tra l’agitazione dei ricercatori – “che condivido, si tratta di persone, talvolta neanche più tanto giovani, sottostimate e sottopagate, impegnate nella didattica e nell’assistenza. Se si fermano i ricercatori, la Facoltà, se non si ferma, va più lenta” – e la scarsità delle risorse.   
Una promessa per gli studenti: “una parziale riorganizzazione dei percorsi didattici con lezioni ed esami più digeribili, più praticabili di oggi”.                    
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“Un bel segnale di compattezza”, così il Preside in carica Vincenzo Maggioni comunica i risultati della consultazione del 7 luglio, che, con una sorta di plebiscito, consegna la Facoltà di Economia della Seconda Università nelle mani della prof.ssa Clelia Mazzoni, 51 anni, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese. “Una donna coriacea, volitiva”, dice della neo eletta Maggioni, il quale dopo otto anni ritorna alla docenza e alla ricerca (“ho in mente il progetto di un Centro sull’autoimpresa e l’innovazione tecnologica”).  Qualità che serviranno per affrontare “un futuro durissimo, i tagli alle risorse finanziarie metteranno in ginocchio molti atenei”.
La prof.ssa Mazzoni, al momento, si gode la felicità di aver riscosso un consenso unanime (“ho aperto una fase di dialogo con tutti i colleghi, ricercatori, studenti, personale”) che un po’ si aspettava. L’avventura comincerà dal primo novembre: “è un incarico di responsabilità, prestigioso ma oneroso”. Che affronterà “con le energie emozionali e fisiche” che le derivano dall’anagrafe (anche se si schermisce, “tanto giovane non sono”) e l’accompagnamento di Maggioni. L’obiettivo: “il consolidamento di alcuni risultati raggiunti della Facoltà con i due Presidi che mi hanno preceduto”. I tre temi sui quali lavorare: “l’attrattività dell’offerta formativa per una Facoltà che insiste su un territorio difficile”; impulso all’internazionalizzazione “anche attraverso il  supporto a progetti già avviati da alcuni docenti (con università europee, nordamericane, australiane)”; i servizi agli studenti: “la nostra sede è bellissima, suggestiva,  ma è difficile da manutenere perché è un edificio antico”. (p.a.)
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