Elezioni delle nuove cariche e discussioni delle tesi congressuali, i punti all’ordine del giorno del terzo convegno dell’Unione degli Universitari, tenutosi lo scorso 26 aprile presso l’Aula Magna di piazzale Tecchio, cui ha partecipato una cinquantina di soci. Nel nuovo esecutivo, Daniele Capocelli, rappresentante degli studenti neoeletto in Consiglio di Facoltà ad Ingegneria, sostituisce al coordinamento Giannantonio Scotto di Vetta, approdato al Consiglio d’Ateneo della Federico II; le cariche di responsabile didattica e responsabile organizzazione vanno, rispettivamente, a Francesca Pettinati e Raniero Sannino.
Un modello alternativo di Università, l’idea base di cui l’Udu Ingegneria vuole farsi portavoce. “L’Università – afferma Daniele Capocelli – non deve più essere un percorso ad ostacoli da superare nel minor tempo possibile, bensì un iter formativo durante cui lo studente possa da un lato aumentare il proprio bagaglio di conoscenze tecniche legate alle materie d’esame, dall’altro crescere personalmente e culturalmente”.
Pertanto, come sindacato studentesco “l’Udu deve adoperarsi affinché gli studenti prendano coscienza dei loro diritti attraverso il mezzo dell’autogestione: autogestione nello studio – il Dm 509 prevede la possibilità di organizzare seminari autogestiti dagli studenti con il riconoscimento di crediti – e negli spazi – attualmente insufficienti ad Ingegneria quelli dedicati alla socializzazione”. “Insomma – prosegue Capocelli – bisogna lavorare all’autogestione del percorso formativo, promuovendo momenti di aggregazione sociale e culturale, come il cineforum da noi organizzato e che si sta svolgendo in questi giorni”.
In un contesto provinciale, in qualità di base associativa più anziana dell’Udu Napoli, l’Udu Ingegneria si propone di “aiutare ad affermare quello sindacale come unico modello vincente nel contesto universitario e di dare sostegno alla formazione di nuovi gruppi nelle Facoltà dove non siamo ancora presenti”.
Un modello alternativo di Università, l’idea base di cui l’Udu Ingegneria vuole farsi portavoce. “L’Università – afferma Daniele Capocelli – non deve più essere un percorso ad ostacoli da superare nel minor tempo possibile, bensì un iter formativo durante cui lo studente possa da un lato aumentare il proprio bagaglio di conoscenze tecniche legate alle materie d’esame, dall’altro crescere personalmente e culturalmente”.
Pertanto, come sindacato studentesco “l’Udu deve adoperarsi affinché gli studenti prendano coscienza dei loro diritti attraverso il mezzo dell’autogestione: autogestione nello studio – il Dm 509 prevede la possibilità di organizzare seminari autogestiti dagli studenti con il riconoscimento di crediti – e negli spazi – attualmente insufficienti ad Ingegneria quelli dedicati alla socializzazione”. “Insomma – prosegue Capocelli – bisogna lavorare all’autogestione del percorso formativo, promuovendo momenti di aggregazione sociale e culturale, come il cineforum da noi organizzato e che si sta svolgendo in questi giorni”.
In un contesto provinciale, in qualità di base associativa più anziana dell’Udu Napoli, l’Udu Ingegneria si propone di “aiutare ad affermare quello sindacale come unico modello vincente nel contesto universitario e di dare sostegno alla formazione di nuovi gruppi nelle Facoltà dove non siamo ancora presenti”.