A Farmacia appelli d’esame vicini e troppa memoria

“La mia esperienza qui è stata ottima perché i professori sono veramente molto bravi e disponibili, basta una e-mail per togliersi ogni dubbio. Farmacia è il Corso di Laurea che più si avvicina all’ambito scolastico, ti seguono molto. Altra cosa importante è che si segue solo tre volte a settimana, quindi si ha tempo per studiare”. Al cuor non si comanda. Così, nonostante tutte le belle parole spese, Antonio Mirando, matricola a Farmacia, è pronto a salutare il Dipartimento per iniziare una nuova avventura, sempre alla Federico II. Il futuro, per lui, si chiama Medicina: “la mia aspirazione è quella di diventare chirurgo”. Prima, però, c’è un esame, quello di Fisica: “per quest’esame ho già dato due prove intercorso. A questo punto manca solo l’orale, necessario, ma non obbligatorio, per alzare il voto. Ho avuto 26 agli scritti, però voglio aspirare a qualcosa in più”. Aspirazioni alte, supportate dal lavoro in aula: “il corso è stato veramente molto utile, perché il professore ti aiuta a capire processi che sarebbe difficile comprendere studiando soltanto dal libro. Alcune spiegazioni sono state fondamentali, penso ad esempio alle derivate e agli integrali”. Uno studente va via. Tanti altri restano. È questo il caso di Maria Antonietta Atteo, che non nasconde un po’ di ansia per gli esami: “devo sostenere l’esame di Chimica, ho tantissima paura. Mi preoccupa un po’ la prof.ssa Varra, ma in generale a me è sempre così, sebbene sia iscritta al terzo anno”. La preparazione per questa prova è datata: “ho seguito il corso, ho fatto le varie esercitazioni in aula, poi ho studiato di volta in volta gli argomenti affrontati dalla docente. Per l’orale ho studiato anche le sue slide”. Ad attendere Maria Antonietta c’è anche un altro esame, quello di Fisiologia. Non teme accavallamenti: “a mio avviso quest’anno le date d’esame sono state distribuite molto meglio, perché hanno dato la possibilità di scegliere e di organizzarsi nel migliore dei modi”. Nervi a fior di pelle anche per molti studenti del quinto anno, alle prese, il 3 febbraio, con Farmacologia 2. Tra questi, c’era Salvatore: “ho molta ansia. Spero di passare l’esame, altrimenti resto bloccato un altro semestre. Ho studiato due mesi perché c’è molta roba da ricordare, soprattutto antibiotici. Non ho seguito il corso, quindi ho studiato da solo a casa”. La sua sessione potrebbe non finire qui: “per adesso mi sono concentrato su questo, poi, se va bene, proverò a fare anche un altro esame. Il problema principale è che non ci sono abbastanza appelli”. Farmacologia 2 è il penultimo esame di Stefania: “le mie principali preoccupazioni riguardano il ricordare tutti i farmaci, i meccanismi di azione, le interazioni, la tossicità, quindi tutti quegli argomenti ai quali il professore tiene particolarmente. Non ho seguito il corso purtroppo, soprattutto perché mi hanno detto che è stato molto bello”. Superato questo, per lei può iniziare il count down per la laurea: “mi resta Tecnica 2, che è un’integrazione. Spero di darlo a breve. Il problema è che ci sono pochi appelli. Non c’è la possibilità di una data ad aprile o a maggio. Le sessioni, quindi, sono troppo distanziate tra loro”. Si trova più o meno nelle stesse condizioni di Stefania, Anna, studentessa dell’ultimo anno: “devo sostenere l’esame di Farmacologia 2, sono un po’ in ansia perché è il mio penultimo esame. È uno studio approfondito, quindi bisogna fare molta attenzione a quello che si legge perché è abbastanza articolato. Per fortuna ho seguito il corso. Il prof. Calignano ha un ottimo metodo di spiegazione. Le date dei miei ultimi due esami si sono un po’ accavallate, ma proverò lo stesso a sostenerli entrambi”. Se a Farmacia ci sono difficoltà con le date, a Chimica e Tecnologia Farmaceutiche il problema si chiama memoria. Questa, almeno, è la considerazione di Giancarlo, al quinto anno di CTF: “sto preparando Chimica farmaceutica 2. Sto avendo tanta difficoltà, perché molto mnemonico. Credo che imparare cinquecento strutture e sessanta sintesi a memoria sia poco utile, ma purtroppo l’esame chiede questo. Probabilmente dopo un paio di mesi avrò già dimenticato tutto”. Un aiuto può venire dalla rete: “sul sito di Unina il professore ha pubblicato cinquanta domande. Quindi abbiamo un altro supporto oltre al libro e alle slide. Ovviamente si deve sempre studiare tutto”. È al quarto anno di CTF, invece, Giuseppe: “sono alle prese con Chimica farmaceutica applicata. Già solo il nome è tutto un programma. Mi ha messo molto in difficoltà la mole di strutture da imparare a memoria. A lezione suggeriscono di imparare solo alcuni esempi, però poi all’esame il professore chiede una molecola e l’assistente ne chiede un’altra, quindi noi siamo costretti a impararle tutte”. Le lezioni non sempre sono d’aiuto: “qualche volta quello che si fa al corso non corrisponde a quello che viene chiesto all’esame. Ad esempio, durante le lezioni spesso facciamo esercitazioni molto più semplici rispetto a quelle che svolgiamo poi in una prova scritta”.
Ciro Baldini
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