A Giurisprudenza escursioni didattiche, esercitazioni scritte, lezioni extra e lavori di gruppo

Studenti più attenti e docenti soddisfatti: è il bilancio delle primissime settimane di lezione al primo anno di Giurisprudenza. Numeri in leggero aumento, nonostante il calo nazionale delle immatricolazioni, evidenziano la preferenza che molti giovani stanno accordando al Dipartimento, anche con trasferimenti da altri Atenei. “La nostra utenza sostenibile è di 230 unità. Lo scorso anno siamo arrivati a 160 immatricolazioni, credo che anche quest’anno raggiungeremo gli stessi numeri – anticipa il prof. Elio Dovere, docente di Istituzioni e Storia del Diritto Romano – Sono numeri ristretti, correlati alle nostre possibilità, ma il trend è positivo. Abbiamo anche una trentina di trasferimenti: dalla Federico II, dal Suor Orsola, da Salerno, da La Sapienza. Ho chiesto a questi ragazzi il motivo della scelta. A parte le storie personali, la risposta generale è che qui si sentono più seguiti rispetto agli altri Atenei”. Aumenta la provenienza cittadina: “In aula ho circa 90 persone, la metà è di Napoli, diversamente dagli altri anni quando due terzi veniva dalla provincia. Questo vuol dire che la Parthenope si sta facendo conoscere anche fuori Palazzo Pacanowski e che sta pagando anche il fatto di aver differenziato la nostra offerta con diverse discipline economiche. Molti ci considerano più ‘moderni’. Rispetto, ad esempio, alla Federico II che ha un percorso generalista tradizionale, noi offriamo un approccio più dinamico”.  Novità per il corso del prof. Dovere: “I martedì saranno dedicati a delle lezioni sul processo romano tenute dal dott. Giovanni Papa, un collaboratore della mia cattedra. La scelta di questo focus nasce dalla volontà di dare ai ragazzi la misura che la lezione può essere diversa a seconda di chi la tiene. Questo è utile per lo studente del primo anno perché lo aiuta a capire che è finito il modo di studiare del liceo, dove si ha sempre lo stesso docente per diversi anni. Così, invece, ci si rende conto che bisogna crescere, e questo avviene anche cambiando materia e cambiando docente, quindi metodo di insegnamento. Verso la fine del corso, inoltre, inviterò un collega dell’Università di Pavia a fare lezione, così avranno anche la dimostrazione di come si fa lezione in altri Atenei, al Nord! Tutto serve alla loro formazione culturale”. Per i ragazzi dell’ultimo anno, invece, anche questa volta ci sarà una escursione didattica: “lo scorso anno li ho portati a vedere le Catacombe di San Gaudioso, con un collega di Archeologia cristiana: è stato un momento di socializzazione e di crescita culturale. Quest’anno si ripeterà l’iniziativa anche se ancora devo stabilire il luogo che visiteremo”.
Anche al corso di Istituzioni di Diritto Privato tenuto dalla prof.ssa Rosaria Giampetraglia sono previsti diversi momenti di partecipazione attiva e ospiti dal mondo del lavoro: “Sono molto contenta che la frequenza al corso sia più alta rispetto agli altri anni – gli studenti sono un centinaio – e che i ragazzi siano molto più attenti. Nonostante il poco tempo a disposizione, sicuramente al corso ci sarà l’intervento di esperti del settore, come avvocati specializzati in diritto privato, magistrati, notai”. Gli studenti sono già stati chiamati, dopo le prime tre settimane di corso, a svolgere delle esercitazioni scritte. Devono redigere “un tema di diritto privato, come se fossero ad un concorso. Ho spiegato loro l’organizzazione della scaletta e i vari punti da esaminare, anche perché il testo ha un’impostazione particolare e non ci sono corsi  specifici per insegnare a scrivere! La partecipazione è stata massiccia, i tre quarti tra i frequentanti”. Un’esperienza molto utile proprio in vista dei concorsi: “Serve a comprendere come si studia, come adottare il giusto metodo, e quindi come si scrive. È importante capire come utilizzare, dopo la laurea, quello che si è imparato”. Durante il corso dell’anno sono, quindi, previste esercitazioni periodiche: “coinvolgo gli studenti a lezione, ritorno spesso sugli argomenti, leggiamo insieme il Codice. Quando intuisco che sono pronti, offro loro questa possibilità: più o meno ogni due-tre settimane”.
Studenti più partecipi rispetto a qualche anno fa, è la riflessione del prof. Antonio Luongo, docente di Teoria Generale del Diritto e dello Stato.  Forse, dice, “arrivano da noi più determinati e consapevoli grazie anche alle prove di autovalutazione e all’orientamento che viene svolto. Prima si iniziava a rodare verso Natale, adesso, invece, la lezione può entrare nel vivo da subito perché loro sono già presenti in molti e con il libro pronto”. Una sessantina i frequentanti a Teoria Generale. Anche il docente ha in programma esercitazioni. “Noi docenti del primo anno abbiamo un compito particolare: dobbiamo fare da traghettatori e guidare i ragazzi nel passaggio dalle superiori all’università. Le simulazioni servono per ‘togliere la paura dell’esame’ e diminuire distanze inutili col docente”. Il prof. Luongo seguirà i suoi ragazzi anche al termine del corso con delle lezioni extra. “Il mio corso finirà attorno al 24 novembre mentre avremo appelli d’esame da dicembre fino a febbraio. Tra fine novembre e i primi 15 giorni di dicembre organizzerò degli incontri per approfondire le tematiche trattate e, con dei lavori di gruppo, ci soffermeremo su alcuni grandi nodi legati alla dottrina dello Stato e del Diritto con lo scopo di far sostenere l’esame nel modo migliore possibile. Ho già sperimentato questa modalità gli scorsi anni e i risultati sono molto positivi. Inoltre, il gruppo mantiene i contatti negli anni, non solo durante l’università, ma anche dopo. Si forma una piccola comunità dove si scambiano conoscenze, contatti, opportunità di lavoro”.
Valentina Orellana
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