È una scena atipica, quella che alcune matricole hanno potuto osservare il 23 settembre nell’Aulario di Santa Maria Capua Vetere, uno degli edifici che ospita le attività dell’Ateneo. L’occasione era una giornata di benvenuto per introdurre gli studenti del primo anno al Dipartimento di Lettere e di Beni Culturali, e gran parte dei docenti interessati si trovava, in piedi o seduti, al di qua o al di là della cattedra, a fronteggiare in blocco le domande dei neodiplomati. Nessuna scaletta preparata, nessuna slide a scandire il percorso di una presentazione, ma semplicemente la resa più fedele e vera possibile di ciò che rappresenta il Dipartimento. Ed è così che, dopo l’introduzione del prof. Carlo Rescigno, referente all’Orientamento, gli studenti hanno fatto la conoscenza dei loro futuri docenti, che uno ad uno hanno preso la parola e, ciascuno con il proprio stile e nelle modalità che riteneva opportune, hanno risposto a domande, dato informazioni, elargito consigli. Una premessa è d’obbligo: “Molti si iscrivono a Lettere pensando che sia più facile di Ingegneria o di Matematica. A questi signori io dico: andate subito da un’altra parte”. Su questo è perentorio il prof. Paolo De Marco, docente di Storia contemporanea, perché: “fare l’insegnante è uno dei mestieri più difficili, e i ragazzi sanno benissimo distinguere un professore bravo da un incapace”. Tante le domande da parte dei ragazzi, specie riguardo le materie dal nome meno familiare per studenti appena usciti dalle scuole superiori. Paleografia, filologia micenea, linguistica generale. Ma c’è molto da dire anche su materie che per i presenti sono vecchie conoscenze. Su Geografia, per esempio: “Normalmente si crede di saperne qualcosa, ma in realtà la si è abbandonata da troppo tempo. Eppure sono crediti obbligatori per chi vuole fare l’insegnante”, specifica la prof.ssa Simonetta Conti, che si occupa proprio del corso di Geografia, confermando l’impostazione prevalentemente votata all’insegnamento del Corso di Laurea. Oppure il prof. Luca Frassineti, che riguardo il suo corso dice: “Uno dei primi esami sarà quello di Letteratura italiana, una materia che già conoscete e che vi servirà da connessione per entrare nel meccanismo universitario, necessariamente diverso da quello di scuola superiore. Qui dovete diventare il più possibile interlocutori protagonisti, quindi non nascondetevi durante le lezioni”. Presente anche la prof.ssa Maria Luisa Chirico, Presidente del Corso di Studi in Lettere, che, dopo aver risposto a delle curiosità sull’insegnamento di Filologia classica da lei impartito, ha introdotto alcuni colleghi del Corso in Conservazione dei beni culturali. Un po’ spiazzata la platea quando la prof.ssa Margherita Rasulo, docente di Lingua Inglese, ha cominciato il suo intervento parlando proprio nella lingua straniera e informando gli studenti sulla possibilità di usufruire di un laboratorio linguistico e di acquisire certificazioni all’interno dell’Università. Un messaggio chiaro, volto all’internazionalizzazione, ribadito dalla prof.ssa Chirico: “Guardatevi intorno, all’Italia intera e anche all’Europa”. Un proposito che il Dipartimento cerca di incentivare puntando anche su diversi scambi all’estero, tramite il programma Erasmus+, tra le cui mete spiccano Helsinki, Strasburgo e Barcellona.
Al termine dell’incontro le matricole si riversano nell’atrio dell’Aulario. Rosalia è di Casal di Principe e ha 19 anni: “Un’ottima impressione stamattina, ho avuto conferma di ciò che mi aveva detto una studentessa che frequentava il mio stesso liceo e che ora studia qui. Sono interessata a Beni Culturali, in particolare”. Sulla sua carriera universitaria non ha molti dubbi: “Vorrei fare l’insegnante di Storia dell’arte. Certo, mi piacerebbe anche lavorare in un museo. Si vedrà”. “Io non sono ancora iscritta”, dice Anna, 18 anni, di Capua, “e sono indecisa tra Lettere ed Economia. Però l’incontro di oggi mi ha dato elementi importanti. Per noi che veniamo dal liceo scientifico è sempre difficile scegliere”. Sembra sorpresa dall’andamento della mattinata: “Di solito si pensa all’Università come qualcosa di distaccato, ma il clima che si respirava oggi era molto familiare. Di certo questa cosa ci ha rassicurato”.
Valerio Casanova
Al termine dell’incontro le matricole si riversano nell’atrio dell’Aulario. Rosalia è di Casal di Principe e ha 19 anni: “Un’ottima impressione stamattina, ho avuto conferma di ciò che mi aveva detto una studentessa che frequentava il mio stesso liceo e che ora studia qui. Sono interessata a Beni Culturali, in particolare”. Sulla sua carriera universitaria non ha molti dubbi: “Vorrei fare l’insegnante di Storia dell’arte. Certo, mi piacerebbe anche lavorare in un museo. Si vedrà”. “Io non sono ancora iscritta”, dice Anna, 18 anni, di Capua, “e sono indecisa tra Lettere ed Economia. Però l’incontro di oggi mi ha dato elementi importanti. Per noi che veniamo dal liceo scientifico è sempre difficile scegliere”. Sembra sorpresa dall’andamento della mattinata: “Di solito si pensa all’Università come qualcosa di distaccato, ma il clima che si respirava oggi era molto familiare. Di certo questa cosa ci ha rassicurato”.
Valerio Casanova