Fa concorrenza a Monte Sant’Angelo in quanto a modernità e, a guardarla, sembra essere esente da problemi logistici e didattici. Eppure, a dire di chi la vive quotidianamente, anche la sede di Agnano presenta i suoi difetti, più evidenti, come vedremo, agli studenti degli anni successivi ai primi.
Si parte dal parere piuttosto positivo di Lorenzo Quaranta, I anno di Ingegneria Informatica: “A parte qualche piccolo difetto architettonico, che si nota quando piove, e l’escursione termica tra aule e zona esterna, questa sede non ha problemi particolari. Da quello che ho visto è una delle strutture migliori, c’è anche la biblioteca. Certo, i collegamenti non sono sempre perfetti, ma non ho grossi problemi”. Poi, passa alla didattica: “Seguo i primi tre giorni della settimana e il venerdì (lunedì e mercoledì il pomeriggio, gli altri giorni la mattina). In questo semestre frequento solo i corsi di Analisi e Fisica. Ora come ora le cose sembrano andare bene, anche se ammetto che non mi sto concentrando molto. Forse solo il professore di Fisica spiega un po’ troppo velocemente e non assegna esercizi. Per ora abbiamo svolto solo le prove di autovalutazione. Quella di Analisi è andata benino. Fisica non benissimo, ma ad altri è andata peggio”.
“Frequento solo da qualche mese – spiega Orazio Angrisani, I anno di Ingegneria Informatica – e non posso dire di conoscere bene la sede. Vivendo abbastanza vicino, vengo con la moto e trovo molto comodo e sicuro il parcheggio interno per i motorini. A piazzale Tecchio non c’è e si finisce nelle mani degli abusivi. Agnano, poi, è collegata molto bene, anche grazie alla Cumana che ha una fermata a pochi passi”. Per quanto riguarda le aule: “sono tutte nuove e sempre pulite. In generale tutta la struttura è così”. Lo studente per ora non ha grosse difficoltà con lo studio: “Sto seguendo Fondamenti di Informatica, Analisi I e Fisica generale I. L’esame più complicato di questo semestre è senza dubbio Analisi. Inizialmente è stato abbastanza faticoso abituarsi ad un approccio universitario delle lezioni che è lontano da quello liceale. C’è stato un breve periodo in cui mi sono fatto prendere dallo sconforto poiché durante le lezioni, soprattutto di Analisi, non riuscivo a capire nulla. Le cose, poi, si sono aggiustate e mi sono ambientato bene. Con un po’ di impegno si fa tutto, tenendo anche conto che i professori sono molto disponibili ad aiutarci”. Per quanto riguarda gli orari delle lezioni: “siamo messi piuttosto bene rispetto ad altri. Seguiamo 4 ore al giorno per 4 giorni. Il venerdì è libero. Ho già affrontato delle prove intercorso, quella di Analisi e Fisica. A breve sosterrò anche quella di Informatica. Entrambe erano molto fattibili, ma la prova di Fisica l’ho trovata più semplice. Credo forse di aver commesso qualche errore di distrazione a causa dell’ansia, ma non ne faccio un dramma. Si può sempre recuperare con l’orale. Comunque attendo i risultati”. Infine una rivelazione: “A volerla dire tutta, in realtà quest’estate stavo per andare a studiare negli Stati Uniti. Poi, però, ho deciso di laurearmi prima e di partire in seguito, magari per un Master o per la Specializzazione. Penso, infatti, che qui si studi meglio la teoria. Peccato che manchino, poi, le tecnologie per poter esprimere al meglio il proprio potenziale”.
Si parte dal parere piuttosto positivo di Lorenzo Quaranta, I anno di Ingegneria Informatica: “A parte qualche piccolo difetto architettonico, che si nota quando piove, e l’escursione termica tra aule e zona esterna, questa sede non ha problemi particolari. Da quello che ho visto è una delle strutture migliori, c’è anche la biblioteca. Certo, i collegamenti non sono sempre perfetti, ma non ho grossi problemi”. Poi, passa alla didattica: “Seguo i primi tre giorni della settimana e il venerdì (lunedì e mercoledì il pomeriggio, gli altri giorni la mattina). In questo semestre frequento solo i corsi di Analisi e Fisica. Ora come ora le cose sembrano andare bene, anche se ammetto che non mi sto concentrando molto. Forse solo il professore di Fisica spiega un po’ troppo velocemente e non assegna esercizi. Per ora abbiamo svolto solo le prove di autovalutazione. Quella di Analisi è andata benino. Fisica non benissimo, ma ad altri è andata peggio”.
“Frequento solo da qualche mese – spiega Orazio Angrisani, I anno di Ingegneria Informatica – e non posso dire di conoscere bene la sede. Vivendo abbastanza vicino, vengo con la moto e trovo molto comodo e sicuro il parcheggio interno per i motorini. A piazzale Tecchio non c’è e si finisce nelle mani degli abusivi. Agnano, poi, è collegata molto bene, anche grazie alla Cumana che ha una fermata a pochi passi”. Per quanto riguarda le aule: “sono tutte nuove e sempre pulite. In generale tutta la struttura è così”. Lo studente per ora non ha grosse difficoltà con lo studio: “Sto seguendo Fondamenti di Informatica, Analisi I e Fisica generale I. L’esame più complicato di questo semestre è senza dubbio Analisi. Inizialmente è stato abbastanza faticoso abituarsi ad un approccio universitario delle lezioni che è lontano da quello liceale. C’è stato un breve periodo in cui mi sono fatto prendere dallo sconforto poiché durante le lezioni, soprattutto di Analisi, non riuscivo a capire nulla. Le cose, poi, si sono aggiustate e mi sono ambientato bene. Con un po’ di impegno si fa tutto, tenendo anche conto che i professori sono molto disponibili ad aiutarci”. Per quanto riguarda gli orari delle lezioni: “siamo messi piuttosto bene rispetto ad altri. Seguiamo 4 ore al giorno per 4 giorni. Il venerdì è libero. Ho già affrontato delle prove intercorso, quella di Analisi e Fisica. A breve sosterrò anche quella di Informatica. Entrambe erano molto fattibili, ma la prova di Fisica l’ho trovata più semplice. Credo forse di aver commesso qualche errore di distrazione a causa dell’ansia, ma non ne faccio un dramma. Si può sempre recuperare con l’orale. Comunque attendo i risultati”. Infine una rivelazione: “A volerla dire tutta, in realtà quest’estate stavo per andare a studiare negli Stati Uniti. Poi, però, ho deciso di laurearmi prima e di partire in seguito, magari per un Master o per la Specializzazione. Penso, infatti, che qui si studi meglio la teoria. Peccato che manchino, poi, le tecnologie per poter esprimere al meglio il proprio potenziale”.
Manca il corso
zero di Analisi
zero di Analisi
Anche Fabrizio Pino è al I anno di Ingegneria Informatica: “Gli esami del primo semestre sono i soliti: Fisica, Analisi e Fondamenti. Francamente trovo tutto molto coerente, i professori sono ottimi. L’unica pecca, la solita, è la preparazione e il bagaglio culturale di studenti che provengono da scuole superiori tecnico commerciali, come me, o licei classici, già più avvantaggiati”. Non finisce qui: “Mi sono un po’ lamentato del fatto che non hanno più organizzato il corso di Analisi 0, in cui contavo di costruirmi una preparazione di base. L’anno scorso avevo sentito dire da studenti di Ingegneria che, per chi non superava il test d’ingresso, c’era questo corso, nato con lo scopo di far acquisire le basi fondamentali della materia e arrivare adeguatamente preparati ad affrontare Analisi 1. Questo è l’unico ‘elemento’ incoerente che ho trovato nella didattica del mio Corso. Come può una persona, i primi giorni di lezione di Fisica I, affrontare i passaggi matematici del prodotto scalare o derivate di vettori (il primo argomento), quando ancora in Analisi I sta affrontando gli insiemi?”. Ottima la struttura: “È comoda, in un punto strategico e tranquillo. Qui si può respirare un’atmosfera familiare, non c’è assolutamente caos”. Nota negativa per il personale: “Quando chiedi informazioni non sanno mai nulla. Se sei fortunato, ti rispondono con una battuta oppure ti trattano come se fossi lì a perdere tempo. Insomma, se hai un problema non è il loro. Una volta mi è capitato di rimanere fino alle 19:30 in aula studio. All’uscita vado per recuperare il mio motorino, lasciato nel cortile dalle 16, e noto che i cancelli sono chiusi. Ho girato per mezz’ora tutta la sede. Sembrava la scena di un film horror: non c’era un’anima viva, ma luci accese e porte aperte. Un’altra volta, invece, ad un mio compagno di corso si è rotta la sedia su cui era seduto. L’unica reazione è stata quella di fare ironia sull’accaduto, ignorando che lo studente avrebbe potuto farsi male”. Infine conclude: “Fuori la sede c’è un parcheggiatore abusivo che trascorre tranquillamente la giornata nell’università e fuori. Verso sera poi, la piazzetta all’entrata diventa un vero e proprio campo sportivo per una decina di bambini futuri calciatori, che fanno delle porte dell’università la porta del campo e degli studenti, che cercano di passare o di stare lì tranquilli, degli ottimi bersagli per allenarsi. Vorrei spezzare una lancia a favore del parco adiacente, molto controllato, pulito e davvero tranquillo, anche se chiude presto”.
Metodi Matematici,
esame complesso
esame complesso
Lello è al II anno di Ingegneria Informatica: “I professori, fatta eccezione per alcuni, sono molto disponibili, facilmente reperibili e cercano di creare anche una complicità tra studente e professore”. Le date degli esami “sono pubblicate in tempo e vengono rispettate. Gli stessi professori, inoltre, su richiesta dello studente, sono disponibili a far sostenere l’esame scritto e orale nello stesso giorno”. Per alcune materie, sottolinea Lello, “non ha senso prevedere la formula scritto-orale. Per esempio, a Programmazione I, che si basa esclusivamente su esercizi scritti, quest’anno gli orali sono stati fatti con i piedi, proprio perché inutili. Viceversa, se si tratta di una materia che si basa su nozioni teoriche”. L’esame più difficile in assoluto “è Metodi Matematici. Il professore sarà anche un grande, ma la materia è ‘arabo’!”. Poi, la struttura: “Le aule non sono capienti. Siamo troppi e quando fa caldo non si respira. Abbiamo segnalato il problema, ma niente di niente. Anche se Agnano è ben collegata con la Metropolitana e la Cumana, essendoci costanti ritardi, gli studenti arrivano tardi a lezione (e restano in piedi) o stressati e stanchissimi sia per le corse sia per orari mattutini assurdi. Ci si sveglia alle 5 per essere comunque in ritardo”.
La sede – racconta Luigi Sgambato, II anno di Ingegneria Informatica – è ben strutturata e accogliente. “Per me che sono pendolare, però, raggiungerla con i mezzi di trasporto, inaffidabili e malandati (vedi la Cumana), è complicato”. In tema di didattica, tutto dipende dai professori: “A livello dei corsi ci sono alcuni professori che non ti fanno pesare la lezione e spiegano bene, altri che si limitano a leggere slide o non preparati. Di solito i più ostici sono quelli matematici. Fortunatamente amo questa materia e, studiando con impegno, ce la faccio. Comunque è dura. Se il professore spiega bene fila tutto liscio, ma, se è il contrario, le difficoltà aumentano perché occorre usare libri e appunti vari per colmare lacune. Quest’anno sono previsti 7 esami, quattro al primo semestre, tre al secondo. Il calendario con le date delle prove è stato già pubblicato, cosa molto buona a mio avviso”.
Più si va avanti negli anni più si vede tutto nero. Ismaele di Natale, III anno ad Ingegneria dell’Automazione, ne è la prova: “Sono un ragazzo che lavora e studia. Puntualmente ogni giorno devo correre dall’ufficio fino alla sede di Agnano. I corsi sono sempre in orari ridicoli, spesso alle 13.30. Finendo di lavorare alle 13, arrivo in sede verso le 13.20 e non ho il tempo di mangiare. È vero la sede è fornita di un bar, ma, sinceramente, il cibo è penoso e preferisco rimanere digiuno fino alla fine dei corsi e mangiare qualcosa a piazzale Tecchio”. I problemi non finiscono qui: “le aule sono sovraffollate. Ogni giorno devo chiedere ad un amico di prendermi un posto due ore prima poiché i corsisti pare si addormentino lì fuori la notte e colonizzino milioni di posti per 400 amici. I bagni sono penosi, sporchissimi e nemmeno l’ombra di sapone o carta per asciugarsi le mani. Nei laboratori di informatica spesso i pc si bloccano”.
Agnano non è certamente la più tranquilla da raggiungere, afferma Cecilia Lo Gatto, III anno di Ingegneria dell’Automazione, però con il tempo si impara a muoversi almeno un’ora prima, sia con l’auto che con i mezzi pubblici. “La Cumana non è regolare e il C2 non è frequente. Aggiungere frequenza almeno all’autobus agevolerebbe. Le aule, a mio parere, non sono adeguate in quanto a sicurezza e visibilità. Quelle al piano terra sono fatte in modo da rendere impossibile la vista di metà lavagna, se si è seduti nelle file laterali. Se si limitassero a rendere le lavagne laterali curve o curvabili, sarebbe un enorme passo avanti”. Il pranzo si consuma, il più delle volte, nelle aule che si sporcano: “senza che poi vengano pulite prima della lezione. Spesso, poi, mancano i cestini della spazzatura”. I laboratori “hanno attrezzature scadenti. Si contano 30 computer, di cui 20 funzionanti. È un po’ poco. Fortunatamente ci portiamo i nostri da casa. Che dire, la situazione è vivibile, ma non degna dei soldi che investo”.
Marcello, Ingegneria Aerospaziale, si fa portavoce dei disagi di molti: “Il quartiere è isolato e non c’è anima viva che passa da queste parti, se non studenti pendolari. Molte persone, soprattutto ragazze, hanno persino paura a viaggiare da sole. Io ho subito anche una rapina”. Un altro problema è il parcheggio: “Io non sono automunito, ma chi lo è mi riferisce che non sempre riesce a trovarlo subito. Anche una volta trovato, c’è sempre il solito parcheggiatore rompiscatole. Non mancano casi di cofani di auto forzati”. Passando dall’esterno all’interno le cose migliorano: “La sede è di bell’aspetto e nuova rispetto alle altre strutture. Per quanto riguarda il mio indirizzo di studi, le aule sono adeguate, bene o male sempre pulite e nessuno rimane in piedi. Ci sono un bar e un cortile centrale in cui spesso ci si riunisce per quattro chiacchiere. Insomma, la vita ‘interna’ è serena”.
Fabiana Carcatella
La sede – racconta Luigi Sgambato, II anno di Ingegneria Informatica – è ben strutturata e accogliente. “Per me che sono pendolare, però, raggiungerla con i mezzi di trasporto, inaffidabili e malandati (vedi la Cumana), è complicato”. In tema di didattica, tutto dipende dai professori: “A livello dei corsi ci sono alcuni professori che non ti fanno pesare la lezione e spiegano bene, altri che si limitano a leggere slide o non preparati. Di solito i più ostici sono quelli matematici. Fortunatamente amo questa materia e, studiando con impegno, ce la faccio. Comunque è dura. Se il professore spiega bene fila tutto liscio, ma, se è il contrario, le difficoltà aumentano perché occorre usare libri e appunti vari per colmare lacune. Quest’anno sono previsti 7 esami, quattro al primo semestre, tre al secondo. Il calendario con le date delle prove è stato già pubblicato, cosa molto buona a mio avviso”.
Più si va avanti negli anni più si vede tutto nero. Ismaele di Natale, III anno ad Ingegneria dell’Automazione, ne è la prova: “Sono un ragazzo che lavora e studia. Puntualmente ogni giorno devo correre dall’ufficio fino alla sede di Agnano. I corsi sono sempre in orari ridicoli, spesso alle 13.30. Finendo di lavorare alle 13, arrivo in sede verso le 13.20 e non ho il tempo di mangiare. È vero la sede è fornita di un bar, ma, sinceramente, il cibo è penoso e preferisco rimanere digiuno fino alla fine dei corsi e mangiare qualcosa a piazzale Tecchio”. I problemi non finiscono qui: “le aule sono sovraffollate. Ogni giorno devo chiedere ad un amico di prendermi un posto due ore prima poiché i corsisti pare si addormentino lì fuori la notte e colonizzino milioni di posti per 400 amici. I bagni sono penosi, sporchissimi e nemmeno l’ombra di sapone o carta per asciugarsi le mani. Nei laboratori di informatica spesso i pc si bloccano”.
Agnano non è certamente la più tranquilla da raggiungere, afferma Cecilia Lo Gatto, III anno di Ingegneria dell’Automazione, però con il tempo si impara a muoversi almeno un’ora prima, sia con l’auto che con i mezzi pubblici. “La Cumana non è regolare e il C2 non è frequente. Aggiungere frequenza almeno all’autobus agevolerebbe. Le aule, a mio parere, non sono adeguate in quanto a sicurezza e visibilità. Quelle al piano terra sono fatte in modo da rendere impossibile la vista di metà lavagna, se si è seduti nelle file laterali. Se si limitassero a rendere le lavagne laterali curve o curvabili, sarebbe un enorme passo avanti”. Il pranzo si consuma, il più delle volte, nelle aule che si sporcano: “senza che poi vengano pulite prima della lezione. Spesso, poi, mancano i cestini della spazzatura”. I laboratori “hanno attrezzature scadenti. Si contano 30 computer, di cui 20 funzionanti. È un po’ poco. Fortunatamente ci portiamo i nostri da casa. Che dire, la situazione è vivibile, ma non degna dei soldi che investo”.
Marcello, Ingegneria Aerospaziale, si fa portavoce dei disagi di molti: “Il quartiere è isolato e non c’è anima viva che passa da queste parti, se non studenti pendolari. Molte persone, soprattutto ragazze, hanno persino paura a viaggiare da sole. Io ho subito anche una rapina”. Un altro problema è il parcheggio: “Io non sono automunito, ma chi lo è mi riferisce che non sempre riesce a trovarlo subito. Anche una volta trovato, c’è sempre il solito parcheggiatore rompiscatole. Non mancano casi di cofani di auto forzati”. Passando dall’esterno all’interno le cose migliorano: “La sede è di bell’aspetto e nuova rispetto alle altre strutture. Per quanto riguarda il mio indirizzo di studi, le aule sono adeguate, bene o male sempre pulite e nessuno rimane in piedi. Ci sono un bar e un cortile centrale in cui spesso ci si riunisce per quattro chiacchiere. Insomma, la vita ‘interna’ è serena”.
Fabiana Carcatella