A lezione “dai mostri sacri”

L’orgoglio di rappresentare la tradizione più autentica dell’Ateneo ed il rammarico di doversi confrontare con problemi quotidiani di disorganizzazione. In sintesi estrema è questo lo stato d’animo degli studenti che frequentano la Facoltà di Lettere. Orgoglio, si diceva. Quello di Raffaele Giannini, che frequenta il primo anno della Specialistica in Lingue e culture dell’Asia e dell’Africa: “si studiano materie molto belle e specifiche, c’è un livello di approfondimento, sin dall’inizio, davvero importante. Abbiamo il settore di studio sull’Etiopia che è il migliore al mondo, solo per citare un esempio. La maggior parte dei nostri docenti sono, nei rispettivi ambiti disciplinari, conosciuti, apprezzati e stimati dalla comunità scientifica internazionale. Non capita in molte altre facoltà napoletane, credo, di seguire le lezioni dei mostri sacri. La stessa biblioteca è un patrimonio di conoscenze di inestimabile valore, contiene testi praticamente introvabili altrove”.  Peccato, aggiunge Michele Lamberti, iscritto al terzo anno di Beni archeologici, che ci si complichi inutilmente la vita, per problemi di organizzazione. Racconta: “capita perfino che negli orari dei corsi si accavallino e si sovrappongano materie fondamentali. Io per esempio frequentavo Cinese e in contemporanea avrei dovuto seguire un altro corso importante come Archeologia dell’Asia centrale. Poi ci sono spesso problemi nella registrazione degli esami in segreteria”. Aggiunge: “Servirebbe un coordinamento migliore tra i professori, dovrebbero capire che, nell’ambito delle sacrosante specificità culturali e disciplinari, appartengono tutti alla stessa Facoltà”. Ioannis Moutafidis è uno dei non pochi studenti stranieri iscritti alla Facoltà. Greco, frequenta il secondo anno del Corso di Laurea in Filosofia. “I professori sono ottimi – racconta- Le materie più difficili, per me, ma naturalmente è un discorso del tutto soggettivo, Filosofia e latino. Mo sono appassionato moltissimo, anche grazie al professore, allo studio di Dante. Una scoperta, perché prima non è che lo conoscessi moltissimo”. Suggerisce: “frequentare i corsi è essenziale, anche perché in genere a lezione non è che siamo moltissimi. Chi viene in aula ha l’opportunità di seguire bene, di porre domande, di instaurare un rapporto diretto con i docenti, generalmente tutti molto bravi”. Anche questo ragazzo greco ha tuttavia dovuto rapportarsi con una serie di problemi legati alla cattiva organizzazione. Riferisce, infatti: “Mi è capitato di avere perfino tre esami da sostenere nello stesso giorno. Una cosa assurda. Anche gli orari delle lezioni a volte si sovrappongono e costringono a scegliere tra materie ed insegnamenti fondamentali, che invece andrebbero tutti seguiti. Bisogna ancora lavorare molto per migliorare la Facoltà, da questo punto di vista”.  Daniela Battista, iscritta al Corso di Laurea in Beni Archeologici, sottolinea un’altra caratteristica positiva della facoltà: “le campagne di scavi sono veramente interessanti e formative. Molti di noi, per esempi, hanno partecipato agli scavi che impegnano l’Orientale a Cuma. Io adesso vorrei partecipare alla spedizione di studio in Etiopia”. Da tutti gli intervistati, l’invito alle matricole è a non aver paura di azzardare, di osare. Sottolinea Daniela: “vi appassiona lo swahili o l’amarico o un’altra lingua? Ebbene, gettatevi a capofitto in quell’avventura culturale. I risultati saranno ottimi e vi appassionerete moltissimo, durante gli anni della formazione universitaria”.
- Advertisement -




Articoli Correlati