È di origini antiche la connotazione internazionale de L’Orientale. Chi sceglie di iscriversi a questo Ateneo deve prepararsi ad un ambiente molto eterogeneo, in cui convivono antico e moderno, occidente e oriente. È davvero l’esaltazione degli opposti se si pensa solo alla particolarità delle sedi. Quattro in tutto quelle più frequentate dagli studenti: Palazzo Giusso (piazza San Giovanni Maggiore), Palazzo Corigliano (Piazza San Domenico), Santa Maria Porta Coeli (Via Duomo) e Palazzo del Mediterraneo (Via Marina). Dal punto di vista degli studenti, ognuno di questi luoghi, dove si consuma la loro quotidianità, è un nucleo a sé stante. Per poter percepire lo spirito internazionale lasciato dal fondatore, nel 1700, del Collegio dei Cinesi, Matteo Ripa, basta sedersi su una delle panchine presenti all’interno del cortile di Palazzo Corigliano. Lì si trovano i Dipartimenti e le Biblioteche per gli studi relativi all’Asia e all’Africa. Non si può che notare, fin dai primi momenti di permanenza, la mescolanza di lingue ed etnie che abitano quel posto. Studenti italiani che studiano insieme a ragazzi cinesi o giapponesi presi da un continuo scambio culturale. “Mi piace pensare a questo luogo come alla struttura che ospita tutti i pazzi dell’Orientale – afferma Dario, studente di Lingue, Lettere e Culture comparate – ma poi, riflettendoci, se ti iscrivi in questo Ateneo non puoi essere normale. Tutti noi con il passare del tempo ci caratterizziamo a seconda di quello che studiamo, i modi di fare, di vestire. Credo sia dovuto alla forte passione che abbiamo nei confronti di quello che facciamo. Così diventa facile riconoscere chi studia Giapponese piuttosto da chi frequenta il corso di Arabo”. “Trascorro qui tutte le mie giornate – spiega Mafalda, studentessa iscritta a Lingue, Lettere e Culture comparate – All’inizio venivo solo per studiare ma poi si è formato un gruppo di amici ed è diventato piacevole passare il tempo in cortile. Sono qui anche quando non devo seguire i corsi”. “L’unico problema di questo palazzo è la totale mancanza di controllo – obietta Mario, studente di Archeologia – i vigilantes permettono il libero accesso a tutti, anche ai non iscritti, e questo a volte causa fastidi”. Durante i lavori di restauro cominciati nel 1988, a Palazzo Corigliano furono ritrovati resti di un’antica strada romana e mura greche. Ad oggi questi reperti storici sono stati inglobati nell’Aula Magna per l’appunto denominata “Mura greche”. Era, invece, l’abitazione di una illustre famiglia Palazzo Giusso. Tra gli universitari è conosciuto come la patria dei collettivi che ne hanno occupato alcune aule. Recente è la querelle riguardante l’ex mensa oramai divenuta uno spazio denominato “Zero” gestito interamente da studenti. “La forte presenza di questi gruppi a volte dà fastidio – afferma Fabrizio, studente al terzo anno di Relazioni internazionali – non tutti si sentono liberi di accedere agli spazi che loro hanno usurpato. Io, ad esempio, non vado mai allo ‘Zero’ perché mi sento in imbarazzo non essendo ‘uno di loro’, e non mi sembra giusto”. “In questo posto mi sento libera di esprimere me stessa – afferma, invece, Martina, studentessa alla Magistrale in Studi internazionali – Nessuno ti giudica per come ti vesti o come ti comporti. Certo, a volte la presenza dei collettivi è un po’ ingombrante ma organizzano anche tante cose interessanti da eseguire”. Rimangono gli ultimi Palazzi: “Via Duomo”, così com’è conosciuto dagli iscritti dell’Orientale, e Palazzo del Mediterraneo. Sono frequentati per lo più dagli studenti della Facoltà di Lingue. L’ultimo, che è anche il più moderno, solo negli ultimi anni sta cominciando ad essere luogo di ritrovo per i ragazzi, vista la presenza di un’aula occupata e del bar al secondo piano. Prima rappresentava solamente un luogo di passaggio. Diverso è per il Palazzo di Santa Maria Porta Coeli, sede dei Dipartimenti riguardanti le lingue europee e italianistica. “Questo è stato il mio primo anno – afferma Federico, studente di Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe – Seguo sempre qui, per questo è il luogo che frequento di più. Ma comunque è il posto più tranquillo dell’Orientale e mi trovo bene quando mi devo fermare a studiare”. “Mi piace questo cortiletto interno – aggiunge Maria Elena, studentessa di Mediazione linguistica e culturale – Poi qui c’è tutto quello di cui ho bisogno, dalla biblioteca ai miei compagni di corso. L’unica cosa è la totale mancanza di aule studio. Non sempre riesco a concentrarmi appoggiata su quei banchi in mezzo ai corridoi”. È quello degli spazi, infatti, il problema avvertito dagli studenti: poche aule studio, biblioteche non di facile accesso per tutti e, infine, aule troppo piccole.
L’offerta formativa. Resta invariata, nonostante i cambiamenti strutturali, l’offerta didattica dell’Orientale. Vengono quindi riconfermate le circa quaranta lingue che rendono l’ex Collegio dei Cinesi inimitabile sul piano nazionale. Sono 6 in tutto i Corsi di Laurea Triennali tra i quali può scegliere la futura matricola: Relazioni internazionali; Civiltà Antiche e Archeologia: Oriente e Occidente; Lingue, Lettere e Culture comparate; Lingue e Culture orientali e africane; Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe; Mediazione linguistica e culturale. Chi fa questa scelta deve essere mosso da passione visto che dovrà confrontarsi con idiomi e culture completamente diverse dalla nostra. Sono percorsi non privi di difficoltà. Da sempre, ad esempio, gli esami di lingua inglese sono uno scoglio quasi insormontabile. Ma anche l’approccio alle lingue orientali non è sempre semplice. Sono tanti quelli che “in corso d’opera” decidono di cambiare. Tra i più complessi ci sono gli esami di lingua cinese: gli studenti dormono con il quadernino dei cangi sotto il cuscino!
Marilena Passaretti
L’offerta formativa. Resta invariata, nonostante i cambiamenti strutturali, l’offerta didattica dell’Orientale. Vengono quindi riconfermate le circa quaranta lingue che rendono l’ex Collegio dei Cinesi inimitabile sul piano nazionale. Sono 6 in tutto i Corsi di Laurea Triennali tra i quali può scegliere la futura matricola: Relazioni internazionali; Civiltà Antiche e Archeologia: Oriente e Occidente; Lingue, Lettere e Culture comparate; Lingue e Culture orientali e africane; Lingue, Letterature e Culture dell’Europa e delle Americhe; Mediazione linguistica e culturale. Chi fa questa scelta deve essere mosso da passione visto che dovrà confrontarsi con idiomi e culture completamente diverse dalla nostra. Sono percorsi non privi di difficoltà. Da sempre, ad esempio, gli esami di lingua inglese sono uno scoglio quasi insormontabile. Ma anche l’approccio alle lingue orientali non è sempre semplice. Sono tanti quelli che “in corso d’opera” decidono di cambiare. Tra i più complessi ci sono gli esami di lingua cinese: gli studenti dormono con il quadernino dei cangi sotto il cuscino!
Marilena Passaretti