Venticinque anni, napoletano, laureato a febbraio in Fisica della Materia Condensata con una tesi sui super conduttori a grafene, Achille Damasco si è fatto notare per aver proposto, prima di conseguire la Laurea Magistrale, insieme al biologo del Dipartimento di Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma Alessandro Giuliani, un nuovo paradigma scientifico che supera il neodarwinismo e getta le basi per comprendere l’evoluzione e l’estinzione delle forme di vita sulla Terra. Definita Teoria delle risonanze evolutive, è stata pubblicata dalla rivista di Meccanica Statistica Physica A, accolta dal colosso dell’editoria scientifica Elsevier e diffusa da F1000Prime, sezione esclusiva della rivista F1000, alla quale accedono solo i lavori raccomandati da altri ricercatori, ciascuno dei quali ha a disposizione, nell’arco dell’intera carriera, un novero limitatissimo di segnalazioni. Eppure Vladimir Uversky, docente della University of South Florida, negli Stati Uniti, non ha esitato ad appellalarla con le diciture ‘Buona per l’insegnamento’, ‘Ipotesi interessante’ e ‘Nuova scoperta’. In cosa consiste? Estremizzando molto, le teorie evoluzionistiche universalmente accettate assegnano grande rilevanza, nel processo di trasformazione e selezione delle specie, alle mutazioni casuali che determinano la presenza di caratteristiche più o meno adatte all’ambiente circostante. Lo studio Damasco-Giuliani capovolge il punto di vista: pone al centro la stabilità dei sistemi biologici, anziché i loro piccoli mutamenti, e attribuisce moltissimo peso ai cambiamenti dei caratteri dovuti alle interazioni con l’ambiente, come quelle epigenetiche (le variazioni del fenotipo e non del genotipo, ovvero le modifiche ereditabili che variano l’espressione genica pur non alterando la sequenza del DNA). “Una sorta di neolamarckismo”, spiega Achille raccontando la storia di quest’intuizione, o, come ripete più volte, ‘ispirazione’. “L’Evoluzione è un fenomeno a soglia la cui velocità può variare molto, ma solo in determinate circostanze, per questo mi sono ispirato al fenomeno della Risonanza”. In Fisica un sistema si dice in equilibrio quando vibra al proprio interno con frequenze analoghe a quelle esterne. “Senza dover introdurre ulteriori parametri, la Risonanza è quella magia grazie alle quale le differenze tra forze esterne e interne si annullano – prosegue il ragazzo – Siamo abituati a rispondere a domande come ‘Perché esiste un carattere?’ o ‘Perché si è diffuso?’ ponendo al centro la selezione e non ci siamo mai chiesti ‘Com’è nato la prima volta quel carattere?’ dimenticando che i geni si possono attivare in tanti modi, determinando numerosi fenotipi, un esercizio di astrazione che deriva dalla Genetica delle Popolazioni”. Il paleontologo statunitense Stephen Jay Guld è stato fra i pochi a introdurre nuovi concetti, contribuendo a sviluppare la teoria degli Equilibri punteggiati, la quale sostiene che i cambiamenti evolutivi avvengano in tempi brevi rispetto alle scale geologiche, indotti da stress ambientali: “era un paleontologo e ha spiegato così alcune caratteristiche dei fossili, fotografie di un momento, ma non come si siano formati gli esseri viventi”. Per comprendere meglio il nuovo modello è fondamentale considerare quei fenomeni, sperimentabili e verificabili, detti transizioni di fase (come l’acqua che bollendo diventa vapore, oppure la trasformazione di un metallo in un magnete). “Nessun ambiente è stazionario, se la codifica di un carattere cambia, trascina con sè tutti gli altri. La Teoria rifonda totalmente il modo in cui hanno origine nuovi organi e apparati, perché ogni parte è essenziale per il funzionamento del tutto. Il picchio non scava negli alberi perché ha un becco resistente, ma perché la sua lingua è così lunga da girare internamente intorno al cranio e proteggerlo dagli urti. Questo determina la Macroevoluzione, che avviene bruscamente; è difficile rompere la stabilità di un organismo unicellulare che impiega solo un’ora per riprodursi”. La scintilla per questi argomenti si è accesa leggendo L’origine delle specie di Charles Darwin e Il cammino dell’uomo di Ian Tattersall, il resto è stato un lavoro di ricerca molto diverso nei contenuti, sebbene non nei metodi, da quelli del suo percorso universitario. Achille tiene anche molto al suo essere originario di Scampia: “ha a che fare con la filosofia del riscatto. Qui sono nati artisti, atleti. Anche se alcuni anni fa nella mia parrocchia un ragazzo si è laureato in Fisica Particellare, manca ancora uno scienziato”. Alessandro Giuliani, 58 anni, primo ricercatore al Dipartimento di Ambiente e Salute all’ISS con un curriculum fuori dall’ordinario, trent’anni di carriera e trecento pubblicazioni, non era ancora mai finito sulle pagine di F1000 Prime: “quando mi sono iscritto a Biologia c’erano solo cinque esami obbligatori, tutti gli altri erano a scelta libera e nel mio piano di studi ho inserito Biofisica, Analisi dei Dati, Statistica, e oggi collaboro con gruppi che si occupano di cose molto diverse. Ho messo a disposizione di Achille la mia esperienza, dandogli qualche ‘dritta’ per rendere più accessibile il lavoro”. I due si sono conosciuti grazie a un amico comune e hanno lavorato insieme per quasi due anni. “Il suo caso è eccezionale, se non unico; ha pubblicato un articolo scientifico prima della laurea e ha portato nuove idee in un campo fortemente dominato dall’ideologia – prosegue Giuliani – L’Evoluzione è un processo talmente complesso, che non è possibile accettare l’idea che si tratti solo di un accumulo di errori e selezioni. La casualità non è possibile, eppure, oggigiorno, ammettere che ci sono cose che ancora non sappiamo sembra essere diventata una vergogna, mentre io trovo che sia stupendo. Vuol dire che la Scienza non finisce mai”. Adesso il modello teorico proposto dai due scienziati dovrà essere testato con specie e forme di vita semplici, in grado di presentare numerose variazioni epigenetiche: i batteri per la loro incredibile capacità di moltiplicazione, oppure una specie di vermi i cui esemplari assumono un aspetto molto diverso in base alla profondità del suolo alla quale si trovano e ai rimestamenti del terreno, gli stress, appunto, che subiscono. A partire da queste nuove conoscenze, saranno possibili applicazioni scientifiche e tecnologiche importanti. Ad esempio in campo medico; si potrebbero infatti attuare delle terapie che curino malattie di origine batterica tramite estinzioni controllate.
Simona Pasquale
Simona Pasquale