Ad Architettura ci si interroga sulla propensione all’innovazione delle città

Quali fattori favoriscono la propensione all’innovazione in un determinato contesto territoriale, metropoli o piccolo centro? Puntanosostanzialmente a rispondere a questa domanda gli studenti dei corsi ‘La città come sistema economico’ (III anno del Corso di Laurea in Urbanistica) e ‘La Geografia della Innovazione’ (un corso a crediti liberi ad Architettura), entrambi affidati al professore Stefano De Falco, direttore del Centro di ricerca per l’innovazione ed il trasferimento tecnologico della Federico II. “Attraverso il reperimento dei dati ufficiali, da quelli dell’Istat a quelli pubblicati sui siti dei vari Comuni – dice De
Falco – i miei allievi si sforzeranno di trovare eventuali dipendenze. Per esempio, in una determinata città, tra il numero di start up presenti ed il numero di docenti di area tecnologica, oppure tra la nascita di nuove imprese innovative ed il prodotto interno lordo cittadino”. Saranno condotti tra i 15 ed i 20 progetti. Quelli che saranno valutati più meritevoli da una commissione che si pronuncerà a maggio saranno poi presentati nel corso di una puntata monotematica di F2, la Radio di Ateneo. “Ho immaginato questa conclusione radiofonica – prosegue De Falco – per due motivi. Il primo: stimolare gli studenti a scrivere progetti interessanti con l’opportunità di raccontare il proprio progetto in Radio F2. Il secondo: informare i radioascoltatori circa le notizie di interesse scientifico-culturale”. Sempre nell’ambito dei due corsi affidati a De Falco, è stata invitata per una conferenza, che si svolgerà il 27 aprile presso la sala d’Ambrosio del Lupt in via Toledo 402, la giornalista della Rai Barbara Carfagna, che ha curato lo Speciale ‘Onlife’ trasmesso il 29 gennaio dal TG1. “Nel corso dell’incontro – anticipa De Falco – verranno approfonditi scenari attuali e futuribili in cui siamo immersi, i quali lasciano alle spalle l’epoca in cui eravamo a volte online e a volte offline, per dare spazio a realtà nelle quali le vite di tutti risultano ormai costantemente ONLIFE: vite connesse”. Argomenta: “Attraverso la connessione degli oggetti che ci circondano e le relazioni tra persone e oggetti, viviamo costantemente dentro internet, anche se non abbiamo di fronte uno schermo. Tutto viene registrato e memorizzato. E i dati sono rielaborati di continuo. Questo sta cambiando la nostra identità. I comportamenti, le scelte che si fanno, il lavoro, l’amore e anche il voto politico vengono condizionati dai dati che produciamo, che vengono riorganizzati tramite algoritmi”. Sottolinea: “Sarà un incontro per capire il possibile futuro che ci attende ed una occasione di guardare anche alle realtà al di fuori dell’Italia, dove gli scenari che da noi si affacciano sono ormai pienamente consolidati. Pensiamo a Singapore, la seconda nazione più connessa del mondo, dove il Presidente governa con un super computer e dove i comportamenti dei cittadini, i reati e i loro desideri vengono anticipati e orientati attraverso un massiccio uso di sensori, webcam, droni. Nel corso dell’incontro verranno forniti esempi emblematici come quello dell’Islanda, dove con la donna che ha lavorato con Assange, e fondando il partito Pirata, ha cambiato la politica del Paese grazie a internet”.
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