Una cava sotterranea diventa un punto di dialogo e di incontro interreligioso

Le catacombe di San Gennaro, alle quali si accede nei pressi della Basilica del Buon Consiglio, a Capodimonte, sono uno dei siti più celebri e visitati di Napoli. Lì dentro trovarono sepoltura gli antichi cristiani ed i primi vescovi della città. Adiacente all’ingresso, c’è una cava sotterranea, che è stata riempita di materiali ed inerti tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta del secolo scorso e che potrebbe rappresentare un collegamento tra la parte alta della città – Capodimonte – ed il Rione Sanità. Settantacinque studenti di Architettura, coordinati da alcuni giovani ricercatori e dal prof. Nicola Flora, hanno lavorato per alcuni mesi su questo spazio ipogeo ed hanno progettato di renderlo fruibile e di farne un punto di dialogo e di incontro interreligioso. Tema non casuale, perché elaborato in collaborazione con la Comunità Evangelica Luterana di Napoli. Quest’ultima ha inserito l’inaugurazione della mostra con i 20 progetti, svoltasi il 10 marzo a Palazzo Gravina alla presenza del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, dell’assessore all’Urbanistica Carmine Piscopo, di don Antonio Loffredo, parroco molto noto alla Sanità, nel calendario degli eventi promossi per ricordare la ricorrenza dei 500 anni dall’affissione da parte di Lutero delle famose 95 tesi alla porta della chiesa di Wittenberg il 31 ottobre 1517. Fu l’inizio della riforma protestante. Eterogenee le soluzioni individuate
dai giovani progettisti ed illustrate in una delle aule di Palazzo Gravina. Alcuni gruppi di studenti hanno puntato su scenografie, passerelle, stanze, attraversamenti aerei. Altri hanno valorizzato le luci. Altri ancora hanno pensato a luoghi dove favorire il dialogo interreligioso tramite la presenza di libri. “Nel complesso – ha commentato il prof. Flora durante la presentazione dei progetti – tutti hanno lavorato con ottimi risultati, anche chi magari aveva iniziato il percorso solo per incamerare i crediti previsti – e tutti sono stati capaci di illustrare quanto fatto con splendidi render”. Ha aggiunto: “Non finisce qui, perché con una quindicina tra i 75 che hanno seguito il workshop ci ritroveremo una volta a settimana, per proseguire il percorso. L’obiettivo è di passare ad una fase direi quasi di progettazione esecutiva”. Positivo anche il bilancio degli studenti che sono stati avvicinati da Ateneapoli il giorno della inaugurazione della mostra. “È stata – commenta Maria Fierro – una esperienza particolarmente interessante. Il nostro lavoro con il prof. Flora è andato avanti per circa tre mesi. Il sogno che mi porto dentro è che la catacomba oggetto del progetto, al momento non accessibile se non in minima parte, possa un giorno diventarlo”. Per Ciro De Vito, un altro studente che ha partecipato al workshop, il progetto è stato anche l’occasione di conoscere una parte della città finora a lui ignota. “Vivo ai Quartieri Spagnoli – racconta – e per quanto strano possa apparire non avevo alcuna dimestichezza con il rione Sanità, prima di effettuare i sopralluoghi nella zona delle catacombe. Il lavoro, poi, mi ha stimolato a ragionare su sacralità, spazio collettivo e condivisione. Progettare in gruppo con altri studenti è stata anch’essa una bellissima opportunità. Aiuta a confrontarsi, è una palestra che mi tornerà utile quando mi affaccerò finalmente alla realtà professionale”. Giulia Battaglia, 23 anni, era in squadra con Ilaria Corrado e Chiara Branca. Racconta la sua esperienza: “Abbiamo immaginato di realizzare nella cavità pedane, aree di sosta e di riflessione, un punto ristoro”. Quello degli studenti è stato anche, come dice Orazio Nicodemo, che ha 23 anni, “un lavoro con la materia, il tufo e la luce. Elemento, quest’ultimo, che in una cavità sotterranea determina possibilità molto ampie ed affascinanti di modellare lo spazio. Può restituire il senso del sacro e trasformare una cavità in un luogo di preghiera, di riflessione e di confronto interreligioso”. Appuntamento, dunque, come hanno sottolineato de Magistris e don Loffredo, per la presentazione dei progetti di dettaglio, in autunno.
Fabrizio Geremicca
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