Ad Economia il peggior rapporto numerico docenti-studenti

1079 immatricolati ad Economia Aziendale, 640 ad Economia e Commercio, 160 ad Economia delle Imprese Finanziarie, 25 a Statistica e 230 a Scienze del Turismo. “Dati in linea con le previsioni. Con questi numeri, ad aprile non chiuderemo l’offerta formativa, ma non potremo nemmeno tenerla in piedi così com’è, perché abbiamo un deficit di circa trenta docenti. Dovremo pensare a dei provvedimenti”, commenta il Preside Achille Basile in avvio della seduta del Consiglio di Facoltà del 15 novembre. Poi si passa ad un punto delicato: il trasferimento del Fondo di Finanziamento Ordinario per il 2010, in attesa della firma del Ministro dalla fine di settembre e sospeso probabilmente fino all’approvazione della Finanziaria. Il provvedimento prevede delle regole per la mobilità interregionale, preziosa in questo momento di difficoltà, solo a condizione che le chiamate avvengano in una fascia docenti in cui la Facoltà presenta un numero di persone inferiore rispetto alla fascia successiva. Allo stato attuale, Economia può chiamare docenti associati e ricercatori, ma non ordinari. “Se un settore è in grado di segnalare la disponibilità di un docente afferente ad una delle due fasce a trasferirsi da noi, potremmo sottoporre all’Ateneo la richiesta garantendo una scelta di qualità. L’abbiamo già fatto in passato”, sottolinea ancora Basile. La prima fase del Consiglio si chiude con la riconferma in ruolo dei docenti Luigi Fiorillo, Maria Gabriella Graziano, Valentina Della Corte e Maria Carmela Schisani e dei ricercatori Renato Briganti, Paolo Canonico, Paolo Calvosa, Marco Maffei e Walter Giordano, ma sul tavolo restano le questioni didattiche: programmazione e proposte di modifica degli ordinamenti di alcuni Corsi di Laurea. 
Aziendale,
convenzione
con l’Ordine
dei Commercialisti
“Abbiamo preso delle decisioni che hanno un impatto sull’ordinamento. La prima è di portare tutte le materie a 10 crediti, l’altra riguarda la possibile convenzione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti che imporrebbe sia alla Laurea Magistrale – dove però non tocca l’ordinamento – che alla Laurea Triennale dei crediti in ambito giuridico e aziendale”, spiega alla platea il prof. Riccardo Mercurio, Presidente del Corso di Laurea in Economia Aziendale. La proposta nel complesso ha come conseguenza una restrizione del numero di esami, condannando alcune materie, afferenti principalmente ai raggruppamenti di Storia economica ed Economia, a diventare insegnamenti a scelta ed altre, principalmente in ambito aziendale e matematico, a diventare alternative. “La terza questione, non banale, della nostra proposta – prosegue Mercurio – riguarda la possibilità di inserire al terzo anno dei curricula, oltre quello base. Uno sulle imprese pubbliche ed uno di ambito finanziario, nel caso in cui il Corso di Laurea specifico venisse soppresso”. La convenzione con l’Ordine dei Commercialisti consentirebbe ai laureati di non sostenere una delle tre prove per l’esame di ammissione, tanto all’albo junior quanto a quello senior. È prevista anche una Commissione, a cui parteciperanno anche gli studenti, per ragionare in maniera approfondita sui contenuti di alcuni insegnamenti in chiave applicativa. “Se si decide di sopprimere la Storia, allora io sospendo quattrocento esami”, minaccia il prof. Francesco Balletta, docente di Storia Economica. “Molti studenti hanno pensato che una Triennale senza Storia fosse monca, ma cosa possiamo fare contro una decisione dei docenti, che anzi dobbiamo ringraziare per l’opportunità che ci danno di partecipare alla costruzione di nuovi percorsi?”, interviene il rappresentante degli studenti Ciro De Martino.
“Il nostro Corso di Laurea è interfacoltà, pertanto un terzo delle materie afferisce a Lettere – comincia il prof. Nicolino Castiello, Presidente del Corso di Laurea in Scienze del Turismo – Abbiamo provveduto a portare tutti gli esami a 10 crediti e stabilito che l’area giuridica fosse rappresentata dal Diritto Pubblico e da quello Privato, emendati del Diritto del Lavoro, Commerciale e della Navigazione che diventano insegnamenti a sé stanti. Facendo tesoro dell’esperienza del passato, abbiamo predisposto, nel settore della Matematica e della Statistica, corsi integrati a cui concorrono due insegnamenti. L’obiettivo è offrire un pacchetto formativo credibile e per questo ci avvaliamo anche del contributo di esperti, consulenti del mondo del lavoro che ci guidano nelle scelte”. Due gli indirizzi del Corso, uno giuridico ed uno linguistico.
Quale destino
per i Corsi con
meno iscritti?
Tutte le decisioni future saranno, però, subordinate ad una condizione: l’Ateneo ha deciso di avocare a sé il bilancio della Facoltà (e pertanto dei settori) assegnando i fondi in base alle necessità. “Dobbiamo decidere cosa fare – ricorda inesorabile il Preside – altrimenti ad aprile non ci resterà altro da fare che stabilire quali Corsi attivare e quali no. Con i numeri attuali non siamo in grado di mantenere in piedi l’offerta didattica. Cosa facciamo con i Corsi di Laurea meno numerosi? Li vogliamo tenere in piedi? E quelli che non possiamo chiudere perché troppo numerosi, possiamo pensare di farli diventare curricula di altri? Economia delle Imprese Finanziarie, per esempio, dovrebbe farci sapere se vuole restare in piedi o se preferisce confluire in una Classe economica o aziendale”. Ciliegina sulla torta, il Decreto Ministeriale 17 del quale ha recentemente discusso la Conferenza dei Presidi di Economia. “Per ora è solo una bozza ma, come accaduto in passato, chi si adegua è incentivato”, sottolinea Basile. Tra le novità introdotte, impossibilità di avere settori in alternativa e nuovi vincoli sui curricula antitetici rispetto alle indicazioni attuali sulle differenziazioni in termini di crediti. “Cosa significa che non c’è più il budget di Facoltà? Cosa comporta? È una decisione di Marrelli?”, domanda la prof.ssa Lilia Costabile. “Significa che potremo finalmente avere un reale riequilibrio e noi, che siamo la Facoltà con il peggiore rapporto studenti-docenti, potremo averne un reale sostegno. Si tratta di un provvedimento assunto dal precedente Rettore”, risponde Basile. “Se la Facoltà appare in equilibrio, come spieghiamo il numero chiuso? Se ci contingentiamo da subito, non saremo mai sotto. È una spirale al ribasso”, interviene la prof.ssa Paola Capasso. “Non ci era mai stata richiesta una posizione, ma non so quanto sia perseguibile decidere aprioristicamente di aderire ad una parrocchia o all’altra. La Facoltà ha l’opportunità di salvare dei percorsi che funzionano e, parlando a titolo personale, vorremmo solo cercare di sopravvivere”, dice la prof.ssa Rosa Cocuzza, docente del Corso di Laurea in Finanza. “Non credo che dovremmo pensare solo a chiudere e confluire, ma dovremmo cercare di ragionare sulla possibilità di far riemergere in maniera più chiara dei contenuti in un percorso Magistrale”, conclude il prof. Adriano Giannola, docente dello stesso Corso. 
A breve la Facoltà sarà riconvocata per discutere più approfonditamente delle nuove indicazioni ministeriali e deliberare sugli ultimi bandi previsti dai finanziamenti dell’ex Ministro Mussi. 
Simona Pasquale                                                         
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