Ad Ingegneria lezione dell’Assessore Regionale, prof. Ennio Cascetta

Affollatissima di studenti, docenti e di semplici cittadini interessati l’Aula Magna di Ingegneria in occasione della conferenza del prof. Ennio Cascetta, ordinario di Teoria dei Sistemi di Trasporto e Assessore Regionale ai Trasporti, già responsabile del ‘Progetto finalizzato Trasporti’ del CNR, su ‘Il sistema della metropolitana a Napoli e in Campania- Un progetto di trasporti fra storia, architettura e arte’. Presenti all’incontro del 14 maggio, il Rettore Guido Trombetti ed il Preside della Facoltà Edoardo Cosenza. 
Cascetta, ha illustrato, durante il suo lungo intervento, la nascita, lo sviluppo e le proiezioni future del sistema di MetroCampania iniziato nel 2000 e che terminerà nel 2015. A parte alcuni aspetti più propriamente tecnici, l’argomento di interesse generale per la comunità cittadina è stato sviscerato in tutti i suoi aspetti  attraverso l’ausilio di grafici, immagini e schede che ne hanno semplificato la comprensione anche ai non addetti ai lavori. Dopo diversi intoppi e con alcuni anni di ritardo sulle altre città italiane ed europee, è partito anche nel capoluogo partenopeo un progetto per un sistema integrato di diverse linee metropolitane, che si vedrà esteso all’intera area regionale per unire tra loro i vari tessuti urbani in una grande rete ferrata.
“Quando si lavora su progetti del genere ci sono sempre opinioni discordanti-spiega il professor Cascetta- L’esperienza di questi ultimi anni mi ha dimostrato che se si ha un progetto ben formato come questo, è più facile arrivare ad una decisione collettiva”.
Dal dopoguerra ad oggi, la nostra società si è basata sullo sviluppo del sistema stradale ed il modello di motorizzazione di massa, con la diminuzione di circa mille chilometri di rete ferroviaria contro l’aumento di settemila chilometri di autostrade: sistema che però diventa insostenibile se si tiene conto dell’aumento vertiginoso della popolazione e dell’impatto ambientale.
“Il progetto MetroCampania, nato nel 2000 e a cui hanno collaborato diversi docenti di questa Facoltà, nasce per migliorare il sistema trasporto pubblico, per rendere un contributo allo sviluppo sostenibile, visto il sempre più drammatico problema dell’inquinamento globale. Il mezzo meno inquinante è senza dubbio la ferrovia”, spiega Cascetta.
In un’area metropolitana come quella napoletana, con una popolazione di circa quattro milioni di abitanti ed una densità abitativa di 1900 abitanti per chilometro quadrato, la questione diventa davvero scottante, soprattutto se si pensa che la densità di popolazione di una metropoli come Roma è soltanto di 160 abitanti per chilometro quadrato.
Sono circa tre milioni gli spostamenti giornalieri nei capoluoghi campani, prevalentemente su strada. E’ facile intuire di quanto si abbasserebbe l’impatto ecologico se si pensa che le emissioni di anidride carbonica, di azoto, il rapporto spazio/tempo e consumi/km di un treno, sono di un quinto inferiori a quelli di un auto.
Ma lo sviluppo sostenibile è solo uno degli aspetti positivi di questo tipo di intervento: infatti lo sviluppo ferroviario permetterà una migliore accessibilità urbana, consentendo uno sviluppo territoriale più omogeneo ed un più veloce sviluppo economico: “se rafforziamo la rete ferrata- sottolinea Ennio Cascetta- ci aspettiamo che spontaneamente il mercato tenda a recuperare centralità nei confronti della metro”.
Il progetto, ambizioso per la sua stessa natura, prevede il riutilizzo e lo sfruttamento delle attuali reti delle Ferrovie, della Sepsa, della Circumvesuviana e della Alifana: “esistono 340 stazioni in Campania- sottolinea l’Assessore- che fanno riferimento a diversi operatori: è mancato dunque un progetto di sistemi di trasporto d’insieme. Noi utilizzeremo alcuni elementi a nostro favore per completare l’opera”.
Vecchi progetti mai attuati i cui fondi sono ancora in giacenza, la rete già esistente e l’alta densità di popolazione: sono questi i tre fattori di partenza su cui far sviluppare il progetto. Il completamento della Tav, inoltre, darà un impulso ancora maggiore perché attraverso la nuova rete dell’alta velocità le vecchie linee verranno liberate di centinaia di treni nazionali e potranno essere completamente dedicate alla metropolitana campana.
Partendo dallo studio del numero dei treni, degli orari e delle coincidenze, nel 2015, si svilupperanno 170 chilometri di linee ferroviarie in più e 83 nuove stazioni: si potrà così andare dal centro di Caserta a quello di Napoli utilizzando esclusivamente la metropolitana con un unico biglietto e senza uscire dalle stazioni.
Ma il progetto prevede anche il completamento della rete metropolitana napoletana attraverso lo sviluppo di tre cerchi concentrici collegati dalla linea LTR: il completamento della metropolitana collinare, il collegamento della Cumana con la Circumflegrea attraverso la tratta Monte Sant’Angelo- via Terracina, e la chiusura concentrica della Circumvesuviana.
Nel 2015 si arriverà, così, ad avere il 36%  in più di napoletani che saranno serviti dalla metro per una proiezione di circa 448 passeggeri in più nell’ora di punta rispetto ad oggi.
“Questo progetto dovrebbe avere- aggiunge Cascetta- una ricaduta economica sul Pil Campano di circa il +2.6% all’anno, con 43 mila posti di lavoro in più a fine lavori e 100mila occupati all’anno in corso d’opera con  un investimento totale di circa 16mila miliardi delle vecchie lire”.
Valentina Orellana
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