Il prof. Guido Russo ai vertici del GARR

Sta per lasciare la presidenza di Arpa (Agenzia Ricerca e Produzione Avanzata del Federico II) – struttura di interfaccia tra domanda e offerta di servizi innovativi, in particolare nell’ambito della ricerca, della consulenza e dell’alta formazione-, per dedicarsi completamente alla Rete GARR (Gruppo Ampliamento Rete Ricerca), con sede a Roma, la rete della comunità scientifica italiana costituita da CNR, ENEA, INFN e Fondazione CRUI in rappresentanza delle Università. Già nel Consiglio di Amministrazione – nel quale siede un altro campano, l’ex Rettore dell’Università del Sannio Aniello Cimitile-, il prof. Guido Russo, docente della Facoltà di Scienze del Federico II –Dipartimento di Fisica-, avrà a breve in GARR un incarico più operativo: coordinerà i due dipartimenti nel calcolo. 
Missione della struttura, “connettere tutti i centri di ricerca, gli atenei, i policlinici universitari, gli enti di ricerca, in  una rete che periodicamente si rinnova per dare maggiore velocità al sistema”, spiega Russo. Qualche dato: sono 1.000 gli enti e sedi collegate, più di 1 milione gli utenti (compresi gli studenti universitari), 20 milioni di euro il bilancio. In cantiere, un progetto di potenziamento fino a 10 giga byte “mille volte più veloci di quando siamo nati e mantenendo gli stessi costi”, fornitori Telecom, Infostrada, Albacom ed operatori stranieri.
Grandi tecnologie in piccoli spazi e con l’ausilio di un organico ristretto: la formula del centro di calcolo centralizzato, denominato Scope, in via di realizzazione presso il complesso di Monte Sant’Angelo. “Occorreranno sei mesi per completarlo”, informa Russo.  Spesa: 6 milioni e 750mila euro. La struttura -“unica presso le università italiane”- ospiterà in solo 100 metri quadri, 50 server, con raffreddamento ad acqua “e funzionerà con solo 6 unità di personale giornaliero: due a turno”. Il centro di calcolo sarà assorbito e gestito dal CSI (Centro di Ateneo per i Servizi Informativi) e chiuderanno tutti altri centri di calcolo. L’obiettivo, dunque, “reti efficienti e sempre più veloci, meno centri di calcolo, con utenza sempre più diffusa”, sintetizza Russo. “Siamo 500 volte più veloci della banda larga. Il che consente a tutti di lavorare e scambiare dati in modo più celere”, conclude.
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