Affascinati dal mare e dallo spazio

A Piazzale Tecchio c’è un gran vociare di studenti. Gruppi classe sono fermi agli stand dell’orientamento, c’è chi consulta una brochure con il proprio amico, qualcuno è accompagnato dai genitori. Le Ingegnerie sono tante, ciascuna con le sue peculiarità, e scegliere il Corso di Laurea più adatto non sembra affatto semplice.
Non manca, però, chi ha già le idee chiare. Alessia Paoli (Istituto Tecnico Nautico “Giovanni Caboto” di Gaeta) si iscriverà ad Ingegneria Navale: “Per me è una scelta naturale. Vivo a Gaeta, ho una grande confidenza con il mare. Sono molto affascinata dall’idea di poter partecipare alla costruzione di una nave. E chissà, un giorno potrei anche decidere di imbarcarmi e lavorare a bordo”. Questo settore è molto maschile, ma lei non se ne preoccupa: “Mio padre mi vedeva al liceo, magari uno scientifico. Non voleva che scegliessi un istituto nautico proprio perché le ragazze che lo frequentano si contano sulla punta delle dita. A scuola ci sono 800 studenti di cui solo 120 sono ragazze, con una media di due o tre ragazze per classe. Probabilmente sarà così anche all’università, ma la cosa non mi preoccupa: fare gruppo con i ragazzi è esattamente come fare gruppo con le ragazze. Nello studio e sul lavoro dobbiamo essere uguali”. L’ingegneria aerospaziale è, per molti, sinonimo di mistero. Milish Monaco (Liceo scientifico “Arturo Labriola” di Napoli) vorrebbe coniugare sogni e realtà. “Sono curioso – dice – Mi affascinano lo spazio, l’universo, tutto ciò che è oltre la terra e che non si vede. Mi piace molto anche guardare le stelle. Non so ancora bene quali siano le opportunità professionali che offre il settore, ma mi immagino a prendere parte ad importanti missioni e alla costruzione di shuttle e navicelle”. “Chissà che così non si possano scoprire nuove forme di vita e nuovi pianeti”, prosegue Mattia Balena (Istituto Tecnico Trasporti e Logistica di Maratea) che, come Milish, pensa che l’Aerospaziale sia l’Ingegneria del futuro. Mattia arriva dalla Basilicata e spera di potersi trasferire per studiare alla Federico II: “Mi hanno parlato davvero bene dell’università e dei suoi Dipartimenti di Ingegneria. Uno dei miei docenti si è laureato qui proprio in Ingegneria Aerospaziale e mi ha fortemente consigliato questo percorso sia per la qualità dei docenti che per il rigore degli insegnamenti. Mi ha anche suggerito di studiare seriamente e non rimanere indietro”. I consigli dei docenti sono sempre ben accetti. Francesco Bianco (Liceo Classico “Vittorio Emanuele II” di Napoli) era indeciso “tra Ingegneria Meccanica e Meccatronica, ma la mia professoressa di Matematica mi ha portato verso la Meccanica che ritiene un ambito completo, alla mia portata, ricco di varie opportunità e un po’ più centrato su quella che è la mia grande passione, cioè i motori”. Suo padre è un ingegnere meccanico e lavora, a Pomigliano, in Fiat: “Da bambino lo seguivo molto nel suo lavoro. Mi portava in azienda quando c’erano gli Open Day e mi faceva vedere banchi di prova e auto in costruzione. Ne ero estasiato”. Carmen Nilo (Liceo “E. Torricelli” di Somma Vesuviana, indirizzo scientifico), invece, fa una critica alla scuola: “Il nostro istituto ci ha dato una buona preparazione sia nelle materie scientifiche che in inglese. Però manca completamente un approccio alla pratica. A me interessano l’Ingegneria Chimica e dei Materiali: sono discipline che, credo, vadano toccate con mano. Infatti ho prenotato la visita nei laboratori del Dipartimento e non vedo l’ora”. “Farò Ingegneria Chimica!”, esclama con decisione Giovanni Fichera (Liceo Scientifico “Emilio Segrè” di Marano) che motiva così la sua scelta: “I miei cugini sono laureati in Ingegneria Chimica e dicono che nelle loro aziende sono molto richiesti sia gli ingegneri chimici che gli informatici. Sembra che i settori più aperti siano il cosmetico e quello dell’alimentazione. Nella scelta dell’università bisogna seguire le proprie passioni, ma anche sfruttare quei canali che offrono più opportunità”. Anche la sua compagna di classe Annamaria Esposito ha deciso di puntare su tematiche attuali, sulle quali si sta investendo negli ultimi anni: “Mi interessa il settore civile, edile, ambientale. Scorrendo il sito del Dipartimento ho notato che i programmi di studio sono molto incentrati sui temi della sostenibilità e delle tecnologie intelligenti”. Annamaria è un’appassionata dei programmi televisivi che si occupano di ristrutturazione e progettazione di case perché “anche io ho una vena progettuale che purtroppo non ho potuto coltivare moltissimo a scuola. Sono affascinata dalle smart cities, mi piace l’idea di rinnovare quello che è vecchio rispettando il territorio e sfruttando le nuove tecnologie per semplificare la vita”. Paolo Rocca (Liceo classico “Jacopo Sannazaro” di Napoli) è controcorrente. Non seguirà le orme di suo padre: “Lui è un docente. Insegna proprio qui alla Federico II, ad Ingegneria Navale. Ma io non sono tagliato per questa professione. Sono una persona pratica, metodica e mi immagino in qualcosa di più applicativo. Penso che sceglierò Ingegneria Meccanica”. Non mancano gli indecisi che proveranno a seguire più di una presentazione. Qualcuno sta pensando di deviare un po’ dai suoi interessi: “Mi piace la Storia – ammette Francesco Zamagli (Liceo classico “Vittorio Emanuele II” di Napoli) – Ma non penso che sceglierò questo percorso, anche se non conosco bene il mondo delle Ingegnerie. Forse mi iscriverò ad Ingegneria Biomedica o dell’Automazione. Sono felice di avere ancora un po’ di tempo prima di dover decidere”. Sulla stessa lunghezza d’onda è Sabrina Bianco (Liceo “E. Torricelli” di Somma Vesuviana, indirizzo scientifico): “Penso che vorrò andare fuori per lavoro. Al momento la mia unica fonte di informazione è una cugina laureata in Ingegneria Gestionale che lavora a Milano. Forse seguirò le sue orme, forse no. È presto per dirlo”.
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