All’Università “siete i registi di voi stessi”

Essere curiosi, preparati e padroni del proprio futuro. Questi gli indirizzi chiave forniti nelle due giornate, 12 e 13 febbraio, in cui il Collegio di Ingegneria ha aperto le sue porte agli studenti del quarto e quinto anno delle scuole campane. Nella settimana in cui si presenta tutta la Scuola Politecnica e delle Scienze di base presieduta dal prof. Marco D’Ischia, nella sede di Piazzale Tecchio le future matricole hanno ricevuto informazioni su offerta formativa, sbocchi occupazionali e servizi, ma soprattutto preziose indicazioni su come centrare il colpo nella scelta della propria carriera universitaria, che sia Ingegneria o meno.
Anche quest’anno, i numerosi Corsi di Laurea del Collegio sono stati ripartiti tra le Aule Massimilla (area dell’Informazione), Bobbio (area Edile e Civile) e B (area Industriale) per far fronte al gran numero di presenti. In aula B, il prof. Piero Salatino, Presidente della Scuola Politecnica fino a qualche mese fa, saluta con il video di benvenuto “Io sono Federico” nel quale si alternano immagini di studenti e delle varie sedi della Federico II. Voce narrante del video è Gaetano Manfredi, Ministro dell’Università e della Ricerca e Rettore dell’Ateneo fino allo scorso gennaio: “La Federico II è la città di Napoli e la città di Napoli è la Federico II. Vivere la Federico II significa vivere Napoli perché i nostri studenti trascorrono una parte della loro giornata nella città incontrando gli altri cittadini. È questo il vero traino culturale e civile della Napoli del domani”. Con 80mila studenti e 2500 docenti “il nostro Ateneo è un luogo dove si fa ricerca all’avanguardia e rappresenta un punto di riferimento per il mondo. La dimensione della Federico II non è Napoli, non è l’Italia, ma è il mondo, perché è una grande università globale che crea opportunità di sviluppo e di crescita culturale ed economica per la nostra città, i nostri giovani e per tutto il Paese. È un grande strumento di cambiamento sociale ed economico”. L’idea del futuro “è un Ateneo che sia protagonista del cambiamento globale, cambiamento che è fatto di economia della conoscenza dove il valore del capitale umano e della ricerca è fondamentale. Dobbiamo costruire un futuro fatto di competenza, passione, grandi talenti e creatività mettendo insieme tradizione umanistica e competenza scientifica. Questo è Federico II oggi e questo è il futuro che stiamo costruendo tutti insieme. Io sono Federico”, conclude.
Impegno, metodo, conoscenze di base per studiare ad Ingegneria
Il prof. Salatino prende, poi, la parola e riporta gli studenti nell’alveo dell’Ingegneria: “Vi starete domandando tutti perché scegliere uno dei nostri Corsi. Vi do delle ottime motivazioni”. La professionalità di un ingegnere è una combinazione di sapere e saper fare: “Il suo genoma, il suo spirito, è quello di una persona curiosa, che ha il gusto della conoscenza scientifica e che ha il desiderio di trasformarla in azioni e risultati concreti, tangibili e fruibili”. Estro e apertura mentale sono fondamentali perché “dovrete combinare le vostre conoscenze con quelle di altre professionalità e altre culture per generare il cambiamento. L’ingegnere è duttile e ha rapidi sbocchi in tutto il mondo. Se avessimo un rilevatore, potremmo tracciare i nostri laureati dal Giappone al Cile, dal Sud Africa alla Norvegia: l’insegnamento che impartiamo qui è riconosciuto a livello globale”. Ma per arrivare a questo punto bisogna partire preparati: “Sento qualcuno che borbotta. Sappiate che il tempo della scuola è finito, siete i registi di voi stessi. Quando entrai in università per me fu un elemento di liberazione. La maggiore età per voi comincia adesso”. Studiare Ingegneria è impegno, dedizione, metodo, perseveranza, sono necessarie delle buone basi nelle discipline matematiche e scientifiche e buone attitudini logiche e comunicative: “Come fare a capire se avete tutto questo? Con il TOLC test, un test di autovalutazione non selettivo”. Il test apre a tre possibilità: “Va alla grande e allora vi godete le vostre meritate vacanze. Va male, ma se lo fate presto avete il tempo di colmare le vostre lacune e rimettervi in carreggiata. Oppure vi rendete conto che Ingegneria non è la scelta che fa per voi in tempo per trovare la strada giusta”.
La discussione, poi, si amplia e si estende ai Corsi che si presentano durante la mattinata. Si parla di energia elettrica che è la forma più importante e diffusa di impiego dell’energia nelle società avanzate e la cui disponibilità è requisito fondamentale per la crescita dei Paesi in via di sviluppo. Gli studenti si informano sulla presenza della matematica e della fisica in tutte le Ingegnerie e delle interazioni con le altre discipline. L’Ingegneria si fonde, ad esempio, con le scienze quando si parla dei materiali che sono, da sempre, centrali nello sviluppo della società dai tempi della pietra fino ai biomateriali e le nanotecnologie che abbiamo a disposizione oggi. In Aula Bobbio si parla di opere e grandi opere. Ci sono opere a contatto con il terreno come fondazioni e ponti, opere di sostegno che permettono di realizzare fronti di scavo verticali, recuperare spazio e superare dislivelli e opere costruite nel terreno come le gallerie. L’ingegnere che entra in questo mondo non costruirà soltanto case e palazzi e deve essere capace di rispondere a qualunque sfida. L’evoluzione sociale e tecnologica è talmente veloce che, da qui a cinque anni, potrebbe portare un laureato a confrontarsi con un lavoro nuovo che non avrebbe mai immaginato al momento della sua iscrizione all’università. Fondamentale, parlando ancora di opere e grandi opere, è il concetto di gestione di ciò che è già stato realizzato e non da realizzare ex novo. In Aula Massimilla, invece, gli studenti si interrogano sulle peculiarità delle diverse Ingegnerie che lì si presentano e sugli sbocchi professionali. Chi è interessato alla Meccatronica, ad esempio, può essere parte dei sistemi dell’industria 4.0 oltre a sviluppare e seguire linee di produzioni industriali innovative. Anche l’evoluzione delle telecomunicazioni e dei media ha portato nuove opportunità: siamo nel mondo del 5G e dell’IoT. Versatilità, progettualità sono fondamentali per gestire complessi sistemi informatici che permeano la nostra vita quotidiana che, grazie a dispositivi, macchine, robot e impianti automatizzati, è sempre più avanzata e sicura.
Carol Simeoli
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