240 postazioni, dislocate su due piani, in sette aule e una grande sala: è Study Room, primo complesso di aule studio in Italia a cui si può accedere gratuitamente e su prenotazione in modo da trovare sempre un posto per poter studiare. Ha sede in via Renato Caccioppoli, nei pressi di Piazzale Tecchio e via Claudio, e non è una start up, né uno spazio di co-working, ma è un progetto interamente curato dall’Associazione Regionale Culturale ‘Angelo Tramontano’ che conta dieci membri, cinque nel Consiglio direttivo e cinque volontari.
Le regole di Study Room sono poche e molto semplici. Le spiega Diana Capuano, ideatrice del progetto: “Siamo aperti dal lunedì al venerdì, ore 9.30 – 24.00, e dal sabato alla domenica, ore 9.30 – 13.30. Tramite il nostro sito, studyroom.it, lo studente può prenotare una postazione nella fascia oraria preferita. Non è vincolato ad una sola aula, può muoversi in base alle esigenze del momento e usufruire di tanti servizi come wifi, prese multiple, stampante, scanner, sedute confortevoli e aree relax. È tutto gratuito, ma, dal secondo ingresso, chiediamo l’iscrizione alla nostra associazione con una piccola quota di cinque euro all’anno”. Sono a pagamento, invece, “bar, mensa e corsi di formazione che proponiamo agli studenti”. La soddisfazione è grande, gli obiettivi del progetto si stanno concretizzando giorno dopo giorno e i numeri lo confermano: “Ad oggi, abbiamo 1800 associati, 350 studenti che frequentano le nostre aule ogni giorno, 40 dei quali si fermano effettivamente fino a mezzanotte. Quelli che restano più a lungo studiano Medicina, Giurisprudenza e Ingegneria, ma è chiaro che nelle sessioni d’esame il panorama è più variegato”. Diana fa parte del Consiglio direttivo dell’Associazione, è una laureata triennale in Economia Aziendale e di aule studio ne sa qualcosa: “Ho studiato nella sede napoletana della Link Campus, un’università romana. Ma mi appoggiavo sempre alle aule studio di Monte Sant’Angelo e Piazzale Tecchio. Lo spazio e i servizi offerti non erano proprio in linea con le mie esigenze – racconta – Ero già parte dell’Associazione che, nello stabile di Via Caccioppoli, gestisce una scuola di formazione che eroga diversi corsi, alcuni dei quali accreditati dalla Regione Campania. Ho proposto all’associazione la mia idea, è piaciuta, abbiamo lavorato al progetto e lo scorso ottobre è nata Study Room che è sostenuta con le entrate dei corsi di formazione e con i servizi a pagamento di cui gli studenti usufruiscono molto volentieri”. Diana e i suoi colleghi sono, ogni giorno, molto indaffarati: “Ci dividiamo in turni, seguiamo costantemente i ragazzi, raccogliamo le loro istanze per proporre loro nuovi servizi. Per noi è importante che si sentano liberi, che si sentano come a casa e che percepiscano il senso di community. Ogni giorno nascono amicizie, vediamo i più grandi che aiutano i più piccoli. Chissà che non nascano anche delle storie d’amore, visto che di recente hanno creato on-line Spotted Study Room”. Focus del progetto sono proprio le sue aule, ciascuna con un nome e con qualche particolare elemento di arredo che le contraddistingue per incontrare ogni esigenza di studio.
Le regole di Study Room sono poche e molto semplici. Le spiega Diana Capuano, ideatrice del progetto: “Siamo aperti dal lunedì al venerdì, ore 9.30 – 24.00, e dal sabato alla domenica, ore 9.30 – 13.30. Tramite il nostro sito, studyroom.it, lo studente può prenotare una postazione nella fascia oraria preferita. Non è vincolato ad una sola aula, può muoversi in base alle esigenze del momento e usufruire di tanti servizi come wifi, prese multiple, stampante, scanner, sedute confortevoli e aree relax. È tutto gratuito, ma, dal secondo ingresso, chiediamo l’iscrizione alla nostra associazione con una piccola quota di cinque euro all’anno”. Sono a pagamento, invece, “bar, mensa e corsi di formazione che proponiamo agli studenti”. La soddisfazione è grande, gli obiettivi del progetto si stanno concretizzando giorno dopo giorno e i numeri lo confermano: “Ad oggi, abbiamo 1800 associati, 350 studenti che frequentano le nostre aule ogni giorno, 40 dei quali si fermano effettivamente fino a mezzanotte. Quelli che restano più a lungo studiano Medicina, Giurisprudenza e Ingegneria, ma è chiaro che nelle sessioni d’esame il panorama è più variegato”. Diana fa parte del Consiglio direttivo dell’Associazione, è una laureata triennale in Economia Aziendale e di aule studio ne sa qualcosa: “Ho studiato nella sede napoletana della Link Campus, un’università romana. Ma mi appoggiavo sempre alle aule studio di Monte Sant’Angelo e Piazzale Tecchio. Lo spazio e i servizi offerti non erano proprio in linea con le mie esigenze – racconta – Ero già parte dell’Associazione che, nello stabile di Via Caccioppoli, gestisce una scuola di formazione che eroga diversi corsi, alcuni dei quali accreditati dalla Regione Campania. Ho proposto all’associazione la mia idea, è piaciuta, abbiamo lavorato al progetto e lo scorso ottobre è nata Study Room che è sostenuta con le entrate dei corsi di formazione e con i servizi a pagamento di cui gli studenti usufruiscono molto volentieri”. Diana e i suoi colleghi sono, ogni giorno, molto indaffarati: “Ci dividiamo in turni, seguiamo costantemente i ragazzi, raccogliamo le loro istanze per proporre loro nuovi servizi. Per noi è importante che si sentano liberi, che si sentano come a casa e che percepiscano il senso di community. Ogni giorno nascono amicizie, vediamo i più grandi che aiutano i più piccoli. Chissà che non nascano anche delle storie d’amore, visto che di recente hanno creato on-line Spotted Study Room”. Focus del progetto sono proprio le sue aule, ciascuna con un nome e con qualche particolare elemento di arredo che le contraddistingue per incontrare ogni esigenza di studio.
Specchi e tatami nelle aule
Ecco le aule al secondo piano. SHHH, “dove è d’obbligo il silenzio per chi ha bisogno della massima concentrazione”. Bla, Bla, Bla, “per chi vuole ripetere a voce alta e sta preparando un esame orale”. Rifletti, “con una parete intera ricoperta da uno specchio. È stata una studentessa a dirmi che ripetere guardandosi allo specchio l’aiutava a concentrarsi. L’idea è piaciuta molto”. Corri Forrest, corriii, “qui non ci sono sedute, ma un tatami, il tappeto blu e rosso che si usa nelle arti marziali, che copre tutto il pavimento. È per chi desidera studiare senza scarpe, camminando, stando seduti o a pancia in giù”. Analisi I e II, “che sono tarate a misura di ingegneri perché ci sono scrivanie dotate di prese LAN che permettono di collegare direttamente il computer a Internet. Agli ingegneri è utile perché utilizzano programmi molto pesanti e possono avere problemi con il wifi”. Day Hospital, “è simpaticamente pensata per i medici perché abbiamo tanti modellini del corpo umano e roll up anatomici alle pareti”. Al primo piano, invece, c’è un grande salone: “Qui abbiamo anche tavoli più grandi e un’area relax con divanetti e poltroncine. I ragazzi possono fare lavori di gruppo, mangiare, anche giocare. Abbiamo un sacco di giochi che forniamo a chi ce li chiede, carte, monopoly, risiko, scacchi, dama. Abbiamo notato che gli studenti adorano giocare a scacchi”. Servizi molto apprezzati: “La mensa e il bar. La nostra cucina è accredita dalla Regione Campania. Stiamo anche cercando di prendere contatti con l’Adisurc per una convenzione, ma finora non ci ha risposto nessuno. Serviamo soltanto healthy food, senza glutine, adatto a celiaci e intolleranti al lattosio. La nostra associazione, soprattutto la Presidente Magda Tramontano, tiene molto all’alimentazione. Abbiamo torte e biscotti fatti in casa, uova sode e frutta come merenda e succhi senza zuccheri aggiunti. In estate stiamo pensando di proporre frullati e macedonie. Non abbiamo la friggitrice, non abbiamo i congelatori: i prodotti sono tutti freschi e cucinati al momento”. Anche i prezzi naturalmente sono tarati a misura di studente: “Acqua e caffè costano cinquanta centesimi. Lo stesso per un frutto. Un primo costa tre euro, mentre un secondo cinque”. Study Room è un progetto molto articolato che si amplia di giorno in giorno: “A marzo partiranno dei corsi di formazione per gli associati che avranno il 70% di sconto. Li faremo dopo la fine delle lezioni all’università”. I corsi proposti sono tre: “Inglese con il metodo Shenker, un famoso metodo per imparare la lingua velocemente, e Genio in 21 giorni, che insegna ad ogni studente a trovare il suo metodo di studio ideale. Questi corsi si tengono in tutta Italia e, per farli attivare nelle nostre aule, sono entrata in contatto con i referenti delle sedi napoletane. Poi ci sarà anche Informatica come Analista Programmatore, accreditato dalla Regione Campania”. Diana crede molto nel suo progetto e intende portarlo ulteriormente avanti: “Ho potuto applicare molte conoscenze che ho acquisito durante i miei studi, soprattutto nel campo della comunicazione e della gestione di un’attività. Penso in grande, vorrei che ci espandessimo in franchising anche in altre regioni. Ma per fare questo avremmo bisogno del supporto delle Regioni”.
All’ora di pranzo, il salone è pieno di vita: c’è chi mangia, chi controlla gli appunti, chi chiacchiera. Un giro tra gli studenti mostra che il livello di soddisfazione è alto. Ognuno sembra apprezzare un particolare dell’intensa organizzazione che è Study Room. L’aula Bla Bla Bla e la caprese hanno fatto colpo su Sonia Scotto di Mase e Rosamaria Garofalo, studentesse triennali in Ingegneria Navale: “Passiamo qui quasi tutta la nostra giornata, dalle 9.30 alle 19.00. Per noi è l’ideale e ci piacciono soprattutto gli spazi comunitari dove possiamo socializzare invece di sentirci soffocate come nelle aule studio delle nostre sedi. Infatti, prima di conoscere Study Room, andavamo a studiare a Pozzuoli, nella biblioteca, oppure alla Casa della Cultura di Pianura. In più, ci piace il clima di libertà che si respira qui e ci piace il fatto che si possa anche giocare. Noi non lo facciamo spesso ma la domenica una partitina a scacchi ci sta”. Miriam Guida è al terzo anno di Tecnologie delle Produzioni Animali. Mentre mangia con gusto un piatto di pennette al pomodoro, riflette sull’impennata che ha avuto la sua concentrazione da quando ha cominciato a frequentare queste aule studio: “Mi piace l’aula Shhh. Quando vuoi concentrarti non c’è niente di meglio. Se guardi gli altri studiare attentamente, sei più invogliata a farlo anche tu. Ecco perché a me non piace studiare a casa. Se poi consideriamo che a Veterinaria non abbiamo aule studio… ma quello che apprezzo di più è il fatto che questa struttura sia aperta anche il sabato e la domenica. Interrompere lo studio il fine settimana non è mai una cosa positiva”. Marta Nastro è attirata dalle novità: “L’aula Corri Forrest… che ideona! Ha tutte le carte in regola per diventare il mio spazio preferito. Io sono una che si muove un sacco quando studia, come sanno bene i miei colleghi”, conclude.
All’ora di pranzo, il salone è pieno di vita: c’è chi mangia, chi controlla gli appunti, chi chiacchiera. Un giro tra gli studenti mostra che il livello di soddisfazione è alto. Ognuno sembra apprezzare un particolare dell’intensa organizzazione che è Study Room. L’aula Bla Bla Bla e la caprese hanno fatto colpo su Sonia Scotto di Mase e Rosamaria Garofalo, studentesse triennali in Ingegneria Navale: “Passiamo qui quasi tutta la nostra giornata, dalle 9.30 alle 19.00. Per noi è l’ideale e ci piacciono soprattutto gli spazi comunitari dove possiamo socializzare invece di sentirci soffocate come nelle aule studio delle nostre sedi. Infatti, prima di conoscere Study Room, andavamo a studiare a Pozzuoli, nella biblioteca, oppure alla Casa della Cultura di Pianura. In più, ci piace il clima di libertà che si respira qui e ci piace il fatto che si possa anche giocare. Noi non lo facciamo spesso ma la domenica una partitina a scacchi ci sta”. Miriam Guida è al terzo anno di Tecnologie delle Produzioni Animali. Mentre mangia con gusto un piatto di pennette al pomodoro, riflette sull’impennata che ha avuto la sua concentrazione da quando ha cominciato a frequentare queste aule studio: “Mi piace l’aula Shhh. Quando vuoi concentrarti non c’è niente di meglio. Se guardi gli altri studiare attentamente, sei più invogliata a farlo anche tu. Ecco perché a me non piace studiare a casa. Se poi consideriamo che a Veterinaria non abbiamo aule studio… ma quello che apprezzo di più è il fatto che questa struttura sia aperta anche il sabato e la domenica. Interrompere lo studio il fine settimana non è mai una cosa positiva”. Marta Nastro è attirata dalle novità: “L’aula Corri Forrest… che ideona! Ha tutte le carte in regola per diventare il mio spazio preferito. Io sono una che si muove un sacco quando studia, come sanno bene i miei colleghi”, conclude.
Carol Simeoli