Bioetica, Fisica, Chimica, Statistica. Ultimi giorni di lezione per le matricole di Medicina. Ci si prepara alla sessione d’esami. Per alcuni una novità. Per altri, non pochi gli studenti che hanno già un anno di esperienza universitaria presso altri Corsi di Laurea, qualcosa di familiare che va gestito tra convalide, integrazioni e prove nuove. Pronto il piano di battaglia. Luigi: “partirò con Chimica, perché è l’unico che ha un appello a gennaio. Poi mi dedicherò a Fisica, visto che con le convalide dovrò portare solo una parte di programma. Infine Statistica che è diventato abbastanza difficile perché non sono riuscito a seguirlo interamente. È un percorso che andrebbe seguito giorno per giorno con attenzione, ma quando in concomitanza ci sono altre materie ostiche è complicato”. Stessa difficoltà per un suo collega: “per me Statistica non è stata il massimo, soprattutto per la parte teorica. Molto più utili sono state le esercitazioni in aula. Con Chimica e Fisica è andata abbastanza bene. A volte per una stessa materia si sono alternati professori e assistenti. Questo ha creato un po’ di confusione. Era più difficile seguire un percorso lineare, ma tutto sommato era fattibile”. In discesa la strada di Carmen: “ho già convalidato Fisica e Chimica. Avendo un carico di studio minore, mi sono potuta dedicare a Statistica. Il prof. Dolce è disponibile e si trattiene spesso anche dopo la lezione per i chiarimenti”. Dei primi tre mesi da aspirante medico ricorda con piacere “Bioetica. Mi è piaciuto perché ha trattato argomenti mai sentiti prima. È stato bello capire come rapportarsi al paziente”. Come tutte le matricole dispari, ha seguito i corsi all’Edificio 6: “la struttura è caotica. Sfruttare gli spazi studio all’ingresso è impossibile. Con i corsi c’è poca tranquillità”. I disagi li vive quotidianamente Chiara: “nel cambio di lezione, tra un’ora e l’altra, qui diventa caotico perché ci sono le macchinette per caffè e snack. Molti si fermano a chiacchierare. Si sta tranquilli soltanto dopo pranzo”. Ha conosciuto il Policlinico collinare e Napoli Francesco, trasferitosi da Potenza: “Napoli mi piace molto come città. Credevo di trovare molta più disorganizzazione, invece sto bene. Per quanto riguarda l’Università, all’inizio ero disorientato, poi ho conosciuto i colleghi e mi sono ambientato”. Sui corsi: “mi è piaciuta di più Fisica per un mio personale interesse nei confronti della materia. Chimica mi sarà convalidata visto che ho sostenuto un esame l’anno scorso a Biotecnologie. In merito a Statistica il problema è che per molti è difficile comprenderne l’utilità per la professione che vorremmo svolgere”. Soddisfatto Francesco: “il corso è stato proprio come me lo aspettavo. Non ci sono state sorprese. La mole di studio è corposa, ma era prevedibile. In ordine di gradimento mi sono piaciuti i corsi di Chimica, Statistica, Bioetica e Fisica, una materia che a mio avviso ha poca attinenza con la medicina”. Da rivedere, all’edificio 20, gli ambienti della didattica. Lo spiega una matricola pari: “in aula non funzionano i riscaldamenti. Fa un freddo assurdo. Poi è sporca. Ci sono tavolini e sedie rotti e ho rovinato un paio di giubbini all’attaccapanni. All’edificio 20 è così. I colleghi che seguono al 6 sono più fortunati”. Va meglio con l’organizzazione didattica. A tal proposito, Vincenzo: “la distribuzione dei corsi è stata ottimale. Abbiamo seguito solo la mattina, quindi il pomeriggio c’era tempo per studiare. Anche gli appelli credo siano sufficienti per la mole di esami da sostenere”.
All’edificio 20 fa freddo, al 6 difficile la convivenza con i distributori di caffè
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