Tempo di ricambio ai vertici di molte Facoltà della Seconda Università. Sono in scadenza i mandati dei Presidi di Ingegneria, Architettura, Psicologia, Scienze, Studi Politici. In alcuni casi è ancora presto per parlare di candidati e programmi, in altri è già stata fissata la data delle elezioni. La riflessione pre-elettorale verrà avviata nella seconda metà di maggio ad Ingegneria, secondo quanto riferisce il Preside uscente, prof. Michele Di Natale. Il professore non fa alcuna anticipazione né su una sua eventuale ricandidatura né sui nomi di candidati alternativi, dunque c’è da attendere. Situazione analoga ad Architettura, attualmente guidata dalla prof.ssa Cettina Lenza, che, essendo alla conclusione del suo primo mandato, potrebbe teoricamente ricandidarsi. La sua posizione, tuttavia, “non è stata ancora ufficializzata nelle sedi a ciò deputate”, come ci ha detto, e per questo ha preferito non rilasciare dichiarazioni.
A Psicologia
probabile la
ricandidatura di Labella
probabile la
ricandidatura di Labella
Pare invece altamente probabile la ricandidatura della prof.ssa Alida Labella, Preside della Facoltà di Psicologia. “Devo parlare con i miei colleghi per capire se posso portare avanti l’impegno di un progetto condiviso”, dice, “è la fondamentale condizione per un’ipotesi di continuità. Il mandato termina a novembre e finora non c’è alcuna ufficialità nella comunicazione della scadenza, ma è mio dovere fare un bilancio degli anni trascorsi da Preside”. Anni difficili, durante i quali non si è riusciti a superare il principale problema che affligge la Facoltà, cioè l’assenza di strutture adeguate. “La mancanza di una sede è la nostra croce. Quando presi le redini della Facoltà, sembrava si stesse per arrivare a una soluzione definitiva. I lavori per la nuova sede erano già iniziati e ci era stato detto che si sarebbero conclusi di lì a due anni. Poi l’impresa che aveva vinto l’appalto è fallita e si è bloccato tutto. Abbiamo dovuto rivedere la graduatoria dei partecipanti e riconfrontarci con la burocrazia. Ci sono state difficoltà oggettive che mi hanno impedito di raggiungere il primo obiettivo che mi ero prefissata, quello di dare alla Facoltà delle strutture adeguate. Adesso c’è un nuovo inizio dei lavori, con la promessa di risultati per la fine del 2010. Siamo molto attenti e preoccupati, perché Psicologia è a rischio implosione”. Infatti, da sempre si tratta di una Facoltà dai grandi numeri, cresciuta anche nell’organico. Oggi, con 36 docenti, tutti i settori scientifico-disciplinari sono coperti. “Siamo cresciuti in quantità ma anche in qualità”, afferma la prof.ssa Labella, “abbiamo un’offerta formativa diversificata, un corpo docente giovane, ricercatori su cui investiamo molto. Eppure continuiamo a trovarci in condizioni difficili. E’ bene ricordare all’Ateneo che siamo l’ultima Facoltà in sofferenza. Pur essendo stati tra i principali contribuenti, siamo rimasti la cenerentola della Sun”. Ma la Preside va avanti seguendo il motto: mai gettare la spugna. “Sono pronta anche a forme di lotta più incisive. Come chiedere che la Facoltà sia chiusa, se si arriverà al punto che non possiamo più vivere”. La Preside aggiunge che “adesso non è possibile pensare che possa esserci una dispersione di obiettivi, la Facoltà deve restare unita”. Anche se, riguardo alla sua ricandidatura, precisa: “E’ prassi che prima si avvii un discorso sulla continuità. Ad ogni modo, da noi c’è sempre stato spazio per il confronto, mai fratture, guerre intestine, atmosfera di fronda. Al contrario, si è costruito sempre più un clima di appartenenza e condivisione”.
Studi Politici alle urne il 27 maggio
Si voterà il 27 maggio per la presidenza della Facoltà di Studi Politici e per l’Alta Formazione “Jean Monnet”. Il Preside uscente, prof. Gianmaria Piccinelli, romano, 50 anni, laureato alla Sapienza, docente di Diritto privato comparato, alla Sun dal 2001, ha rinnovato la sua disponibilità a mantenere la guida della Facoltà. Mentre andiamo in stampa, il 13 maggio, si tiene un Consiglio di Facoltà dal quale potrebbero teoricamente emergere ipotesi alternative, ma allo stato attuale il suo nome è quello sul quale converge la fiducia dei colleghi. Il decano, prof. Pasquale Femia, dichiara a titolo personale di essere pienamente soddisfatto del lavoro svolto dal Preside nell’ultimo triennio. Piccinelli parla di anni faticosi ma anche assai fruttuosi, durante i quali sono stati raggiunti obiettivi importanti. “Siamo partiti quasi da zero”, dice, “con un Corso trasferito dalla Facoltà di Economia. Eravamo dieci docenti, oggi siamo quasi ottanta. Dai pochissimi studenti dell’inizio siamo arrivati a circa mille iscritti. L’offerta formativa si è arricchita e la presenza della Facoltà sul territorio è divenuta sempre più significativa. Sono tutti risultati buoni, che però portano anche maggiori responsabilità. Dobbiamo consolidare quello che si è raggiunto, e continuare a migliorare, soprattutto sotto l’aspetto europeo e internazionale, prevedendo corsi a titolo congiunto con le università straniere, secondo lo schema che caratterizzava il progetto iniziale della nostra Facoltà”. A Studi Politici, prima di lavorare sui titoli congiunti, si è voluto creare solide basi, costruendo l’offerta formativa tipica di una Facoltà di Scienze Politiche, in cui però si riuniscono le classi di Scienze dell’Amministrazione e di Scienze Politiche, “come a formare un tronco dal quale partono vari rami”. Per l’anno accademico 2009/2010 ci sono novità di rilievo. Oltre alla Triennale in Scienze Politiche, adeguata al D.M 270/2004, ci sarà una Triennale in Scienze Politiche interateneo con l’Università del Sannio, che avrà sede didattica a Benevento e sede amministrativa a Caserta. Le Magistrali saranno Scienze della Politica; Scienze e Tecniche delle Amministrazioni Pubbliche, che sostituirà Scienze Finanziarie e Tributarie Internazionali; Istituzioni e Mercati Internazionali. E’ inoltre attivo un Corso in Turismo, interfacoltà con Lettere ed Economia, che per il prossimo anno resterà non adeguato al D.M 270. “Tra poco avremo i primi laureati triennali”, dice ancora il prof. Piccinelli, “speriamo che vogliano proseguire con le nostre Magistrali. Puntiamo ad essere sempre più attrattivi per qualità”.
Melone al secondo mandato, a Scienze si cambia
A Scienze il Preside uscente, prof. Nicola Melone, conclude il suo secondo mandato, quindi non è più rieleggibile. 63 anni, docente di Geometria, ha guidato la Facoltà negli anni del definitivo insediamento in via Vivaldi. “Quando sono diventato Preside, eravamo lì già da un anno”, racconta. “Il prof. Mario Carfagna, mio predecessore, si era fortemente battuto per la realizzazione del Polo di via Vivaldi. A me toccava il compito di concretizzare tutto il progetto, e di conciliare le nostre esigenze con quelle, imprescindibili, dell’Ateneo. Sono soddisfatto dei risultati raggiunti, perché nonostante difficoltà oggettive, come quelle finanziarie e di collegamento con il territorio, siamo riusciti a far sviluppare Scienze in armonia con le altre Facoltà, all’interno di un progetto di Ateneo”. I numeri con i quali il prossimo Preside dovrà fare i conti sono consistenti. Da 36 componenti nell’organico docenti, si è arrivati a 56, e si è prossimi a raggiungere le 60 unità. Il numero degli iscritti, però, è cresciuto fino a 1.800, e questo porta il prof. Melone a dire che le strutture attuali potrebbero anche andare in sofferenza. “Ci sarà molto da fare”, afferma. “Bisognerà provare a reperire qualche altro spazio, e non sarà facile. Si dovrà gestire l’applicazione della riforma 270, aumentare l’assistenza didattica e il tutorato, provare a ridurre il numero dei fuori corso. E poi il nuovo Preside dovrà prestare un’attenzione particolare al Corso di Laurea in Fisica, che parte quest’anno. E’ stato voluto fortemente non solo dalla Facoltà, ma anche dal Rettore, e bisogna farlo partire col piede giusto”. Queste le priorità secondo il Preside uscente. Ma chi potrebbe essere quello entrante? Le consultazioni per individuare uno o più candidati stanno per iniziare. Melone esprime un auspicio: “Spero che il mio successore goda di un consenso ampio, che sia una persona che unisce e non che divide. Deve sapere che non sarà solo, avrà sempre la collaborazione di tutti i colleghi. La mia sarà piena e totale”. Fino ad oggi si è avuta alternanza delle aree disciplinari alla presidenza: Carfagna era un biologo, Melone è un matematico. Secondo il prof. Vincenzo Stingo, docente dell’area biologica, quella dell’alternanza è una regola non scritta, per cui ora dovrebbe toccare a un biologo. Il prof. Pietro Monaco, Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita, sottolinea però che attualmente non c’è nessun nome in corsa. “Siamo stati molto impegnati a lavorare sugli ordinamenti didattici, non c’è stato ancora il tempo di parlarne”, dice.
Sara Pepe
Sara Pepe