La prova di ammissione al Corso di Laurea in Scienze Motorie, che si è svolta lo scorso 5 ottobre, ha confermato ancora una volta l’alto gradimento dei giovani per questo percorso di studi. Quest’anno sono state presentate ben 1.250 domande per 660 posti, tutti disponibili nella sede di Napoli. La sede di Potenza, che attualmente conta circa 200 iscritti, ha un futuro incerto. L’ostacolo grosso alla prosecuzione delle attività didattiche lo ha posto il decreto Gelmini, con il no alle sedi distaccate e i tagli al fondo di finanziamento ordinario, ma difficoltà oggettive a mantenere in vita i Corsi nel potentino esistevano già da tempo. Spiega il Preside della Facoltà, prof. Giuseppe Vito: “il Comune di Potenza ci dava un contributo economico di 25mila euro l’anno, fermo al 1981, che l’anno scorso ci è stato tolto. Il Rettore ha rappresentato alle istituzioni locali la necessità di risposte forti se si voleva che Scienze Motorie continuasse a essere attiva sul quel territorio, ma nulla si è mosso. Allora, anche in considerazione delle indicazioni ministeriali, quando si è trattato di elaborare l’offerta formativa per il 2009/10 abbiamo eliminato il primo anno di Scienze Motorie a Potenza”. Potenza, però, ci ha riflettuto su e a giugno il vicesindaco Molinari ha chiesto alla Parthenope di tornare sui suoi passi. “Reinserire il primo anno non si poteva”, dice Vito, “l’offerta formativa era già predisposta e comunicata al Ministero. Ci siamo però messi a disposizione per un tutoraggio particolare agli studenti potentini”. Attualmente lo scenario è questo: nella sede distaccata sono attivi il secondo e il terzo anno del Corso di Laurea, dunque i ragazzi lucani che hanno superato la prova di ammissione al primo anno potranno avvantaggiarsi della presenza dei docenti nella loro regione per spiegazioni e tutoraggio. Nel frattempo la Regione Basilicata ha stanziato dei fondi in favore del Comune di Potenza destinati a supportare le attività della Facoltà della Parthenope, ma di riapertura con nuovi Corsi non se ne parla. Afferma il prof. Vito: “la nota ministeriale del 4 settembre per l’ulteriore razionalizzazione dell’offerta formativa non lascia spazio a questa possibilità. Avevamo trattative in corso, ma a questo punto sembra esserci poco da fare. Anzi, probabilmente in futuro si sarà costretti a ridurre il contingente di studenti a Napoli”.
(Sa.Pe.)
(Sa.Pe.)