Cinque nuove aule a Nola, Giurisprudenza tira un sospiro di sollievo

La Facoltà di Giurisprudenza nolana continua a crescere. Circa 600 aspiranti matricole hanno sostenuto il test di autovalutazione lo scorso 21 settembre, il che rende prevedibile un significativo incremento di immatricolazioni per questo 2009/10. I precorsi sono in dirittura d’arrivo, con le verifiche finali previste, a seconda dei casi, dal 20 al 22 ottobre (il precorso in Matematica, in particolare, consente l’acquisizione di 1 credito), mentre i corsi inizieranno il giorno 26. Ci si può immatricolare fino al 5 novembre, salvo proroghe, ma è bene iniziare da subito a seguire le lezioni. E qui sembrava dover arrivare una nota dolente, dato che l’aumento degli iscritti degli ultimi anni non si è accompagnato ad un ampliamento degli spazi dedicati alla didattica. Gli studenti hanno imparato a dividersi tra le aule del Palazzo di piazza Giordano Bruno, quelle del complesso S. Chiara e le sale del cinema Savoia, facendo i salti mortali per seguire corsi a volte quasi in contemporanea. Lezioni dalle otto del mattino alle sei del pomeriggio, spesso anche il sabato. Ma da quest’anno, grazie alla collaborazione del comune di Nola, si potrà alleviare gli studenti dai disagi legati alla carenza di spazi. A partire da gennaio, cinque nuove aule si aggiungeranno a quelle attualmente disponibili. Si tratta dei locali dell’ex carcere di Nola, che il Comune ha concesso in comodato gratuito per 10 anni alla Facoltà di Giurisprudenza. “Il sindaco ha dimostrato in questo modo una grande attenzione nei confronti della nostra Facoltà”, dice il Preside, prof. Federico Alvino, che nei mesi passati aveva chiesto apertamente alle istituzioni locali una collaborazione fattiva per sostenere la presenza della Facoltà di Giurisprudenza sul territorio nolano. “Per i Corsi che hanno sede a Napoli (Scienze dell’amministrazione e la Magistrale di Economia Aziendale, ndr) i problemi saranno definitivamente risolti appena sarà pronta la nuova sede a Monte di Dio”, prosegue, “ma per quelli attivi a Nola la situazione stava diventando molto problematica. L’ex carcere rappresenta per adesso una soluzione: è completamente ristrutturato, bisogna solo abbattere le barriere architettoniche e acquistare gli arredi. L’abbiamo avuto in comodato, impegnandoci a sostenere le spese per queste operazioni. Disporremo così di cinque aule di media grandezza e di un locale al piano terra dove potremmo trasferire la segreteria studenti. Riusciremo a giostrare meglio le nostre esigenze”. La novità è stata resa nota nel corso del Consiglio di Facoltà dello scorso 22 settembre. Gli studenti l’hanno accolta con soddisfazione. “Ormai siamo 7.000”, dice Fabrizio Cuciniello, rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà, “non si poteva andare avanti così. Ci stavamo muovendo da tempo per trovare nuove aule, anche in via provvisoria”. La questione degli spazi, oltre che sulle attività didattiche, incide anche sullo svolgimento degli esami, perché per fare esami ci vogliono aule libere. La scorsa estate è stata approvata una modifica delle sessioni d’esame per la quale gli studenti hanno premuto molto. Il presidente del Consiglio degli Studenti d’Ateneo, Angelo D’Alia, iscritto a Giurisprudenza, spiega: “prima potevamo sostenere esami a settembre, gennaio, maggio, giugno e luglio. Ma è nei mesi invernali che lo studente riesce a dare il meglio di sé, perciò abbiamo chiesto un cambiamento. Non è stato facile, dal momento che i professori non intendevano interrompere i corsi per fare esami. Alla fine abbiamo ottenuto gli appelli a settembre e ottobre, febbraio e marzo, giugno e luglio. E’ un buon risultato, anche se sarebbe stato meglio avere ancora più opportunità: in passato gli appelli erano 7. Purtroppo il poco spazio fisico ci limita anche in questo. E’ grave, perché oggi Giurisprudenza è la seconda Facoltà dopo Economia, alla Parthenope”. Da segnalare che fino a gennaio, in via sperimentale, è possibile sostenere esami senza il “salto dell’appello”. Gli studenti sono semplicemente avvertiti di cancellare la prenotazione qualora decidano di non presentarsi, per evitare problemi organizzativi che, spiegano i rappresentanti, “finirebbero col far fallire l’esperimento”. 
Sara Pepe
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