I corsi del primo semestre sono ormai alle spalle, e a Biotecnologie per la Salute già si stanno programmando le attività che verranno svolte nella seconda parte dell’anno. Prima, però, ci sono gli esami. Ai tanti studenti impegnati per due mesi con le varie prove, il professor Giovanni Paolella, Coordinatore del Corso di Laurea, rivolge due suggerimenti. Innanzitutto, vivere l’università: “il consiglio fondamentale, oltre a quello di seguire i corsi, è di essere presenti per frequentare l’ambiente universitario e per stare a contatto con tutti i membri della vita accademica. Lo studio individuale ha di certo un peso notevole, ma una giornata trascorsa in Dipartimento fa guadagnare molto tempo. Anche il confronto continuo con i docenti è un elemento che può essere di grande aiuto”. Altro segreto per arrivare sani e salvi a marzo è armarsi di coraggio: “ai ragazzi dico di non spaventarsi troppo e di andare a sostenere gli esami”. Se da un lato c’è chi studia, dall’altro c’è chi si sta attivando per i corsi che verranno. Come ricorda il professore, infatti, “siamo impegnati nell’organizzazione delle attività del secondo semestre”. L’attenzione è rivolta particolarmente a un aspetto: “c’è la questione degli esami opzionali ai quali teniamo molto perché si concentrano su tematiche specifiche, sono caratterizzati da una maggiore praticità e, quindi, da una più intensa attività di laboratorio”. Solo l’anno scorso sono stati presentati circa trenta moduli formativi. In quell’occasione gli studenti hanno mostrato un notevole interesse per corsi come Metabolismo e Tecniche diagnostiche degli Additivi e dei Residui o come Metodologie in biochimica clinica. Ancora presto per sapere quali saranno i temi affrontati durante questo anno accademico, ma di certo gli studenti non andranno allo sbaraglio: “sul sito del Dipartimento i ragazzi potranno trovare a breve l’elenco con tutti i corsi opzionali. Ci sarà una presentazione per ogni modulo, così da poter scegliere consapevolmente quello preferito”. Con una raccomandazione: fare presto a decidere per non rischiare di trovarsi tagliati fuori, visto che “c’è una ripartizione basata su un ordine di richiesta”. La suddivisione risponde a una precisa necessità didattica: “facciamo in modo che gli studenti siano distribuiti in piccoli gruppi. Questo proprio per venire incontro al carattere più sperimentale di queste attività e per consentire di svolgere al meglio il lavoro di laboratorio”. Un laboratorio che funziona, che ha ampi margini di crescita e che non risente della convivenza degli aspiranti biotecnologi con gli studenti di Medicina: “per il momento non c’è stato alcun problema perché qui in Dipartimento – nella sede di via De Amicis – abbiamo una bella struttura. Ci sono ancora cose che mancano, ma ci stiamo impegnando al fine di migliorare le attrezzature e di perfezionare le modalità di fruizione”.
Ci. Ba.
Ci. Ba.