“Si avvisano gli studenti di controllare l’orario dei corsi della Triennale e Magistrale, poiché possono esserci variazioni anche giornaliere”. Si potrebbe riassumere così, con questo avviso apparso nella bacheca del sito ufficiale del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali, la situazione attuale di chi vive l’aulario di Santa Maria Capua Vetere. Tutti un po’ più stretti, aule segnalate all’ultimo secondo, qualche attrito tra docenti, studenti e personale amministrativo. E viene da pensare che poteva andare anche peggio, perché perdere la disponibilità di un’intera sede o quasi da un giorno all’altro è un avvenimento di certo classificabile come emergenza eccezionale.
È quasi Natale e i corsi volgono al termine quando, nel portico del complesso di Piazza San Francesco, alcune lastre del pavimento all’improvviso cedono. Infiltrazioni d’acqua nel terreno sottostante: questa la diagnosi. Fatto sta che la sede storica, che fino a poco fa ospitava i corsi Magistrali del Dipartimento, diventa inagibile. Restano attivi gli studi dei docenti e gli uffici, ma niente da fare per la quasi totalità delle aule destinate alla didattica, tutte tranne una con unico ingresso dall’atrio principale in cui si è aperta la voragine. Bisogna trovare un’altra sistemazione, e allora via allo spostamento di massa nell’aulario di via Perla, struttura peraltro già condivisa dagli studenti triennali e con quelli del Dipartimento di Giurisprudenza. Spostamento provvisorio, ma al quale ad oggi, al via dell’ultimo trimestre, non è stata ancora trovata una valida alternativa.
“La prima volta che abbiamo esaminato la questione è stata a febbraio – dice Gaetano Calvanese, rappresentante degli studenti in Consiglio di Dipartimento – Inizialmente la situazione sembrava di rapida soluzione, ma poi è intervenuta la Sovrintendenza per dei rilievi tecnici e quindi ovviamente i tempi si sono allungati. Adesso però si è creata una situazione di disagio, perché tutti i corsi della Magistrale di Beni culturali, Archeologia, Filologia moderna e classica sono stati spostati nell’aulario. A San Francesco le aule non erano molte, ma allo stato attuale avrebbero fatto comodo perché sono partiti i corsi per abilitare all’insegnamento (PAS e TFA). Non solo ci sono stati cambiamenti di orario, ma è accaduto anche che alcune discipline venissero spostate da un trimestre all’altro per l’impossibilità di far convivere le varie disponibilità dei docenti. Intendiamoci, la segreteria ha fatto un gran bel lavoro, ma ovviamente c’è sempre qualcosa che scappa. E senza la disponibilità delle aule di Giurisprudenza non ce l’avremmo fatta”.
È quasi Natale e i corsi volgono al termine quando, nel portico del complesso di Piazza San Francesco, alcune lastre del pavimento all’improvviso cedono. Infiltrazioni d’acqua nel terreno sottostante: questa la diagnosi. Fatto sta che la sede storica, che fino a poco fa ospitava i corsi Magistrali del Dipartimento, diventa inagibile. Restano attivi gli studi dei docenti e gli uffici, ma niente da fare per la quasi totalità delle aule destinate alla didattica, tutte tranne una con unico ingresso dall’atrio principale in cui si è aperta la voragine. Bisogna trovare un’altra sistemazione, e allora via allo spostamento di massa nell’aulario di via Perla, struttura peraltro già condivisa dagli studenti triennali e con quelli del Dipartimento di Giurisprudenza. Spostamento provvisorio, ma al quale ad oggi, al via dell’ultimo trimestre, non è stata ancora trovata una valida alternativa.
“La prima volta che abbiamo esaminato la questione è stata a febbraio – dice Gaetano Calvanese, rappresentante degli studenti in Consiglio di Dipartimento – Inizialmente la situazione sembrava di rapida soluzione, ma poi è intervenuta la Sovrintendenza per dei rilievi tecnici e quindi ovviamente i tempi si sono allungati. Adesso però si è creata una situazione di disagio, perché tutti i corsi della Magistrale di Beni culturali, Archeologia, Filologia moderna e classica sono stati spostati nell’aulario. A San Francesco le aule non erano molte, ma allo stato attuale avrebbero fatto comodo perché sono partiti i corsi per abilitare all’insegnamento (PAS e TFA). Non solo ci sono stati cambiamenti di orario, ma è accaduto anche che alcune discipline venissero spostate da un trimestre all’altro per l’impossibilità di far convivere le varie disponibilità dei docenti. Intendiamoci, la segreteria ha fatto un gran bel lavoro, ma ovviamente c’è sempre qualcosa che scappa. E senza la disponibilità delle aule di Giurisprudenza non ce l’avremmo fatta”.
Una piccola invasione
E infatti un minimo di turbamento lo si trova anche nel Dipartimento di Giurisprudenza, dove di certo questa piccola “invasione” non può essere passata inosservata. Una quantità maggiore di persone porta automaticamente problemi, soprattutto quando si tratta di spazio. “Qualche disagio c’è stato per tutti: studenti, docenti e tecnici amministrativi – dice Giulio Rescigno, rappresentante degli studenti in Consiglio di Dipartimento a Giurisprudenza – Fortunatamente il personale sta intervenendo per sciogliere mano a mano tutti i nodi. Ben venga dunque la suddivisione che è stata proposta nel Consiglio del 19 aprile per regolare lo spazio di parcheggio, dove nei giorni precedenti c’era stata un po’ di confusione. Sono stati individuati spazi riservati ai professori, altri a disposizione del personale amministrativo e infine quelli disponibili per gli studenti”.
Della riorganizzazione della didattica, invece, si è occupata, tra gli altri, la prof.ssa Nadia Barrella, Vice Direttore del Dipartimento, nonché Presidente del Corso di Laurea in Culturali. Dal suo punto di vista, in questa ricollocazione non mancano aspetti positivi: “Devo dire che siamo soddisfatti del risultato, perché abbiamo cominciato a sfruttare l’Aulario cinque giorni su cinque, cosa che si accorda anche con le indicazioni del nuovo Rettore, che ci ha chiesto di sfruttare appieno le strutture disponibili. Siamo riusciti perfino a consentire una continuità nell’utilizzo delle aule per gli iscritti ai TFA, per i quali è importantissimo avere una disponibilità pomeridiana durante tutta la settimana. Tra l’altro l’Aulario, a differenza del complesso di San Francesco, può accogliere senza problemi gli studenti disabili che seguono i nostri corsi. A me pare che stiamo gestendo l’emergenza al meglio, ma sarà sicuramente importante ascoltare il parere degli studenti al termine del semestre”.
Della riorganizzazione della didattica, invece, si è occupata, tra gli altri, la prof.ssa Nadia Barrella, Vice Direttore del Dipartimento, nonché Presidente del Corso di Laurea in Culturali. Dal suo punto di vista, in questa ricollocazione non mancano aspetti positivi: “Devo dire che siamo soddisfatti del risultato, perché abbiamo cominciato a sfruttare l’Aulario cinque giorni su cinque, cosa che si accorda anche con le indicazioni del nuovo Rettore, che ci ha chiesto di sfruttare appieno le strutture disponibili. Siamo riusciti perfino a consentire una continuità nell’utilizzo delle aule per gli iscritti ai TFA, per i quali è importantissimo avere una disponibilità pomeridiana durante tutta la settimana. Tra l’altro l’Aulario, a differenza del complesso di San Francesco, può accogliere senza problemi gli studenti disabili che seguono i nostri corsi. A me pare che stiamo gestendo l’emergenza al meglio, ma sarà sicuramente importante ascoltare il parere degli studenti al termine del semestre”.
Più servizi e meno barriere architettoniche
Francesca con i disabili ci lavora, e di certo non può negare i vantaggi della nuova sistemazione. Studentessa di Filologia Moderna, ha 23 anni e, da studentessa, partecipa al programma di tutorato alla pari: “A San Francesco c’erano solo due aule prive di barriere architettoniche, una se consideriamo che l’Aula Appia è usata solo per le sedute di laurea. Una volta, ad esempio, un corso seguito da uno studente con problemi motori è stato spostato nell’unica aula dotata di rampa, ma solo dopo aver segnalato la cosa al personale amministrativo e al professore”. Ma se lo spostamento ha risolto, almeno in maniera provvisoria, i problemi di accessibilità, altri problemi sono all’ordine del giorno: “All’inizio dello scorso trimestre quasi ogni mattina c’era uno spostamento di aula, e la stessa cosa sta succedendo adesso con l’inizio dei nuovi corsi. Mi hanno raccontato di due professori convinti una mattina di dover tenere lezione nella stessa aula. Tra i due c’è stato un diverbio davanti agli studenti, e contemporaneamente un’aula molto più spaziosa era completamente vuota”.
A questo punto si tratta di capire se questi disagi siano dovuti alla fretta dettata dalla situazione emergenziale, oppure se ci sia una effettiva difficoltà a coabitare tutti nella stessa struttura. La cosa potrebbe avere una rilevanza maggiore del previsto, dal momento che la tendenza di molti sembrerebbe quella di rendere lo spostamento semipermanente. “Ci siamo resi conto – dice la prof.ssa Barrella – che avere i servizi che ha l’aulario è importante per gli studenti. Qui c’è un ascensore, i bagni al piano, una buvette: tutte cose che rendono la permanenza più godibile. L’unica lamentela che mi è arrivata è dovuta alla frequenza giornaliera che abbiamo dovuto adottare. Prima riuscivamo sempre a lasciare un giorno libero per i ragazzi, adesso invece sono impegnati dal lunedì al venerdì. Per il resto mi sembra che anche loro stiano vivendo l’università in maniera più consapevole. Diciamo che è come se questo concentramento all’Aulario stesse portando ad un dialogo ancora più stretto tra loro e noi docenti. Non nascondo che con la prof.ssa Salvatori stiamo pensando di spostare le opere d’arte che installammo a San Francesco nel foyer dell’arte da poco inaugurato all’aulario”.
Quindi tanti servizi in più per chi segue le lezioni, e San Francesco da utilizzare solo per gli studi e gli uffici. “Va detto che le aule di via Perla sono più funzionali, però è sempre un peccato abbandonare una struttura come quella di San Francesco – commenta in merito Gaetano Calvanese – È la sede storica, la nostra sede principale, e secondo me non avere una sede riservata lede la possibilità di sviluppare una vera e propria identità di dipartimento. Per il resto ci sono degli enormi vantaggi a sfruttare di più l’aulario”.
Adesso la palla è nelle mani della Soprintendenza, dalla quale si attende un ok per cominciare ad immaginare un intervento di messa in sicurezza. “Sono in corso degli accertamenti da parte dell’Ufficio Tecnico, e fin quando non arriverà il loro parere sarà difficile fare una stima sui tempi necessari – ha dichiarato il prof. Marcello Rotili, Direttore del Dipartimento – Dal punto di vista della didattica offerta agli studenti una cosa è certa: non ci sono stati particolari stravolgimenti. A via Perla ci sono aule sufficienti, accoglienti e funzionali”.
Valerio Casanova
A questo punto si tratta di capire se questi disagi siano dovuti alla fretta dettata dalla situazione emergenziale, oppure se ci sia una effettiva difficoltà a coabitare tutti nella stessa struttura. La cosa potrebbe avere una rilevanza maggiore del previsto, dal momento che la tendenza di molti sembrerebbe quella di rendere lo spostamento semipermanente. “Ci siamo resi conto – dice la prof.ssa Barrella – che avere i servizi che ha l’aulario è importante per gli studenti. Qui c’è un ascensore, i bagni al piano, una buvette: tutte cose che rendono la permanenza più godibile. L’unica lamentela che mi è arrivata è dovuta alla frequenza giornaliera che abbiamo dovuto adottare. Prima riuscivamo sempre a lasciare un giorno libero per i ragazzi, adesso invece sono impegnati dal lunedì al venerdì. Per il resto mi sembra che anche loro stiano vivendo l’università in maniera più consapevole. Diciamo che è come se questo concentramento all’Aulario stesse portando ad un dialogo ancora più stretto tra loro e noi docenti. Non nascondo che con la prof.ssa Salvatori stiamo pensando di spostare le opere d’arte che installammo a San Francesco nel foyer dell’arte da poco inaugurato all’aulario”.
Quindi tanti servizi in più per chi segue le lezioni, e San Francesco da utilizzare solo per gli studi e gli uffici. “Va detto che le aule di via Perla sono più funzionali, però è sempre un peccato abbandonare una struttura come quella di San Francesco – commenta in merito Gaetano Calvanese – È la sede storica, la nostra sede principale, e secondo me non avere una sede riservata lede la possibilità di sviluppare una vera e propria identità di dipartimento. Per il resto ci sono degli enormi vantaggi a sfruttare di più l’aulario”.
Adesso la palla è nelle mani della Soprintendenza, dalla quale si attende un ok per cominciare ad immaginare un intervento di messa in sicurezza. “Sono in corso degli accertamenti da parte dell’Ufficio Tecnico, e fin quando non arriverà il loro parere sarà difficile fare una stima sui tempi necessari – ha dichiarato il prof. Marcello Rotili, Direttore del Dipartimento – Dal punto di vista della didattica offerta agli studenti una cosa è certa: non ci sono stati particolari stravolgimenti. A via Perla ci sono aule sufficienti, accoglienti e funzionali”.
Valerio Casanova