L’umore degli studenti di questi tempi è un po’ come il clima: grigio e poco propenso a bagliori di sole. La sessione straordinaria continua imperterrita e fra gli iscritti ad anni successivi al primo si registrano malumori e disagi. Se poi la disciplina in questione è Diritto Commerciale, prof. Carlo Di Nanni, i ragazzi si sentono più che mai perseguitati dalla celebre nuvoletta ‘fantozziana’. “Sostenere Commerciale con il prof. Di Nanni – dice Luisa Migliaccio, studentessa al quinto anno – è di sicuro una bella sfida. Stiamo parlando della cattedra ‘tosta’ per eccellenza, quella che ‘se prendo un 18 sono fortunata’. Quindi è normale sentirsi perennemente a disagio, non si è mai sicuri di nulla, nemmeno di avere il coraggio di andare a sedersi di fronte alla Commissione”. La disciplina richiede forza, preparazione e determinazione. Non sono ammessi errori. “Mai vista tanta tensione in un’aula – dichiara Moreno Gargano – Sono tutti concentrati e pronti a carpire le domande più frequenti. In realtà, essendo un veterano (è la terza volta che ripeto l’esame), so che non ci sono argomenti maggiormente richiesti”. “Forse la cattedra insiste sulle procedure fallimentari e le Srl – sostiene GianMarco Filagrossi – È molto importante, ad ogni modo, come ci si esprime. Se non si usano i termini giusti, non si passa. Ad ottobre sono stato bocciato per questo motivo, oggi spero di cavarmela, soprattutto perché a marzo ruoterà la cattedra”.
Nuovi manuali e
programmi
con la rotazione
delle cattedre
programmi
con la rotazione
delle cattedre
Nel secondo semestre, infatti, tutte le cattedre ruoteranno ed occorrerà cambiare manuali e approccio alle discipline. “Ogni docente privilegia un modo d’esposizione – conferma Carolina Langella – Quando si seguono gli esami ci si rende conto delle diversità e quindi come strutturare la prova. Oggi sono qui da ‘ascoltatrice’, il mio turno sarà a marzo”. Gli esami scorrono lentamente, i colloqui durano all’incirca un’ora, le facce di chi attende sono di pietra. “Purtroppo non è andata – racconta Paolo Landolfo – Dopo un estenuante confronto sono stato invitato a ritornare a giugno. Sono stato bocciato perché poco preciso nelle spiegazioni. Un grave handicap per il mio percorso universitario. Adesso dovrò cambiare cattedra, comprare nuovi libri e rinviare il mio progetto di laurea”. “Non se ne può più, ormai siamo stanchi e infastiditi – incalza Daniele Mazzaro – Assistere a queste sedute toglie ogni speranza di potercela fare. Perché su 10 studenti almeno la metà viene bocciata? Ci considerano mediocri solo perché Commerciale è Commerciale: quindi impossibile. Intanto, a 28 anni mi ritrovo ancora qui ad elemosinare un 18, dopo aver sostenuto esami da 30 e lode”. Il numero dei bocciati è pressoché uguale a quello dei promossi. “Era la prima volta che sostenevo il colloquio, devo ammettere che è stata dura – racconta Jessica Fusco – Dopo i primi minuti, l’assistente mi ha liquidato sostenendo che la mia preparazione era troppo frammentaria. Sono ancora stordita, non mi era mai capitato di essere bocciata dopo non appena tre domande. E adesso mi toccherà ricomprare i libri e rimandare la laurea di un semestre”. “Sono passata a malapena con 21, mi si abbasserà notevolmente la media. Però mi ritengo fortunata, se mi volto indietro vedo le facce disperate dei colleghi”, dice Federica Mastronardi. Un barlume di speranza si riaccende per l’unico 27 del giorno: “Nessun segreto, solo tanto studio di base – dichiara Valentino Gallo – Sono cinque mesi che preparo questa disciplina, senza interruzioni, senza lasciarmi influenzare dal fatto che fosse Commerciale. Quest’esame si supera come tanti altri, solo devi imparare a conviverci, notte e giorno. Inoltre ho fatto tanti schemi riassuntivi, mi sono stati utili per la ripetizione”.
Clima decisamente più disteso agli esami di Diritto Internazionale, prof. Massimo Iovane. “La disciplina non è di per sé difficile – commenta Andrea Abbate – Il programma è molto attuale ed apre tante possibilità. Tuttavia qualche problema si verifica al momento dell’esposizione. La cattedra è decisamente pignola e punta molto ai particolari”. “Non pensavo si dovessero studiare tutte le sentenze del libro – afferma MariaLuisa Baiano – Le domande inerenti questa parte sono state uno shock, ho pensato di non farcela. Per fortuna sono stata promossa, ma con un voto basso (22). Se avessi saputo che la cattedra è così attenta, mi sarei preparata meglio”. Non si registra un gran numero di bocciati, tuttavia i voti oscillano fra il 22 e il 26. “La cattedra è un tantino tirata con i voti e solo se la preparazione sfiora l’eccellenza si va oltre la soglia del 26 – avverte Giuliana Bisonte – Occorre studiare tanto e preparare per bene pure le note per avere un buon voto. Oggi non è andata male, 25, però con una maggiore precisione nelle risposte avrei potuto di sicuro alzare la media”. Una nota stonata arriva da Francesco Autorino: “Bocciato perché dispersivo nell’esposizione. Purtroppo non sono riuscito a stabilire collegamenti fra gli istituti, mi mancava quel quid in più necessario per questa cattedra. Sono molto dispiaciuto, in questo modo salta il programma di un’intera sessione”.
Clima decisamente più disteso agli esami di Diritto Internazionale, prof. Massimo Iovane. “La disciplina non è di per sé difficile – commenta Andrea Abbate – Il programma è molto attuale ed apre tante possibilità. Tuttavia qualche problema si verifica al momento dell’esposizione. La cattedra è decisamente pignola e punta molto ai particolari”. “Non pensavo si dovessero studiare tutte le sentenze del libro – afferma MariaLuisa Baiano – Le domande inerenti questa parte sono state uno shock, ho pensato di non farcela. Per fortuna sono stata promossa, ma con un voto basso (22). Se avessi saputo che la cattedra è così attenta, mi sarei preparata meglio”. Non si registra un gran numero di bocciati, tuttavia i voti oscillano fra il 22 e il 26. “La cattedra è un tantino tirata con i voti e solo se la preparazione sfiora l’eccellenza si va oltre la soglia del 26 – avverte Giuliana Bisonte – Occorre studiare tanto e preparare per bene pure le note per avere un buon voto. Oggi non è andata male, 25, però con una maggiore precisione nelle risposte avrei potuto di sicuro alzare la media”. Una nota stonata arriva da Francesco Autorino: “Bocciato perché dispersivo nell’esposizione. Purtroppo non sono riuscito a stabilire collegamenti fra gli istituti, mi mancava quel quid in più necessario per questa cattedra. Sono molto dispiaciuto, in questo modo salta il programma di un’intera sessione”.
Diritto Penale,
materia
affascinante
materia
affascinante
Le promozioni arrivano con fatica agli esami di Diritto Penale, prof. Sergio Moccia. “Con il professore è sempre un terno a lotto – spiega Giacomo Giliberti – Ogni colloquio è così particolare e articolato che non si può fare una media delle domande più gettonate. Occorre conoscere tutto il programma e fare numerosi collegamenti pratici. Diciamo che il prof. Moccia dà tanto ai suoi studenti e, in sede d’esame, vuole essere ripagato con la stessa moneta”. Di parere concorde Marcello Orsini: “Gli esami di questa cattedra sono difficili, si susseguono domande a raffica su tutti gli argomenti. Oggi purtroppo non è andata, spero di poter ritornare a marzo”. Con una bocciatura al primo esame della sessione, cala l’entusiasmo ed anche le possibilità di sfruttare il maggior numero di appelli possibili. “Proprio non ci voleva, sono stata invitata a ripresentarmi a giugno, così ruoterà anche la cattedra – racconta Cinzia – Sarò costretta a cambiare manuale perché il prof. Antonio Cavaliere adotta testi diversi e punta su altri parti del programma. Perché in una sessione così lunga non si dà la possibilità di ritornare a breve? Mi sento sempre più sfiduciata ed abbandonata dall’università”. Altra storia quella di Valeria Romano, felice del 28 appena ricevuto: “Ho seguito le lezioni e studiato di pari passo – racconta la studentessa – L’esame è molto bello e affascinante, permette di studiare una branca del diritto per nulla noiosa, così le possibilità di riuscire meglio sono tante. Il prof. Moccia non è ‘cattivo’ come lo descrivono, è semplicemente esigente”. “Non sarà 30 ma il mio 24 – spiega Alfredo Palumbo – mi permetterà di sostenere Procedura Penale il prossimo mese. Magari riesco a laurearmi entro marzo, visto che a 27 anni, dopo tante battute d’arresto, sono ancora parcheggiato in Facoltà”.
Ad Amministrativo
si premia chi merita
si premia chi merita
Fasi alterne agli esami di Diritto Amministrativo, prof. Fiorenzo Liguori. A voti alti si inframmezzano crude bocciature. “Alla quarta domanda l’assistente ha scosso la testa evidenziando lacune nelle mie risposte – racconta Patrizio Nasti – Un duro colpo perché non mi è chiaro se posso ritornare a marzo. Dovrò andare in Dipartimento e chiedere spiegazioni, non mi va di dover cambiare professore, libri e programma”. Le cose non sono andate bene nemmeno per Mimmo Fascelli: “Ho rifiutato 19, mi sembrava un voto eccessivamente basso rispetto agli altri del libretto. Purtroppo, non avendo seguito i corsi, non sapevo che la cattedra fosse così attenta ai particolari e alle sfumature. La mia preparazione era troppo frammentaria per gli standard degli assistenti”. Poi aggiunge: “Spero solo di poter ritornare fra un mese, così non dovrò cambiare testo. Questa possibilità dovrebbe essere concessa a tutti, quando da lì a poco ruotano tutte le cattedre. Accollarsi una ulteriore spesa per chi è stato pure bocciato è davvero troppo”. Ha un sorriso radioso Manuela Gauro, unico 30 del giorno. La studentessa si dice soddisfatta e commenta: “La cattedra, seppur esigente, non è tra le più ostiche. Se si studia bene, si viene premiati con voti alti”. Un consiglio: “Guardare bene le note e studiare le sentenze, scappa quasi sempre una domanda su questi argomenti”. Felice di aver superato l’esame con 27 Consiglia Irace: “non potevo chiedere di più – afferma – Ho studiato tanto e seguito le lezioni. Insomma, oggi è stata premiata la mia costanza, oltre alla preparazione. La cattedra premia chi merita. Quindi, non c’è nulla da temere”.
(Su.Lu.)
(Su.Lu.)