I primi esami delle matricole

È iniziata la sessione straordinaria di esami: tre appelli per ogni disciplina, in meno di 80 giorni. Un’occasione irripetibile per procedere spediti negli studi o, eventualmente, recuperare ritardi, in quanto è l’unico periodo dell’anno in cui ci si può permettere di ‘provare e riprovare’ a breve distanza. Per le matricole, inoltre, rappresenta il primo banco di prova. Ad esempio, Diritto Costituzionale con il prof. Massimo Villone. La seduta, in verità, non è molta affollata perché sono pochi coloro che affrontano l’esame a gennaio. “Siamo dei pazzi – sostiene Gianluca Negri, matricola – Il corso è finito meno di un mese fa e noi siamo qui per sostenere l’esame più difficile del primo semestre. O la va o la spacca. Prima o poi, tutto si deve affrontare”. L’appello scorre lento, i colloqui durano all’incirca 50-60 minuti. “Non mi aspettavo di dover parlare così tanto – dichiara Valeria Rumolo – I colloqui sono molto dettagliati e le domande specifiche. In questa disciplina la prova si fa con la Costituzione alla mano, guai a confondere il numero degli articoli e gli argomenti. Diciamo che il mio 23 equivale ad un 30, per la mole di domande che mi sono state poste”. Libertà, decreti legge, il Parlamento, i regolamenti, il ruolo della Corte Costituzionale e del Governo: le domande vertono su tutto il programma. “Sono stata bocciata perché poco esaustiva nelle risposte – ammette Giordana Palmieri – Il professore è davvero molto pignolo, esige che vengano fatti collegamenti fra gli Istituti, con spiegazioni molto minuziose. Non ero ancora pronta ad affrontare questa disciplina, diciamo che ho azzardato”. “In un esame come questo devi essere preparato al mille per mille – incalza Giulio – La mia bocciatura dimostra che questa cattedra non è per nulla clemente, nemmeno per chi come me è del primo anno e quindi inesperto. Sono molto deluso, speravo di fare bene, invece dovrò ripresentarmi a febbraio”. Entusiasta del primo 27 della carriera Veronica Presta: “Non potevo inaugurare quest’esperienza con voto migliore. Ho studiato tantissimo, concedendomi una pausa solo il giorno di Natale e a Capodanno, una full immersion che è iniziata già durante i corsi. Oggi eravamo in pochi e non ho contato molti bocciati. Tuttavia i voti sono stati medio-bassi. Alcuni ragazzi avevano una preparazione a macchia e questo li ha penalizzati: con Costituzionale non ce lo si può permettere”. Miete vittime anche la cattedra di Costituzionale del prof. Sandro Staiano. Le matricole sono sull’orlo di una crisi di nervi, quando il numero dei bocciati raggiunge quello dei promossi. “Che mattinata tosta – dichiara Nunzia Bello – L’esame è davvero estenuante, dura quasi un’ora e richiede una forte concentrazione. Sono passata con 22, per il rotto della cuffia, eppure mi considero fortunata”. La cattedra è davvero esigente e non accetta preparazioni frammentate. “Sapevo sarebbe stata dura. Infatti stamattina in aula ho avvertito una forte tensione nell’aria. Man mano che gli esami procedevano – racconta Mario Caputi – ho capito di non essere preparato per il colloquio. Sono stato bocciato ma la prossima volta saprò come affrontare quest’assedio”. Così Girolamo Cristiano: “Durante l’esame mi sono sentito spesso impreparato più da un punto di vista psicologico che didattico. Non riuscivo ad instaurare un discorso che avesse un filo conduttore fra gli argomenti e questa difficoltà ha provocato la bocciatura. Consiglio di preparare a casa schemi che interessino tutto il programma, evidenziando le parti in comune, con un filo rosso che colleghi gli argomenti”. Ripetere a voce alta, il segreto di Patrizia, unico 28 del giorno: “Ho studiato per tre mesi tutti i giorni, ripetendo a voce alta, inscenando un colloquio vero e proprio. Così mi sono esercitata. Mentre studiavo, ascoltavo ciò che dicevo, correggendo eventuali errori. In questo modo mi sono abituata a ‘parlare’ ed oggi il colloquio è stato meno difficile di ciò che pensassi”. 
Meno duro
l’impatto con
Istituzioni e Storia
Una ventata d’ottimismo agli esami di Istituzioni di diritto romano, prof. Settimio Di Salvo. Anche in questo caso non sono molti gli studenti a sostenere la prova, tuttavia il numero dei ragazzi che è tornato a casa soddisfatto è decisamente maggiore. “È andata più che bene – dichiara Giuditta Attanasio – Come primo esame porto a casa 27. Mica male! Per fortuna ho deciso di sostenere Istituzioni: il programma è una via di mezzo fra i tre del semestre e le possibilità di fare bene abbastanza alte. Sono soddisfatta ma la sessione è ancora lunga, devo affrontare lo spauracchio di Costituzionale”. Un bel voto e tanta allegria anche per Giacomo Zanca: “26, di sicuro non potevo aspettarmi di più data l’emozione. Il primo esame è sempre un colpo, non si sa mai cosa aspettarsi, è tutto nuovo ed imprevedibile. Il colloquio è durato circa mezz’ora, le domande si sono incentrate su tutto il programma, anche se la Commissione si è soffermata maggiormente sul processo e sulle successioni. La disciplina non è difficile, studiando si raggiungono ottimi risultati”. Una nota di rammarico nelle parole di Umberto Ametrano: “Ho rifiutato 20, non volevo che la mia carriera universitaria iniziasse male. Purtroppo sono stato dispersivo e poco preciso nelle risposte. Invece, si deve centrare subito l’argomento, senza tanti preamboli. Inoltre, sono importantissime le parti concernenti il processo, il matrimonio e la possessio; gli assistenti ci tengono molto e una domanda su questi argomenti scappa sempre”. 
Atmosfera serena agli esami di Storia del diritto romano, prof. Cosimo Cascione. Sono tanti gli studenti con il sorriso stampato sulle labbra. “Aver scelto come primo esame Storia è stata una mossa vincente – dichiara Walter Marrazzo – La cattedra trasmette tranquillità, anche se, è ovvio, una certa tensione c’è sempre”. Lo studente inizia la carriera con bel 28, “un voto alto, che mi dà stimoli per continuare”. “Oggi è andata bene, torno a casa con 25, posso ritenermi soddisfatta. La cattedra – sostiene Marina Grossi – è una delle migliori. Se si studia, la promozione dovrebbe essere garantita. Un consiglio: inquadrare bene i periodi storici e i cambiamenti annessi, il prof. Cascione ci tiene molto, meglio farsi uno schema per non confondere imperatori e leggi”. Anche Annalisa Iannuzzi sottolinea: “Le domande sono secche e mirate. Bisogna conoscere bene tutto il programma per poter fare un raffronto fra i vari periodi, incanalando le leggi in modo giusto. Purtroppo non avevo bene in mente queste cose, così ho rifiutato un 23: mi sembrava un voto troppo basso per un esame che, in fin dei conti, non è poi impossibile”. 
Susy Lubrano
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