Appelli, situazione sospesa Si attendono sviluppi

Resta in sospeso la questione relativa alla riduzione degli appelli d’esame. Non si marcia né avanti né indietro. In un rincorrersi di notizie discordanti, gli studenti si chiedono cosa sarà del loro destino. 6 appelli anziché sette, un salto temporale di 4 mesi (da settembre a gennaio) senza poter sostenere esami e la conseguente possibilità di veder saltare più sedute di laurea. Nuvoloni neri si addensano sul capo degli studenti. Ma cosa ne pensano della diatriba in atto i docenti? È giusto che il regolamento cambi anche per gli studenti già iscritti? E ancora: la riduzione degli appelli non favorirà l’incremento dei fuori corso? “Capisco le motivazioni dei ragazzi ma sono favorevole alla riduzione degli appelli – dichiara il prof. Salvatore Prisco – In tanti altri Atenei dove vige questa organizzazione non mi sembra che la situazione sia così drammatica”. Non si può, secondo il docente, “considerare solo gli esami a discapito della frequenza e della didattica. Molte lezioni erano disertate per la sovrapposizione con gli appelli, gli studenti si chiedano quale è il loro interesse reale, come vogliono crescere in questo percorso”. Perché il Corso di Laurea non può essere considerato “un dopolavoro fatto con poco impegno. Fra queste mura si deve essere fisicamente presenti ogni giorno, solo così si può richiedere più pratica, sperimentazione e familiarizzare con l’esame”. In fin dei conti, “la prova si svolge già durante il corso intervenendo a lezione, dissolvendo i dubbi. Gli insegnamenti devono essere sedimentati e compresi. Per questo, non si possono prevedere appelli tutti i mesi”. Ha
parlato a lungo con gli studenti la prof.ssa Francesca Galgano: “Le ragioni dei ragazzi sono giuste. Uno spazio temporale così lungo fra due sessioni d’esame crea delle difficoltà nella preparazione e nella buona riuscita delle prove. Occorre valutare per bene la questione”. La docente parla per esperienza personale: “Il mio insegnamento – Storia del diritto romano – si incontra al primo anno quando è veramente facile restare indietro e perdersi. Siamo
sicuri che le matricole riescano a sostenere più esami contemporaneamente? Il rischio che si corre è la dispersione”. Per ovviare a questo problema: “ho proposto ai miei studenti una sorta di preappello a fine dicembre, durante l’ultima settimana di corso. L’esame dovrebbe poi comunque concludersi a gennaio, ma almeno si è fatta una prima verifica valutativa”. È aperto al dialogo il prof. Alberto Lucarelli: “Siamo in una fase di transizione dove l’unica iniziativa da intraprendere è una tavola rotonda per discutere con gli studenti. Tra noi docenti non vi è un orientamento comune, per questo bisogna parlarne e cercare una soluzione condivisa”. La questione è molto
delicata: “I ragazzi hanno bisogno di rispetto assoluto, le loro ragioni sono valide quanto le nostre. Prima di approvare alcunché di definitivo si dovrà procedere ad un dibattito a due voci”. Intanto i rappresentanti degli Studenti sono in attesa di futuri sviluppi. “Siamo in contatto con il prof. Aurelio Cernigliaro, Presidente del Corso di Laurea – dice Francesco Alifano – Il docente si è reso disponibile ad un confronto nel prossimo Consiglio di Dipartimento, c’è un’apertura nel voler mantenere i 7 appelli, pur rispettando il principio di non sovrapposizione con le lezioni”. Nulla di concreto, quindi, al momento: “Il Regolamento è stato redatto ma non è ancora entrato in vigore. Speriamo che i docenti ci ascoltino. Con programmi come i nostri abolire l’intera sessione  autunnale equivale a non avere una seconda possibilità in caso di bocciatura a settembre”.
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