La Facoltà di Architettura discute della legge 133, e lo fa presso il comune di Castelvolturno, dove il 29 ottobre, nella Sala Consiliare, si è tenuto un seminario dal titolo ‘Reti ecologiche’, al quale hanno partecipato la prof.ssa Cettina Lenza, Preside della Facoltà aversana, il Rettore della Sun prof. Francesco Rossi, il sindaco di Castelvolturno Francesco Nuzzo, l’ecologo Carlo Scoccianti e Alessandro Gatto del WWF Campania. Oltre un centinaio gli studenti di Architettura tutti con la scritta ‘Studenti in lutto’. Dopo un’introduzione sulle questioni scaturite dalla legge 133/08, si è passati al tema principale della giornata: il recupero e il riutilizzo dei beni confiscati alla camorra. “Dobbiamo difendere e rivendicare il ruolo dell’Università pubblica– ha affermato la Lenza – E dobbiamo farlo anche in questi luoghi ‘simbolo’ perché riteniamo che la conoscenza sia la migliore arma contro la camorra…”. Riguardo le forme di protesta da attuare: “E’ doveroso manifestare la nostra disapprovazione soprattutto relativamente ai tagli annunciati dal Ministro Gelmini – dice Antonio Puoti, rappresentante degli studenti – ma non bisogna generalizzare il discorso, piuttosto si deve analizzare la legge punto per punto. Continueremo a farci sentire, ma, a mio avviso, non bisogna confondere le proteste per il decreto con quelle anti-camorra”. In Facoltà, persiste lo stato di agitazione e, il 5 novembre, è stata indetta un’ulteriore assemblea aperta a tutti gli studenti dei vari corsi di laurea. “Siamo profondamente uniti in questa protesta – dice la prof.ssa Patrizia Ranzo, Presidente del Corso di laurea in Disegno industriale per la moda, con sede a Marcianise – perché non si può pensare di attuare una riforma senza ascoltare prima docenti e studenti, che sono gli attori fondamentali dell’Università”. “Gli insegnanti del nostro corso di laurea – dicono gli studenti di Disegno industriale – hanno provato e provano tuttora ad insegnarci la cultura del progetto, invitandoci ad essere permeabili a quello che succede nel mondo, alle tendenze, alle tematiche sociali e politiche che possono determinare le vite degli individui. Abbiamo l’esigenza di chiarire le nostre idee rispetto al futuro della nostra Università, ribadendo che non ci sentiamo rappresentati da nessuna ideologia e non vogliamo rappresentarne alcuna”. Dunque, le forma di protesta assembleari continuano, vista la necessità di un aggiornamento costante. “Pensiamo di riunirci a cadenza settimanale – afferma Carmine Lampitiello, altro rappresentante studentesco – anche per agire in maniera coordinata con le altre Facoltà dell’Ateneo”.
Architettura discute della legge 133 nella Sala Consiliare del Comune di Castelvolturno

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