Sociologia, una Facoltà in continua crescita per numero di iscritti, attratti da percorsi di studio innovativi e differenziati, che soffre però da sempre della carenza di spazi e strutture e di un numero di docenti troppo basso rispetto a quello degli studenti. Sono questi i problemi ai quali si cercherà di porre rimedio anche per il prossimo anno accademico, per fare invece risaltare le qualità in termini di didattica e ricerca che caratterizzano l’unica Facoltà di Sociologia del Sud Italia.
Il problema degli spazi sembra però essere stavolta in via di risoluzione: “gli studenti avranno finalmente a disposizione nuove aule a partire dall’anno prossimo”, annuncia il Preside, prof. Gianfranco Pecchinenda. “L’Ateneo ci ha assegnato nuovi spazi nel complesso di S. Marcellino – molto vicine quindi alla sede della Facoltà, sita in vico Monte della Pietà, una traversa di via S. Biagio dei Librai – Si tratta delle aule prima occupate dalla Facoltà di Scienze”, spiega il Preside. “Abbiamo sempre sofferto di una carenza di spazi, ma ora forse cominciamo a vedere una soluzione”.
Le iscrizioni intanto non sembrano essere state influenzate da queste difficoltà spaziali e logistiche: le matricole al primo anno della Triennale di Sociologia sono state quest’anno circa 750. A queste bisogna poi aggiungere gli iscritti di ‘Culture Digitali e della Comunicazione’, l’altro Corso di Laurea Triennale della Facoltà che però, a differenza del Corso ‘classico’, è a numero chiuso e accetta ogni anno dai 150 ai 200 studenti (il bando verrà pubblicato in questi giorni sul sito www.unina.it). Un incremento numerico che la Facoltà non potrà reggere ancora per molto, se rimangono immutate le condizioni di ristrettezza economica causate dai tagli della legge Gelmini. “Se le condizioni rimangono le stesse, e non avremo la possibilità di assumere nuovi docenti, l’unica alternativa è istituire il numero chiuso anche per la Triennale di Sociologia, a partire dal 2010/2011”, spiega il Preside. Una decisione scaturita anche in seguito alle recenti proteste dei ricercatori della Facoltà, che il mese scorso hanno rifiutato ufficialmente gli incarichi didattici per il prossimo anno; incarichi dai quali sono oberati pur non ricevendo un compenso adeguato, e che impediscono contemporaneamente di portare avanti le loro attività di ricerca. Dopo diverse trattative, i ricercatori hanno riconfermato alla fine la loro disponibilità per il prossimo anno accademico, ma è evidente che la situazione non potrà andare avanti su queste basi ancora per molto. Il Preside riconosce infatti il “grande atto di responsabilità” con cui, “pur mantenendo alta la protesta, i ricercatori si sono resi disponibili a coprire gli insegnamenti richiesti, ritirando la mozione presentata nel precedente Consiglio di Facoltà”. Il 2009/2010 rischia quindi di essere l’ultimo anno in cui l’accesso alla Laurea Triennale di Sociologia sarà libero.
Il problema degli spazi sembra però essere stavolta in via di risoluzione: “gli studenti avranno finalmente a disposizione nuove aule a partire dall’anno prossimo”, annuncia il Preside, prof. Gianfranco Pecchinenda. “L’Ateneo ci ha assegnato nuovi spazi nel complesso di S. Marcellino – molto vicine quindi alla sede della Facoltà, sita in vico Monte della Pietà, una traversa di via S. Biagio dei Librai – Si tratta delle aule prima occupate dalla Facoltà di Scienze”, spiega il Preside. “Abbiamo sempre sofferto di una carenza di spazi, ma ora forse cominciamo a vedere una soluzione”.
Le iscrizioni intanto non sembrano essere state influenzate da queste difficoltà spaziali e logistiche: le matricole al primo anno della Triennale di Sociologia sono state quest’anno circa 750. A queste bisogna poi aggiungere gli iscritti di ‘Culture Digitali e della Comunicazione’, l’altro Corso di Laurea Triennale della Facoltà che però, a differenza del Corso ‘classico’, è a numero chiuso e accetta ogni anno dai 150 ai 200 studenti (il bando verrà pubblicato in questi giorni sul sito www.unina.it). Un incremento numerico che la Facoltà non potrà reggere ancora per molto, se rimangono immutate le condizioni di ristrettezza economica causate dai tagli della legge Gelmini. “Se le condizioni rimangono le stesse, e non avremo la possibilità di assumere nuovi docenti, l’unica alternativa è istituire il numero chiuso anche per la Triennale di Sociologia, a partire dal 2010/2011”, spiega il Preside. Una decisione scaturita anche in seguito alle recenti proteste dei ricercatori della Facoltà, che il mese scorso hanno rifiutato ufficialmente gli incarichi didattici per il prossimo anno; incarichi dai quali sono oberati pur non ricevendo un compenso adeguato, e che impediscono contemporaneamente di portare avanti le loro attività di ricerca. Dopo diverse trattative, i ricercatori hanno riconfermato alla fine la loro disponibilità per il prossimo anno accademico, ma è evidente che la situazione non potrà andare avanti su queste basi ancora per molto. Il Preside riconosce infatti il “grande atto di responsabilità” con cui, “pur mantenendo alta la protesta, i ricercatori si sono resi disponibili a coprire gli insegnamenti richiesti, ritirando la mozione presentata nel precedente Consiglio di Facoltà”. Il 2009/2010 rischia quindi di essere l’ultimo anno in cui l’accesso alla Laurea Triennale di Sociologia sarà libero.
Chiude i battenti la Specialistica in Antropologia
Una novità certa riguarda invece le Specialistiche: rimangono attive quella in ‘Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica’ e quella in ‘Politiche Sociali e del Territorio’, mentre chiude i battenti quella in ‘Antropologia Culturale ed Etnologia’, per la quale non sussistevano i requisiti minimi previsti dal Ministero in termini di docenti afferenti al Corso di Laurea. Rimarrà ovviamente attivato il secondo anno per chi si era iscritto l’anno scorso. “Stiamo ancora protestando, ma il Nucleo di Valutazione ha deciso così”, dice il Preside. “I nuovi immatricolati, quindi, alla fine del loro percorso triennale potranno scegliere tra due Corsi di Laurea Magistrale”.
Per quanto riguarda l’organizzazione della didattica, si entra anche a Sociologia nel secondo anno di attivazione del Nuovissimo Ordinamento, che ha significato “cambiamenti molto positivi per la didattica e per i tempi di studio; anche per gli uffici è diventato più semplice l’aspetto burocratico e organizzativo”, sostiene Pecchinenda. Che sottolinea anche le potenzialità dei laureati in Sociologia sul mercato del lavoro: “Guardando alle statistiche nazionali che misurano l’impiego stabile ad un anno dalla laurea, i numeri di Sociologia sono positivi. La formazione molto elastica che i ragazzi ricevono facilita l’adattamento a diversi contesti lavorativi, e questo vale sia per il Corso in Sociologia che in Culture Digitali, anche nell’ambito campano. Capita che i ragazzi ricevano richieste di collaborazione nelle stesse aziende o enti dove hanno svolto il tirocinio, che costituisce un punto importante del percorso formativo. La Facoltà ha convenzioni attive con aziende di marketing, formazione, gestione delle risorse umane, ma anche con il Comune e altri enti territoriali, dove i sociologi sono molto richiesti per la loro formazione unica, che permette loro di rilevare e gestire anche dati riguardanti il territorio”.
Una novità certa riguarda invece le Specialistiche: rimangono attive quella in ‘Comunicazione Pubblica, Sociale e Politica’ e quella in ‘Politiche Sociali e del Territorio’, mentre chiude i battenti quella in ‘Antropologia Culturale ed Etnologia’, per la quale non sussistevano i requisiti minimi previsti dal Ministero in termini di docenti afferenti al Corso di Laurea. Rimarrà ovviamente attivato il secondo anno per chi si era iscritto l’anno scorso. “Stiamo ancora protestando, ma il Nucleo di Valutazione ha deciso così”, dice il Preside. “I nuovi immatricolati, quindi, alla fine del loro percorso triennale potranno scegliere tra due Corsi di Laurea Magistrale”.
Per quanto riguarda l’organizzazione della didattica, si entra anche a Sociologia nel secondo anno di attivazione del Nuovissimo Ordinamento, che ha significato “cambiamenti molto positivi per la didattica e per i tempi di studio; anche per gli uffici è diventato più semplice l’aspetto burocratico e organizzativo”, sostiene Pecchinenda. Che sottolinea anche le potenzialità dei laureati in Sociologia sul mercato del lavoro: “Guardando alle statistiche nazionali che misurano l’impiego stabile ad un anno dalla laurea, i numeri di Sociologia sono positivi. La formazione molto elastica che i ragazzi ricevono facilita l’adattamento a diversi contesti lavorativi, e questo vale sia per il Corso in Sociologia che in Culture Digitali, anche nell’ambito campano. Capita che i ragazzi ricevano richieste di collaborazione nelle stesse aziende o enti dove hanno svolto il tirocinio, che costituisce un punto importante del percorso formativo. La Facoltà ha convenzioni attive con aziende di marketing, formazione, gestione delle risorse umane, ma anche con il Comune e altri enti territoriali, dove i sociologi sono molto richiesti per la loro formazione unica, che permette loro di rilevare e gestire anche dati riguardanti il territorio”.
I servizi su Sociologia sono a cura di Viola Sarnelli